A quanto pare il messaggio è arrivato forte e chiaro alle banche centrali…

La politica monetaria decisa dalle banche centrali nelle ultime settimane ha causato il più grande crollo della storia dei mercati, con una quantità di denaro perso dagli asset globali di oltre 15 mila miliardi di dollari.

Nel 2008, il crollo aveva provocato una riduzione del valore degli asset quotati di 10 mila miliardi…qui siamo già arrivati a 15 milla…

Questa cosa deve aver indotto la banche centrali a riconsiderare in parte la loro politica che resta orientata sempre verso un progressivo innalzamento del livello dei tassi d’interesse, ma a quanto si apprende da fonti giornalistiche, la BCE nello specifico, starebbe pensando di continuare a sostenere l’acquisto dei titoli di Stato dei paesi più indebitati come l’Italia ed il suo BTP.

Fonti vicine alla banca centrale hanno riferito che il nuovo piano sarà probabilmente soggetto a condizioni, come ad esempio il rispetto delle raccomandazioni economiche della Commissiona europea da parte degli Stati beneficiari.

Annualmente infatti la Commissione pubblica delle raccomandazioni, che solitamente riguardano le questioni strutturali di uno Stato, quali il mercato del lavoro e il sistema pensionistico.

Secondo le fonti la Bce spiegherà che l’obiettivo del piano è semplicemente quello di mantenere i differenziali in linea con i fondamentali economici e non di portarli quasi a zero come prima della crisi del debito sovrano dello scorso decennio.

 

Questo obiettivo sarà raggiunto probabilmente tramite alcuni parametri quantitativi, quali gli spread storici, che potrebbero confluire in un sistema di “semafori” per istruire il personale su quali obbligazioni acquistare e con quale frequenza, hanno spiegato le fonti.

Questa misura potrebbe stabilizzare gli spread della zona euro, limitare il crollo dei titoli di stato ed evitare effetti negativi sul sistema bancario che ha una posizione piuttosto consistente in obbligazioni sovrane.

Questa nuova virata della BCE e probabilmente di  molte altre banche centrali, non eliminerà del tutto il rischio di potenziali perdite per il  sistema bancario.

Se da una parte infatti, il prezzo dei titoli in portafoglio del sistema bancario non subirà repentine diminuzioni, dall’altro lato, l’innalzamento dei tassi produrrà un numero crescente d’insolvenze tra privati, famiglie ed imprese.

Le rate dei prestiti hanno manifestato una significativa  tendenza al rialzo che continuerà man mano che i tassi verranno aumentati: in meno di un anno, l’incremento medio dei pagamenti negli USA  è passato da 1750 a 2514 dollari.

Ce la faranno famiglie ed imprese ad onorare i debiti contratti considerando che il reddito disponibile cresce dell’1% e le rate invece del 50%?

Per completare il quadro facendo riferimento all’Italia, il livello di insolvenze nel sistema economico è ancora basso, ma è plausibile che presto le sofferenze bancarie torneranno a salire.

In buona sostanza, abbiamo visto che il sistema finanziario è estremamente correlato, interconnesso e la presenza di un debito totale record, lo rende estremamente instabile e vulnerabile.

LA MONETA DEBITO E’ LA CAUSA PRIMA DELL’INSTABILITA’ DEL SISTEMA

1 commento su “A quanto pare il messaggio è arrivato forte e chiaro alle banche centrali…

  1. Quanti italiani sanno che si è appena verificato “il più grande crollo della storia dei mercati, con una quantità di denaro perso dagli asset globali di oltre 15 mila miliardi di dollari, rispetto ai 10 mila miliardi della crisi del 2008”, connotata con il tracollo della Lehman Brothers? Diciamo pochi. E ancor meno sanno che questo crollo è dovuto alla politica monetaria delle banche centrali. E probabilmente nessuno sa che la causa strutturale delle crisi incessanti è la moneta-debito emessa dalle banche.
    Ringraziamo Stefano Di Francesco per la chiarezza e là semplicità con cui ci fa capire temi finanziari ostici ai più.
    Magdi Cristiano Allam

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