In Italia i suicidi sono 12 volte più delle vittime di omicidi. Il suicidio del macellaio Vincenzo a Roma è il più recente gesto disperato di chi è sopraffatto dai debiti. Promuoviamo il condono del debito per il bene degli italiani

Cari amici buongiorno. Tre giorni fa a Roma Vincenzo si è impiccato davanti al banco della propria macelleria che aveva gestito per tutta la vita. Lo scrive il Corriere della Sera il 25 luglio: «Il racconto del quartiere Laurentino è quello dell’Italia che non ce la fa: Vincenzo il macellaio era un uomo distrutto dalla crisi del Covid, dai tempi di magra per i “piccoli” fagocitati dai centri commerciali come Euroma o Maximo, che si trovano in zona. Vincenzo, insomma, era schiacciato dai debiti. Non riusciva a pagare l’affitto, mese dopo mese, e alla fine, chissà, si era pure rivolto a qualcuno per farsi aiutare. Qualcuno cattivo, dedito ad attività criminali. A settant’anni suonati, così, non ce l’ha fatta ad accettare l’umiliazione. Lui, che aveva regalato il piacere a tavola a generazioni di romani, con le sue carni, non riusciva a mettere insieme il pranzo con la cena. Si sentiva solo, sconfitto. L’attività la stava per chiudere – dopo che era finito sotto sfratto – e al suo posto sarebbe entrato l’amico parrucchiere. Vincenzo gli aveva già passato le consegne. Ma l’altro giorno ci ha ripensato, è passato dal salone di bellezza. “Mi sono dimenticato una cosa a bottega, mi dai un attimo le chiavi?”. “Certo, tieni”. Chi lo avrebbe mai immaginato. Vincenzo e il suo disperato gesto di denuncia, nel luogo che aveva più amato. Per l’ultima volta il “sor macellaio” ha alzato la serranda e aperto la vetrina. Ha fatto quel che aveva deciso di fare, senza un grido. Il parrucchiere poco dopo l’ha visto penzolare, nella penombra».

Sembra incredibile ma in Italia si muore molto più per suicidio che per omicidio. Chi si toglie la vita sono 12 volte più di chi la vita gli viene tolta con la violenza. Secondo i dati dell’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) relativi alla “Indagine sulle cause di morte”, nel 2016 (ultimo anno per il quale i dati sono attualmente disponibili) in Italia si sono tolte la vita 3.780 persone. Il 78,8% dei morti per suicidio sono uomini. Il tasso (grezzo) di mortalità per suicidio per gli uomini è stato pari a 11,8 per 100.000 abitanti, mentre per le donne e 3,0 per 100.000 abitanti.
Sempre l’Istat attesta che nel 2019 si sono contati 315 omicidi, 204 vittime uomini e 111 donne, pari a 0,53 omicidi per 100.000 abitanti.
I suicidi sono 12 volte più di tutte le vittime della mafia, della camorra, dell’ndrangheta, della Sacra Corona Unita, dei femminicidi, degli infanticidi, dei parenticidi messi insieme. Eppure in televisione e sui giornali si parla quasi esclusivamente di chi perde la vita per la violenza altrui, mentre raramente si parla di chi si toglie la vita per una disperazione insanabile e come estremo atto violento su se stesso per protestare contro la percezione di un’avversità travolgente che non lascia altra via d’uscita.

