La Giustizia è morta e la Magistratura è marcia. Non andrò a votare a un Referendum ingannevole

Cari amici buongiorno e buon fine settimana. Domani, domenica 12 giugno, non andrò a votare al Referendum abrogativo articolato in cinque quesiti concernenti l’operato della Magistratura, presentati dai Radicali e dalla Lega, perché sono fermamente convinto che in Italia la Giustizia è morta e che la Magistratura, al pari delle altre istituzioni dello Stato, sia intrinsecamente marcia, ciò che ha maturato in me la conclusione che non sia possibile riformare queste istituzioni dal loro interno.

Ci vuole coerenza sul piano logico tra ciò che affermiamo essere la corretta rappresentazione della realtà, la nostra valutazione critica e l’azione concreta che si assume. È del tutto illogico prendere atto che la Giustizia è morta, che la Magistratura è intrinsecamente marcia anche al di là della bontà dell’operato di singoli magistrati, e poi comportarsi come se non fosse questa la realtà, immaginando che l’esito di un referendum abrogativo possa far rinascere la Giustizia e sanare la Magistratura.

L’avvocato Sergio Carlino, Coordinatore della Commissione Giustizia in seno alla Comunità Casa della Civiltà, ci ha illustrato in un incontro tramite videoconferenza che, innanzitutto, l’istituto del referendum abrogativo non garantisce la soluzione auspicata dai cittadini. L’abrogazione di una norma crea un vuoto legislativo, ma sarà il legislatore, condizionato inevitabilmente dalle indicazioni del Consiglio Superiore della Magistratura politicizzato e presieduto dal Presidente della Repubblica, a promulgare la nuova norma. Consentire ai cittadini di abrogare una norma senza dire loro quale sarà la norma sostitutiva, di fatto è un futile esercizio della sovranità popolare. Alla fine, come si legge nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», ovvero tutto cambia affinché nulla cambi.

Se a ciò aggiungiamo che il referendum abrogativo in ogni caso non può concernere la materia finanziaria e i trattati internazionali, che sono le tematiche che fondamentalmente limitano la sovranità nazionale, si tocca con mano la vacuità del referendum abrogativo. È del tutto evidente che gli italiani non beneficiano di una autentica sovranità nazionale se non possono esprimersi neppure in senso abrogativo sull’euro, sulle leggi finanziarie europee, sull’adesione all’Unione Europea e alla Nato.

L’avvocato Sergio Carlino ci ha ricordato che per due anni di gestione politica autoritaria, vessatoria e repressiva della cosiddetta pandemia di Covid-19, la Magistratura è stata totalmente silente e, quando è intervenuta, l’ha fatto per avallare le scelte del Governo di imporre la reclusione degli italiani nelle proprie abitazioni, di imporre l’inoculazione sostanzialmente obbligatoria dei sieri a terapia genica sperimentali fraudolentemente spacciati per vaccini anti Covid-19, salvo rare eccezioni verificatesi negli ultimi mesi in cui dei TAR (Tribunali Amministrativi Regionali), che sono organi di giurisdizione amministrativa, hanno sentenziato il reintegro di singoli dipendenti del settore della Sanità, delle Forze dell’ordine e delle Forze armate nei rispettivi luoghi di lavoro anche se non vaccinati, affermando che i loro stipendi sono indispensabili per la sopravvivenza delle loro famiglie. Tutti gli avvocati in seno alla Casa della Civiltà hanno convenuto che non ci può essere una «soluzione giudiziaria» all’arbitrio con cui ha operato e continua a operare il Governo nella gestione della cosiddetta pandemia di Covid-19, proprio per il totale allineamento e appiattimento della Magistratura con la politica governativa.

La Giustizia è morta e la Magistratura è marcia perché il potere giudiziario ha sostanzialmente travalicato i suoi ambiti costituzionali, sostituendosi al potere legislativo emettendo delle sentenze che in automatico assumono la valenza di leggi, e sostituendosi al potere esecutivo con dei veri e propri colpi di stato giudiziari come quello di «Mani pulite», a partire dal 1992, che ha letteralmente spazzato via la cosiddetta «Prima Repubblica».

