Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Nell’Italia che ha il patrimonio culturale più cospicuo dell’umanità e che potrebbe essere la “Capitale mondiale del Bello” e il Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita, prendiamo atto con profonda amarezza e una rabbia incontenibile che l’arte è del tutto trascurata e sempre più artisti sono ridotti alla fame.
La crisi dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo c’era prima della folle decisione dei Governi Conte e Draghi di confinare gli italiani a casa e di vietare le attività artistiche, attestando che si tratta di una strategia distruttiva perseguita da decenni da parte di governanti che non hanno a cuore il bene primario degli italiani e l’interesse supremo dell’Italia. Negli ultimi due anni
la gestione liberticida della cosiddetta pandemia di Covid-19 ha dato il colpo di grazia a un settore che potrebbe diventare la locomotiva trainante dello sviluppo in Italia.
L’ultimo rapporto della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), pubblicato nel 2021 e che fa riferimento al 2020, evidenzia la moria dell’attività artistica: gli eventi sono diminuiti del 69,29%, gli ingressi hanno segnato un calo del 72,90%, la spesa al botteghino è scesa del 77,58% mentre la spesa del pubblico ha avuto una riduzione dell’82,24%.
Gli incassi sono tragicamente crollati: -71,5% per il cinema, -78,5% per il teatro, -89,3% per i concerti, -83,9% gli eventi sportivi, -78,5% per per le attività di ballo e concertini, -60,7% per lo spettacolo viaggiante (-60,7%), -76,7% per mostre ed esposizioni.
Sommando tutte le attività culturali, nel 2019 erano stati spesi e di conseguenza incassati quasi 5 miliardi di euro, mentre nel 2020 appena 886 milioni.
La perdita per il mondo dello spettacolo dal 2019 al 2020 è stata di 8 miliardi di euro e del 21% dei lavoratori.
Il Direttore Generale della SIAE Gaetano Blandini ha detto: “In un periodo in cui stiamo combattendo una battaglia durissima contro un nemico invisibile i nostri dati somigliano ad un vero e proprio bollettino di guerra. È importante capire anche quali conseguenze lascerà questa lunga e difficile fase sulle abitudini delle persone quando sarà possibile tornare alla normalità”.
Giordani Sangiorgi il 24 febbraio 2022 su editorialedomani.it sintetizza il disastro dell’attività artistica in Italia in tre punti:
- Una situazione così difficile per la musica in Italia non si era mai verificata. Ci sono poche multinazionali con bilanci in crescita, mentre migliaia di piccole realtà musicali indipendenti ed emergenti registrano gravi perdite economiche.
- Il comparto musicale e dello spettacolo registra una perdita di forza lavoro del 30 per cento, circa il 50 per cento degli spazi dedicati alla musica dal vivo e ai festival è a rischio chiusura definitiva, autori, editori e produttori musicali hanno perso quasi il 70 per cento degli introiti.
- Le risposte del governo al momento sono ancora insoddisfacenti,
disattendono le richieste di aiuto economico da parte delle imprese, degli artisti, dei lavoratori e delle associazioni.
Cari amici, il buon Dio ha fatto dell’Italia il Paese più bello al mondo, mentre l’ingegno degli italiani ci ha donato il patrimonio culturale più cospicuo dell’umanità che è inestimabile, ineguagliabile, non clonabile e non delocalizzabile. O valorizziamo i nostri patrimoni ambientale e culturale trasformandoli nella principale fonte pulita, rinnovabile e perpetua del benessere degli italiani, o condanniamo a morte l’arte e gli artisti. Servono una cultura e una classe politica che scelgano di volerci del bene e di mettere al centro l’Italia e gli italiani. Incredibilmente oggi siamo a tal punto uno Stato collassato e una civiltà decaduta, che serve una rivoluzione culturale per realizzare l’ovvio, cioè il nostro bene.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà
Lunedì 20 giugno 2022
L’ arte nobilita mentre la nostre classi dirigenti attuano con sempre maggiore sfrontatezza delle politiche culturali e artistiche di regresso e non di progresso. Mi riferisco in primis al proporre come arte quella che arte non è. Se una persona andasse a spulciare negli archivi storici della RAI si renderebbe conto di quanto sto dicendo notando come si è passati nel giro di pochi decenni nel proporre contenuti televisivi che educassero il cittadini con rappresntazioni teatrali , intrattenimenti musicali sia classici che popolari di alto livello e capolavori della letteratura trasportati sulla televisione. Il linguaggio pulito e curato dei conduttori invitava le persone a specchiarsi in un modello migliore , più alto. Anche coloro che erano di estrazione più semplice avevano cognizione di cosa fosse un’ opera lirica , conoscevano i romanzi più famosi e gli artisti trovavano nella società un ruolo di riconoscimento, gratifica e rispetto ma abbassando poi la qualità della proposta d’ intrattenimento anzi involgarendola il più possibile i cittadini si sono disabituati alla qualità reputando artistico ciò che invece era scarso. Si educa al bello e noi purtroppo non lo siamo stati piu . La scuola stessa ha relegato la conoscenza dell’ arte ai margini della didattica sebbene non vi sia nulla di più inclusivo e interdisciplinare. Nulla che sviluppi maggiormente il senso critico e stimoli con slancio il pensiero divergente. Gli stessi cartoni animati di cui la nostra infanzia usufruisce ,sono portatori sani di idiozia e appiattimento cognitivo. Nessun riferimento a contenuti geografici , musicali , architettonici , valoriali di cui quelli degli anni 80 e 90 erano abbastanza ricchi. I nostri governanti ci vogliono imbarbariti e incapaci di rendere onore a tutta la bellezza di siamo circondati . Grazie Magdi per averci dato modo di riflettere su tutto questo.