I suicidi sono strettamente connessi all’indebitamento delle famiglie. In uno studio pubblicato il 4 aprile 2022, la Cgia di Mestre, l’Associazione artigiani e piccole Imprese, le famiglie italiane sono sempre più indebitate. Al 31 dicembre 2021 il debito delle famiglie italiane ammontava complessivamente a 574,8 miliardi di euro, che equivale ad un +21,9 miliardi rispetto all’anno precedente. Per ogni nucleo familiare l’importo medio era di 22.237 euro. Da sottolineare il fatto che le aree provinciali più indebitate sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati, anche se sono presenti nuclei familiari con debiti appartenenti alle fasce sociali più deboli. A livello geografico, le famiglie più in “rosso” sono quelle di Milano e provincia, ove si registra un debito medio di 33.523 euro. Al secondo posto troviamo invece quelle di Monza-Brianza, con 31.547 euro. Seguono le famiglie romane, che hanno un debito medio che ammonta a 30.441 euro; quelle di Como, con 29.564 euro; quelle di Prato con 29.310 euro. Tra le meno esposte, invece, ci sono le famiglie residenti nella provincia di Reggio Calabria, che hanno un’esposizione di 10.712 euro, quelle di Agrigento, con un debito di 10.185 euro e quelle di Vibo Valentia, con 9.964 euro. Le famiglie meno indebitate d’Italia si trovano a Enna, con un “rosso” pari a 9.468 euro.

I suicidi sono correlati all’impoverimento delle famiglie. Secondo l’Istat nel 2021 erano in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale da 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente). Pertanto, la povertà assoluta conferma sostanzialmente i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia dovuta al Covid-19.
Per la povertà relativa l’incidenza sale all’11,1% (da 10,1% del 2020) e le famiglie sotto la soglia sono circa 2,9 milioni (2,6 milioni nel 2020).
Per l’Istat un individuo si trova in stato di povertà assoluta, o povertà estrema, se non dispone di risorse essenziali (ad es.: cibo, acqua, casa, vestiti, medicine). In Italia un individuo adulto (18-59 anni) è considerato in povertà assoluta se sostiene una spesa mensile per consumi pari o inferiore a 560-600 euro nel Mezzogiorno, a 700-800 euro nel Centro, a 750-840 euro nel Nord.
Un individuo si trova in stato di povertà relativa se ha l’impossibilità di fruire di beni o servizi che normalmente sono alla portata degli individui che vivono nello stesso Paese. In altre parole, è una persona che usufruisce di un reddito che non gli permette di acquistare buona parte dei prodotti che desidererebbe acquistare.

La Comunità Casa della Civiltà, mettendo al centro il bene primario degli italiani a cominciare dalla salvaguardia del bene supremo della vita, denunciando l’ingiustizia del più alto livello di tassazione al mondo imposto agli italiani da uno Stato onerosissimo, corrottissimo, inefficientissimo, vessatorio e aguzzino, denunciando la pratica dell’usura di fatto praticata dalle banche e della prassi diffusa della confisca delle case e delle imprese di chi è impossibilitato a rispettare le scadenze debitorie, perseguendo il riscatto della sovranità monetaria con la riattribuzione allo Stato del potere di emettere direttamente la moneta a credito e non a debito, promuove il condono generalizzato dei debiti contratto dagli italiani nei confronti dello Stato e delle banche, nonché la negoziazione a condizioni umanamente accettabili dei debiti contratti nei confronti di cittadini terzi.
La Casa della Civiltà vuole ricostruire l’Italia per trasformarla nel primo Stato al Mondo per la qualità della vita, mettendo gli italiani nella condizione di esprimersi al meglio per essere pienamente se stessi a casa propria, in un contesto in cui la moneta deve essere al servizio dei cittadini e non i cittadini schiavi della speculazione finanziaria, in cui lo Stato è al servizio dei cittadini e non i cittadini schiavi della Cupola criminale che si è impossessata dello Stato.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità Casa della Civiltà

Mercoledì 27 luglio 2022

7 commenti su “In Italia i suicidi sono 12 volte più delle vittime di omicidi. Il suicidio del macellaio Vincenzo a Roma è il più recente gesto disperato di chi è sopraffatto dai debiti. Promuoviamo il condono del debito per il bene degli italiani

  1. Un lavoratore autonomo che si distingue per coraggio, intraprendenza, e capacità di esporsi al rischio, è quello che più cede anziché reagire…! Su questo mi piacerebbe comprendere i processi mentali che che hanno indotto una persona con caratteristiche e capacità umane superiori rispetto alla massa…!

