Ora che l’Europa lo consente, il Governo promuova una strategia energetica incentrata sui termovalizzatori e sul nucleare

Cari amici buongiorno. Ora che il Parlamento Europeo, recependo una istanza della Commissione Europea (il Governo dell’Unione Europea), che a sua volta si è fatta interprete della volontà della maggioranza degli Stati membri, ha legittimato il gas e il nucleare come fonti energetiche pulite, il Governo italiano attui subito una nuova strategia energetica, finalizzata al conseguimento dell’autonomia energetica, incentrata sui termovalizzatori e sulle centrali nucleari di ultima generazione.

Il 6 luglio 2022 il Parlamento Europeo ha dato il via libera alla tassonomia che classifica gas e nucleare come fonti di transizione “green” meritevoli di investimenti pubblici e privati.
Il Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha detto che il voto favorevole del Parlamento Europeo “è un riconoscimento importante del nostro approccio pragmatico e realistico nell’aiutare molti Stati membri nel loro percorso di transizione verso la neutralità climatica”.
Il Premier ceco Petr Fiala, che detiene la Presidenza di turno dell’Unione Europea, ha detto: “L’energia nucleare e il gas come fonti di transizione per una serie di Paesi membri sono l’unico strumento che consentirà nei prossimi anni di raggiungere gli obiettivi climatici comuni”.
Se tutto sarà confermato, la tassonomia entrerà in vigore il primo gennaio 2023. 

In seno al Parlamento Europeo i partiti italiani che fanno parte del Governo Draghi si sono divisi: Partito Democratico e M5S hanno votato contro il riconoscimento del gas e del nucleare come fonti energetiche pulite, mentre Lega, Forza Italia in aggiunta a Fratelli d’Italia hanno votato a favore.

Non è una buona premessa per una soluzione unitaria del nostro Governo. Ma ci auguriamo che prevalgano la ragione e il buon senso.
È una follia assoluta che l’Italia confini con Stati europei che da decenni hanno centrali nucleari e che acquisti dalla Francia energia prodotta da centrali nucleari, mentre ci siamo autoimposti di non avere centrali nucleari perché non sarebbero sicure. È un’assurdità assoluta perché è del tutto evidente che, se non fossero sicure, l’Italia comunque subirebbe le conseguenze dell’eventuale rilascio di sostanze tossiche delle centrali nucleari dislocate a ridosso dei nostri confini in Francia, Svizzera e Slovenia.

In Italia ci sono 5 centrali nucleari che hanno funzionato senza problemi tra il 1963 e il 1990. Sono state chiuse per raggiunti limiti d’età o a seguito del referendum del 1987. Con il referendum del 2011 si è ulteriormente sbarrato il ricorso al nucleare abrogando alcune disposizioni concepite per agevolare l’insediamento delle centrali nucleari.
Si è trattato di posizioni ideologiche che si scontrano con la realtà oggettiva delle centrali nucleari di ultima generazione e che ledono pesantemente l’interesse supremo dell’Italia.

Cari amici, noi promuoviamo una nuova strategia energetica incentrata sui termovalizzatori che utilizzano i rifiuti urbani e industriali consentendo anche il recupero delle materie prime, e sulle centrali nucleari assolutamente sicure. In particolare i termovalizzatori diffusi in tutto il territorio nazionale cambieranno radicalmente la nostra realtà energetica perché i rifiuti, che comunque produciamo, si riveleranno il nostro vero oro.
La Casa della Civiltà mira al conseguimento dell’autonomia energetica perché corrisponde all’interesse supremo dell’Italia e al bene primario degli italiani.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

Sabato 16 luglio 2022

3 commenti su “Ora che l’Europa lo consente, il Governo promuova una strategia energetica incentrata sui termovalizzatori e sul nucleare

    1. Davide, i termovalorizzatori sono già funzionanti in tante città . Nella mia vita lavorativa ne ho avviato non meno di 5 o sei.Ti parlo negli anni a partire del ’90. Poi se a Roma non lo vogliono fare e pure a Genova ci sono resistenze , vuol dire che continueremo a mandare in fumo oltre alla rumenta ( la spazzatura)buona parte delle risorse regionali.

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