Il “potere” ha sempre cercato di considerare l’artista un giullare di corte.
Un artista libero da ogni mecenate o condizionamenti è sempre un pericolo per il conformismo e la mediocrità delle masse.
Quando ero piccola e ogni mattina mio padre ascoltava e io indirettamente, la Traviata, il Rigoletto o il Barbiere di Siviglia, io mi commuovevo e ripetevo “Che bello”
Bene per me l’arte, è quel momento in cui ascolti, vedi, leggi e che,
forse non sai spiegare, ma senti che è un momento bello che ti entra dentro nel cuore, ti stupisce, ti fa sentire bene, ti incoraggia ad essere una persona migliore e queste sensazioni migliorano la vita, anzi te la salvano.
Come? Attraverso la produzione di endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello che alleviare il dolore, ridurre lo stress e generare una sensazione di e benessere.
L’arte, intesa come un momento vissuto intensamente, momento divino e un privilegio per tutti, come la banda di paese che era un privilegio per tutti. Tutti conoscevano, dal barbiere al farmacista, conoscevano Verdi o Puccini e le loro arie
È fondamentale, in questo contesto di marciume politico, rivolgere la nostra attenzione ai ragazzi che sono sprofondati nella miseria educativa, estetica, culturale e umana.
Educarli all’arte è salvare loro la vita e creare una generazione più bella e gentile
Purtroppo, come ha scritto Magdi, l’ultimo biennio ha reso macroscopicamente visibile una realtà che già è in atto da decenni: la scarsa lungimiranza – per usare un delicato eufemismo – con cui i governi italiani hanno gestito i beni culturali.
L’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla spasmodica ricerca di una presunta “valorizzazione” basata su “eventi” non di rado di dubbia qualità o gusto.
Insomma: l’apoteosi del “mordi e fuggi” culturale e del turismo di rapina.
Purtroppo l’analisi dello stato attuale dello spettacolo in Italia è drammaticamente reale. “Con la cultura non si mangia”, la frase infelice del ministro ai beni culturali di qualche anno fa è stata la direttiva di distruzione della cultura espressa a tutto tondo.
Purtroppo, inversamente proporzionale al calo dello spettacolo teatrale, musicale e balletto, si assiste ad una crescita della sottocultura, attraverso la tv, con programmi volgari e vuoti, da cui emergono “artisti” che nulla hanno a che fare con l’arte. Credo che questo non avvenga a caso, ma per abbassare, se non addirittura annullare, il livello culturale degli italiani, far dimenticare il piacere della lirica, l’emozione della musica vera, non suoni ripetitivi che annebbiano il cervello, che non producono endorfine, ovvero gioia. Abbiamo teatri magnifici, molti dei quali chiusi, registi e attori di teatro bravissimi, una cinematografia supereccellente, che se la batte solo con quella inglese. Eppure è così faticoso continuare ad operare, non vengono erogati fondi, spinte a rilanciare questo settore. Ci sono le capacità , basterebbe solo l’impegno del governo.
concordo pienamente con quanto scritto e ancora una volta ecco l’incooerenza. L’articolo 9, della Costituzione italiana infatti, recita “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio ed il patrimonio storico ed artistico della Nazione”.
Nel maggio di questo anno il parlamento (scritto volutamente con la p minuscola) nel silenzio più assoluto ha stabilito, tramite una disposizione contenuta all’interno della Legge di bilancio, l’aumento delle paghe degli Amministratori locali arrivando in alcuni casi anche a raddoppiare (per esempio i Sindaci metropolitani passerebbero da 7.000 a 13.000 euro lordi, quelli dei comuni capoluogo di Regione da 7.000 a 11.000 ecc…). Detto aumento non riguarderà solo i Sindaci, ma anche gli altri amministratori comunali. I motivi, si legge, non sono certo immotivati, anche perché indennità eccessivamente basse costituiscono un disincentivo alla partecipazione politica a tempo pieno(!!!). Mi domando dunque se questa classe politica così attenta all’aumento dei propri stipendi, sia incapace a valorizzare le meraviglie del nostro patrimonio culturale, o sotto sotto, ci sia una volontà di portare a termine una distruzione cominciata due anni fa grazie alla scusa della pseudo-pandemia.
È indubbiamente in atto una distruzione scientifica sistematica del nostro paese. Settore dopo settore, si assiste allo smantellamento di posti di lavoro. Lo smantellamento dell’arte è lo smantellamento della cultura. L’ignoranza è l’arma dei poteri occulti mondiali (ma nemmeno più di tanto ormai) per tenere la testa nel sacco alla popolazione. Stanno riuscendo bene nel loro intento, veleni (vaccini) – paura (dati falsati su mortalità da covid e millantate pandemie future, vedi vaiolo delle scimmie), distanziamento e divisione (mascherine).
Quello che mi preoccupa purtroppo è la passività dei più, la vigliaccheria, la paura. La vedo molto dura a risalire da queti abissi in cui ci hanno e ci siamo fatti sprofondare. Forse la nostra forza saranno la miseria e la fame. Gianburrasca cantava che : “un popolo affamato fa la rivoluzione”. Ebbene speriamo di riuscirci