La Magistratura non è credibile per la commistione e la compenetrazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario che fanno venire meno le fondamenta dello Stato di diritto. La manifesta politicizzazione e ripartizione in correnti politiche è presente nel Consiglio Superiore della Magistratura, che è il massimo organo costituzionale del governo della Magistratura, e nell’Associazione Nazionale Magistrati, a cui aderisce il 90 per cento dei magistrati.

La Magistratura è precipitata nel discredito generale degli italiani perché, da un lato, è la casta che percepisce i più alti livelli retributivi nell’amministrazione dello Stato e che vengono corrisposti in automatico per anzianità a prescindere dal merito e, dall’altro, perché è la casta che è al di sopra della legge che vale per tutti tranne che per chi l’amministra, salvo rare eccezioni quando diventa impossibile occultare la flagranza di reati diventati di pubblico dominio.

Considerando l’insieme della realtà della Giustizia morta e della Magistratura marcia, l’esercizio del diritto di voto in un referendum abrogativo di specifiche norme concernenti l’operato dei magistrati, corrisponde a voler mettere una toppa a una struttura irrecuperabile che non sortirà alcun risultato positivo, ma che si tradurrà nella legittimazione di una Repubblica che ha causato il collasso dello Stato, la decadenza della nostra civiltà, la condanna all’estinzione della popolazione italiana.

Cari amici, proprio perché sono consapevole della realtà della Giustizia morta e della Magistratura marcia, ma al tempo stesso sono fermamente determinato a riscattare lo Stato per salvaguardare l’interesse supremo dell’Italia e il bene primario degli italiani, scelgo di non partecipare al Referendum su quesiti tecnici, ingannevoli e non risolutivi, scelgo di non legittimare la dittatura finanziaria, politica, sanitaria, mediatica a cui siamo sottomessi e di cui la Magistocrazia è la manifestazione più grave. L’impegno della Casa della Civiltà deve proseguire nell’elaborare una proposta di rifondazione dell’ambito della Giustizia e la bozza di una nuova Costituzione che rappresenti l’insieme della nuova Italia a cui aspiriamo per garantire la vita, la dignità e la libertà ai nostri figli e nipoti.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam

Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

33 commenti su “La Giustizia è morta e la Magistratura è marcia. Non andrò a votare a un Referendum ingannevole

  1. L’analisi di Magdi è perfetta e totalmente condivisibile ma grazie a questa inutile espressione di voto un SI per dire che non sono d’accordo lo posso dare. E se un 70% di italiani avesse detto un SI almeno un messaggio CHIARO sarebbe passato. Altrimenti passa il messaggio che: non interessa, meglio che facciano loro; di certo nessuno della stampa di regime addurrà le giustificazioni che ha portato Magdi e quindi sarà un’ennesima abdicazione del nostro destino alla classe politica e alla magistratura. Poi verremo noi, CERTO! A questo editoriale avrei potuto anche non commentare, ma se non avessi commentato mi sarei sentito come se non fossi andato a votare.

  2. Piccola postilla al mio precedente commento:
    Proposta tattica :
    Perché non andare a votare, mettendo a verbale il rifiuto delle schede perché ritenuto il referendum inutile ed ingannevole?
    O più semplicemente, scrivere nelle schede ‘Referendum inutile ed ingannevole’, così da invalidare?

