Attenersi ai fatti che sostanziano un contenuto oggettivo e universale

Cari amici buongiorno. La famiglia del giovane docente che il 31 gennaio si è dato fuoco a Rende in Provincia di Cosenza ha comunicato che è vivo, che ha ricevuto due dosi di vaccino anti Covid-19 e era in attesa della terza dose, che non è vero che si sia trattato di un gesto estremo perché sospeso per il rifiuto di vaccinarsi.

La famiglia del giovane docente il cui nome non viene comunicato, tramite i loro avvocati, hanno rilasciato un comunicato (pubblicato da Cosenzachannel e Lacnews24): «Spiace che siano state diffuse notizie infondate circa le motivazioni del gesto e che si stia speculando su una vicenda che richiederebbe il giusto rispetto e un doveroso silenzio». Con maggiore precisione: «Il gesto non è in alcun modo riconducibile ad una protesta per il mancato Green pass, visto che al nostro parente erano già state inoculate le prime due dosi di vaccino e si era in attesa della terza. Chiediamo, dunque, silenzio e rispetto del dolore e della privacy, purtroppo già ampiamente violata, anche per consentire al personale sanitario di agire nel migliore dei modi e senza alcuna pressione mediatica».
Questo fatto, pur nella tragicità del gesto che è stato immortalato da un video di estremo impatto, deve insegnarci la cautela nella valutazione dei fatti. Sono stati solo singoli personaggi pubblici, a partire dall’avvocato di destra Augusto Sinagra e il politico comunista Marco Rizzo, a sostenere subito la tesi della protesta per essere stato sospeso dal lavoro e dallo stipendio. Il giorno successivo dei siti inaffidabili con dei giornalisti che si presentano con uno pseudonimo hanno comunicato che il giovane docente era morto.
I fatti sono fatti. Non hanno alcun colore politico o ideologico. Dobbiamo attenerci ai fatti che sostanziano un contenuto oggettivo, assoluto e universale. Grazie.

Magdi Cristiano Allam

Mercoledì 2 febbraio 2022

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