  2. Grazie Magdi per questo tuo articolo è per le informazioni che ci dai, la situazione è drammatica e lo Stato è responsabile, I cittadini italiani non sono tutelati né aiutati nelle difficoltà che attraversano, tante persone subiscono un altissimo grado di frustrazione e arrivano a gesti estremi purtroppo. Questo governo è responsabile.

  3. Credo che, purtroppo, anche questo faccia parte del “ loro” disegno, vogliono indebolire fisicamente e psicologicamente la popolazione così da ridurre il più possibile eventuali reazioni ai loro deplorevoli progetti.
    Spero che possiamo tutti rendercene conto il prima possibile perché, più tempo passa, più loro possono agire indisturbati, più difficile sarà tornare indietro.

  4. Grazie Magdi per le tue precise informazioni . La Brianza,Milano,Como fino a pochi anni fa erano territori ricchi con un economia fiorente,traino dell’ intera Italia.La gente li non è abituata a veder fallire le proprie attività dall’ oggi al domani . Persone che hanno dedicato tutta la propria vita al lavoro,non reggono l umiliazione,non sono disposti a chiedere aiuto o a sentirsi un peso per la società. Al contrario il Governo Draghi “dei migliori” non sente peso sulla coscienza di questi suicidi senza dubbio attribuibili al loro pessimo operato.

  5. Caro Magdi, sono concorde con te. Mario Draghi ha sulla coscienza i suicidi dei poveri imprenditori ridotti sul lastrico per gli iniqui provvedimenti assunti con l’alibi del COVID
    ed inoltre l: agenzia delle entrate ci ha messo ” il carico da undici” per affossare definitivamente i poveri imprenditori che con i sacrifici di una vita hanno costruito le loro aziende. Grazie Draghi, grazie di cuore, ed ora che ha rassegnato le dimissioni, le auguro di provare sulla sua pelle le sofferenze degli Italiani suicidi. Il carma esiste ed arriverà anche il suo turno.

  6. Leggo con sgomento questo articolo. Dei suicidi non se ne era scritto su alcun giornale, né su altri mezzi di informazione. Il vaccino, il numero dei contagi e morti per covid, la guerra ucraina/Russia, meglio Usa Russia, ha riempito i nostri pensieri e discussioni. Ancora adesso, con una campagna elettorale, che mi lascia ogni giorno più perplessa e distante da una scelta, il suicidio di tante persone oberate da debiti, non viene assolutamente citato.
    Di certo oggi le banche non collaborano più con le imprese, più sono piccole e meno aiuti hanno. È una situazione voluta dall’Europa, che, secondo me, è finalizzata proprio ad eliminare le piccole medie aziende italiane, che erano la spina dorsale dell’economia, per impoverire ed asfaltare la nostra nazione. Perché? Non lo so!!!!! Bisogna tornare ad una collaborazione tra banche e aziende per salvarci, come era un tempo, che attraverso questa collaborazione si è visto nascere grandi industrie, brand invidiati nel mondo, da piccolissime realtà e tanta voglia di costruire.
    Speriamo di farcela!!!!!

  7. Grazie Magdi Cristiano per aver portato all’attenzione di tutti noi l’atroce realtà dei suicidi in Italia. Troppe persone soffrono per condizioni economiche sempre più precarie, per uno Stato sempre più esattore che non è in grado di aiutare chi ha bisogno. Il dramma nel dramma è che oggi si è poveri anche lavorando, visto che 4,3 milioni di italiani guadagnano meno del reddito di cittadinanza. Dobbiamo impegnarci affinché questa follia termini al più presto, restituendo dignità e speranza ad un popolo che, nonostante tutto, non merita una simile classe politica ripiegata sempre più su se stessa..

Rispondi a Stefano Di Francesco Annulla risposta

error: Questo contenuto è protetto