  3. Carissimo Magdi, ringrazio te e l’avvocato Carlino per questa disamina della questione. Concordo pienamente con il tuo articolo che mette nero su bianco il mio stesso pensiero, ossia che questo referendum sia ‘di fatto un futile esercizio della sovranità popolare’ e ricorda, nelle parole dell’avvocato Carlino i ‘due anni di politica autoritaria, vessatoria e repressiva’ in cui la Magistratura è stata silente o, quando intervenuta, lo ha fatto stracciando non solo i diritti costituzionali, ma anche quelli naturali, come l’inviolabilità del proprio corpo. Eppure, il solo pensiero di non andare alle urne, mi lascia come un senso di vuoto, una vertigine. Mi rendo conto che sto cercando di aggrapparmi a questo diritto come ad uno scoglio quando si vede che tutto il resto è travolto e trascinato via da una inarrestabile, fortissima corrente. Il mio pensiero va anche a coloro che hanno combattuto per questo diritto, al rispetto del loro sacrificio e dell’eredità che ci hanno lasciato. Il timore è che l’astensionismo possa essere interpretato da chi esercita il potere come una dimostrazione d’ignoranza e qualunquismo e quindi un ulteriore motivo per comprimere i diritti, per escludere i cittadini dalla società civile, dato che potremmo, ai loro occhi, risultare indegni anche di quest’ultima, futile, possibilità concessaci. Quando alcuni mesi fa, a scuola, sono stata chiamata ad esprimere il mio voto per il rinnovo delle RSU, l’ho fatto controvoglia perché nessuna delle rappresentanze sindacali si era presa la briga di difendere le istanze di noi docenti contrari all’obbligo vaccinale. Eppure, in un secondo tempo, la scelta di votare mi ha dato modo, nel corso dell’assemblea, di prendere la parola di fronte al personale della scuola al completo. Ho ribadito il fatto che le RSU come tali dovevano rappresentare TUTTI i lavoratori, anche le minoranze, come quella dei non vaccinati e sottolineato la loro mancanza nell’essere rimasti indifferenti di fronte alla gravità di quanto stava accadendo. Ho ricordato che sono stata invitata da loro stessi in persona a votare, ma che nessuno si era fatto carico delle mie istanze. Ebbene, hanno cercato di giustificarsi e scusarsi e si sono presi l’impegno di redigere un programma d’intervento per il prossimo anno scolastico. Ora, non posso fare previsioni su quello che sarà il loro operato, se manterranno fede all’impegno preso, ma comunque, il fatto di aver esercitato il mio diritto, mi ha permesso di prendere parola, denunciare e richiamare al dovere. Altrimenti, mi sarei auto esclusa.

    1. Grazie Magdi Cristiano, e grazie anche all’ avvocato Sergio Carlino.
      Io condivido la tua riflessione, ma andrò ugualmente a votare. Se non lo facessi mi sentirei di tradire tutti quelli che tanto hanno lottato per questo.
      Non sono ancora pronta probabilmente per un distacco così radicale da quello che ho sempre considerato come un bene prezioso: la possibilità di far sentire la mia voce. Sono consapevole che non importerà niente a nessuno, ma è importante per me poterla comunque esprimere.
      Tiziana Minezzi

    2. Buona giornata a Magdi e a tutti.
      Devo dire che leggendo Magdi e i vostri commenti, ci troviamo tutti in perfetta sintonia sulle analisi, sulle strategie, su quella che è la strada da percorrere assieme tra noi ma anche con tutto il Popolo Italiano. La rivoluzione completa di un Paese marcio, corrotto, senza ideali né speranze, in pratica senza un futuro. Quindi sperare in una riforma interna è inutile ed illusorio. Siamo in piena sintonia con Magdi e tra noi.
      Nondimeno, permane in me e vedo anche in altri, un dubbio tattico. Conviene davvero non votare, ‘andare al mare’ come suggerisce Repubblica e la sinistra? Non che cambi poi molto, certo. Ma dobbiamo prendere atto che non siamo ancora un movimento politico e culturale ‘pubblico’, per cui il nostro dissenso e non voto, peraltro legittimo ed opportuno, come dice Magdi, rimane in casa nostra chiuso, utile a noi a rinfrancarci, ma ancora inefficace politicamente per gli altri. La verità va gridata dai tetti, come diceva l’apostolo, non tenuta sotto il moggio. Ora certo non è il momento, ma l’effetto politico tra votare o no è il medesimo.
      Dovremmo costruire quanto prima un punto critico culturale e rivoluzionario che si fa via sentire dalla gente e dal Palazzo, perché noi il Palazzo, lo prenderemo e raderemo al suolo(metaforicamente, certo).
      Votare è una scelta personale di campo, un segnale alla parte conservatrice dell’insieme, che dice che c’è chi crede nella possibilità di scelta degli Italiani. Pia illusione certo è comunque inutile.
      Ma non vedo alternative tattiche degne e veramente che rispettino la volontà popolare.
      Comunque buon voto o no, andiamo avanti per la strada che ben sappiamo e Buona Domenica a tutti.

  4. Grazie Magdi, se potessimo , col nostro voto , dare una spallata e far uscire di scena questa nazi – magistratura, saremmo già accampati fuori dai seggi …
    Come dimenticare la gioia incontenibile alla sconfitta di Renzi al ” suo ” referendum?
    Purtroppo così non potrà essere e Tu hai perfettamente ragione nel dire che questa farsa di voto lascerà ( in caso di esito positivo ) un vuoto legislativo che toccherà agli stessi ” vessatori di governo ” colmare a propria discrezione e vantaggio . Così , per la prima volta in vita nostra , non varcheremo la soglia dei seggi, sperando che la nostra protesta silenziosa non venga strumentalizzata da questi ” mentitori seriali ” tanto falsi e ipocriti quanto abili affabulatori.
    Un abbraccio a tutti, Adele e Vincenzo.

  5. Sono molto dibattuto se andare a votare o no pur nell’uno come nell’altro caso con le stesse motivazioni e ciò anche se può sembrare contraddittorio per me non lo è perché pur condividendo l’analisi lucida e spietata di Magdi e ritenendo da un po’ di tempo ormai snaturato l’istituto referendario, quindi propenderei per votare (e nel caso si anche senza molta convinzioni per quesiti molto specialistici) perché semplicemente ritengo giusto fare l’opposto di quello che propone il PD e a maggior ragione ora che espressamente è scesa in campo la corazzata” La Repubblica” che propone l’astensione; andare a votare e Si anche per dare un segnale ad una Magistratura silente e connivente con la gestione della psicopandemia. Vorrei anche non andare per non dare comunque un sostegno a Lega e Fratelli d’Italia che di fatto sono stati complici di questo governo e quindi traditori di tanti elettori non di sinistra.

  6. Da anni tocco con mano, nelle aule dei tribuna, la decadenza della giustizia. A mano a mano la fiducia nelle istituzioni , in generale e nei magistrati in particolare, è andata vieppiù scemando. Solo gli avvocati ossequienti e prostranti riescono ad avere un minimo di considerazione, apparente, ma ritengo che in generale i magistrati ci detestino. Come ci detestano i nostri governanti che odiano il popolo Italiano. Quindi è necessario resettare tutto, voltare pagina e fare: punto e a capo. Concordo con Magdi, anche io non andrò alle urne domani. Avv. Ersilia Lia Barracca

  7. Sono totalmente in sintonia con l’analisi di Magdi. Anch’io aborrisco tutta l’impalcatura che regge questi quesiti referendari. Specchio per le allodole. Questa iniziativa referendaria serve solo ai partiti che l’hanno promossa, per recuperare una certa visibilità e credibilità politica, in odore di prossima campagna elettorale. Io non ci casco. Non dimentico che questi partiti hanno avuto un ruolo determinante nella dittatura psicopandemica. Per loro mai più il mio voto, sotto nessuna forma.

  8. Concordo con te, Magdi al 100%. Tuttavia andrò a votare con cinque Sì in quanto non possiamo concederci di astenerci su un tema così importante come quello della giustizia. Sono anche pessimista sul raggiungimento del quorum ma anche, nel caso di una vittoria del Sì, sugli effetti del referendum stesso.

  9. Per questo Referendum sono di servizio in uno dei seggi elettorali della città di Livorno. L’impiegata del Comune mi diceva che non sono stati affissi i soliti cartelli esplicativi per una corretta informazione prima del voto. Questo la dice lunga circa la considerazione che questo stato ha dei suoi cittadini. Non voterò domani e sono orgogliosa di aver preso la stessa decisione che ha preso anche Magdi.

    1. La putrefazione dello stato e dei suoi vari componenti è percepibile da chiunque e pur condividendo l’analisi rimango fedele a quanto da sempre sostengo : il voto è un diritto e va sempre espresso , anche quando è evidente che servirà a nulla . In passato altri referendum che ottennero il quorum furono volutamente ignorati poi dal legislatore . Tuttavia il silenzio assordante degli organi di stato , L ‘articolo di repubblica che invitava a non andare a votare, il mainstream che assolda saltimbanco discutibili per indicare di boicottare mi induce a pensare che pur azzoppato nella parte più importante , questo referendum dia fastidio ai vertici . Bene, io correrò il rischio di sentirmi presa in giro ma porrò i miei 5 si su quella scheda attendendo il prossimo passo del legislatore .

  10. Purtroppo tutti ogni giorno annusiamo il fetore di una Magistratura e di una Giustizia marcia e corrotta. Non ho potuto essere presente all’ incontro di ieri sera e speravo di recuperare oggi quanto esposto dall’ avvocato Carlino Pensavo di votare sì ai primi tre referendum e no agli altri due. Adesso, letta la proposta di Magdi, pur prendendo atto e convidendo quanto scrive,nella speranza che Qualcuno di Lassù veda e provveda a quanto siamo mal ridotti, voterò tutte e cinque quesiti con un SÌ

  11. Analisi giusta e severa, concordo con te, ma io andrò a votare e dirò SI a tutti i quesiti. Forse è vero che i referendum non servono, è vero anche che dovrebbe essere la politica e quindi il parlamento a votare e decidere, ma noi siamo tutti allo sbando, il parlamento non rappresenta il vero voto del popolo, ma una accozzaglia brancaleone di distruttori della nistra Italia. Il mio voto non conterrà, ma io nel mio piccolo voglio e vorrò sempre votare e dire la mia.

  12. Caro Magdi, concordo con la tua analisi riguardo alla situazione della giustizia e della magistratura, che sono morta la prima e marcia e corrotta la seconda
    Come ho detto ieri durante la conferenza tuttavia,io andrò a votare per rispetto a coloro che hanno versato lacrime e sangue per farci ottenere questo diritto e poi perché temo che l’astensione fornirà a questi criminali una motivazione eccellente per eliminare anche questo diritto.
    Concordo con te che i referendum dovrebbero riguardare altri più importanti argomenti, ma credo che anche non facendo fallire questi lanceremo un segnale. Confido che tutti insieme riusciremo nell’obiettivo di riportare la democrazia vera in questa nostra Patria.

  13. Condivido pienamente la tua lucidisssima analisi, non riesco più a pensare possibile un cambiamento assecondando questa politica Straniera.

    Le eventuali briciole, dandole per genuine, che ci offrono non servono a un sano cambiamento ma sono preordinate ad accattivarsi qualche elettore.

    La risposta dei cittadini che si astengono dal voto viene storpiata nel senso che più conviene ai “narratori”, interpretandolacome disinteresse verso la res pubblica ed omettendo di riconoscere la verità della totale sfiducia nell’operato dei rappresentanti eletti seppur spesso con l’inganno di una campagna elettorale fasulla e menzognera.

    Finché continueremo a occuparci e disquisire degli argomenti che ci offrono senza capire che on ci porteranno nulla di buono

  14. Grazie Magdi per la tua analisi, purtroppo il nostro paese nel corso degli ultimi anni ha preso una brutta piega , la giustizia si è aggregata anche per la convenienza personale dei loro componenti. Un simile referendum è secondo me inutile e non serve ne’ a migliorare ne’ a peggiorare la attuale” Giustizia uguale per tutti”.
    Per cominciare proporrei di mandare in pensione quei vecchi personaggi che all’inaugurazione dell’anno giudiziario si presentano come zombi con ermellino sulle spalle.
    Largo ai giovani meritevoli e non raccomandati o parenti di qualche rappresentante della nostra costosa giustizia.
    Non voterò

  15. Buon giorno a tutti, l’analisi che hai fatto Magdi è di una lucidità devastante che logicamente condivido in pieno. Io andrei a votare semplicemente perché quelli del PD stanno imponendo il NO! Detto questo mi rendo perfettamente conto che votare il referendum, ammesso che raggiunga il quorum non serve a nulla semplicemente perché in due anni si è visto benissimo il potere che cosa ha fatto. Sopratutto Draghi si è comportato come un dittatore nazista cancellando la nostra amata Costituzione e imponendo tutte le scellerate imposizioni vessatorie che tutti noi conosciamo e che non serve elencare!!! Quindi mi chiedo il Draghi di turno quanto ci mette a cancellare quello che un tempo era considerato una delle espressioni e potere del popolo??? Zero secondi!! Quindi non so cosa farò ma se non altro sarebbe da tentare non si sa mai cosa può succedere nei prossimi mesi?Mandi.

  16. Condivido l’analisi che hai fatto, Magdi, ma io andrò a votare, perché voglio dare un volto e un nome alla mia protesta. L’avvocato Carlino ci ha illustrato in modo chiaro il significato del referendum e dei singoli articoli oggetto dell’abrogazione e ho raccolto anche altre opinioni in merito. Ora devo decidere come votare, non solo per disturbare questa sedicente magistratura, ma anche per dare un segnale politico. Dirai: “E chi se ne accorgerà? Chi ne prenderà atto?” Probabilmente nessuno, ma basterà a me per non sentirmi complice di un sistema che ha puntato tutto sull’astensione.

    1. Il pensiero e l’analisi puntuale di Magdi, mi trova completamente d’accordo, solo per il fatto che, abrogare una legge, senza conoscere la norma sostitutiva, mi porta a dire che si cadrà dalla padella alla brace.
      Credo che non andare a votare esprima una protesta dei cittadini nel condannare l’uso improprio e subdolo dell’istituzione referendaria!
      Grande Magdi!

      1. Il non andare a votare esprime una protesta indistinta dei cittadini e corrisponde proprio a quanto il sistema ha voluto fino ad ora e continuerà a volere, perché è consapevole che favorire l’astensione è una delle sue armi più efficaci.

  17. Concordo caro Magdi che la Magistratura è marcia e la Giustizia è morta.
    In questo 2 anni di finta pandemia la magistratura non ha, fatto nulla, per difendere i cittadini dall’obbligo di inoculazione di sieri genici anzi ha avallato le scelte scellerate del ministro Speranza e del Governo.

  18. Caro Magdi, perdonami: non sono d’accordo.
    Le tue analisi sono giustissime, per carità! La situazione della magistratura, in Italia, è proprio quella da te delineata.
    Ma non andare a votare, a mio avviso, finirebbe per rafforzare quella che tu giustamente definisci “la dittatura finanziaria, politica, sanitaria, mediatica a cui siamo sottomessi”. Questa dittatura, infatti, prende forza dalla nostra acquiescenza e dalla nostra inazione. Non raggiungere il quorum significherebbe rafforzare, in questa orrenda oligarchia, la sensazione di avere carta bianca e di poter disporre a suo piacimento della nostra vita e della nostra libertà.

    1. L’analisi di Magdi è totalmente vera, condivisibile e lucida purtroppo. Consapevole dello svuotamento totale di senso dei referendum, andrò comunque a votare 5 Sì perché vivo in un piccolo paese, dove si terranno le amministrative ed entrambe le liste hanno detto che si deve non votare per il referendum, giacché è il dictat della sinistra. Almeno si saprà, localmente che non siamo tutti sudditi di questi autoproclamati signorotti .

  19. Anche io ho deciso di non andare a votare perché non ritengo risolutivi i quesiti referendari. La magistratura andrebbe ricreata così come la classe politica e quella dirigente, ma Uno solo è il Creatore e tutto va secondo il Suo progetto pensato per il nostro bene. Con l’aiuto di Nostro Signore Gesù Cristo ce la faremo

    1. Non andrò più a votare fini a che ci sarà la dittatura politica, economica e della magistratura. Sono schifato, arrabbiato (x non dire parolacce) e del tutto anarchico politicamente. Non mi riconosco in nessun partito politico e tutti i giorni ho prova della magistratocrazia. Solo la rivoluzione può salvarci ..,e non la si fa con un referendum

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