Il TPI, “Strumento di protezione della transizione”, è il nuovo meccanismo messo in atto dalla Banca Centrale Europea per dare il colpo di grazia alla nostra sovranità finanziaria, economica e politica

da: Scenari economici, 26/7/2022

Oggi, separatamente dagli annunci di politica monetaria, la BCE ha svelato il famoso “Strumento anti frazionamento” che è stato chiamato “TPI”, da “Transition Protection Instrument” “Strumento di protezione della transizione”, proprio perché serve a proteggere i titoli di stato dei paesi più fragili proprio nei momenti di stretta monetaria. Uno strumento in realtà semplice: la BCE compra i titoli dei paesi deboli in quei momenti. Possiamo anche enunciare il lato positivo dello strumento:
non è stata definita una quantità massima di impiego dello strumento stesso. Quindi potenzialmente è efficace veramente per contenere la speculazione. Solo strumenti illimitati sono efficaci.

Questo il lato positivo. Poi ci sono i molti lati negativi. Con questo strumento la BCE rinuncia definitivamente a essere uno strumento indipendente e diventa il braccio monetario della Commissione. un braccio armato e brutale.

Vediamo le condizioni per poter utilizzare lo strumento, prese direttamente dal sito BCE:

Il Consiglio direttivo prenderà in considerazione un elenco cumulativo di criteri per valutare se le giurisdizioni in cui l’Eurosistema può effettuare acquisti nell’ambito dell’IPT perseguono politiche fiscali e macroeconomiche sane e sostenibili. Tali criteri costituiranno un input per il processo decisionale del Consiglio direttivo e saranno adattati dinamicamente all’evolversi dei rischi e delle condizioni da affrontare. (Ok per utilizzare gli strumenti si considereranno più fattori)

In particolare, i criteri includono: (1) conformità al quadro di bilancio dell’UE: non essere soggetti a una procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) o non essere valutati come se non avessero adottato misure efficaci in risposta a una raccomandazione del Consiglio dell’UE ai sensi dell’articolo 126, paragrafo 7, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE); (2) assenza di gravi squilibri macroeconomici: non essere soggetti a una procedura per gli squilibri eccessivi (PDE) o non essere valutati come se non avessero adottato le misure correttive raccomandate in relazione a una raccomandazione del Consiglio dell’UE ai sensi dell’articolo 121, paragrafo 4, del TFUE; (3) sostenibilità fiscale: nell’accertare che la traiettoria del debito pubblico sia sostenibile, il Consiglio direttivo terrà conto, ove disponibili, delle analisi di sostenibilità del debito della Commissione europea, del Meccanismo europeo di stabilità, del Fondo monetario internazionale e di altre istituzioni, unitamente all’analisi interna della BCE; (4) politiche macroeconomiche sane e sostenibili: rispetto degli impegni presentati nei piani di risanamento e di resilienza per lo strumento di risanamento e di resilienza e delle raccomandazioni specifiche per Paese della Commissione europea in materia di bilancio nell’ambito del semestre europeo.

Quindi per l’uso del TPI lo stato deve rimettersi al giudizio della Commissione, della BCE e perfino del MES, il tanto amato Meccanismo Europeo dio Stabilità. Quindi o si obbedisce alle indicazioni di questi enti o non c’è aiuto. Potete capire che, a questo punto, potremmo anche non eleggere nessun governo perché senza gli strumenti di bilancio non si può fare nulla. Non solo, c’è proprio un livello di arbitrarietà del giudizio che rende completamente inutili le politiche nazionali.

Sembra uno strumento scritto, pari pari, da chi non vuole che l’Italia, o anche altri paesi, abbia una autonomia decisionale politica. La solidità del TPI esiste sono se si è obbedienti e si seguono le stesse ricette politiche che in trenta anni hanno reso il nostro debito non sostenibile, se non con l’autonomia monetaria. Vorrei vedere se un paese rilevante scegliesse lo stallo alla messicana come si comporterebbe la BCE, perché il rischio potrebbe trasmettersi anche a altri titoli. Queste condizionalità sono figlie di una politica cattiva e antidemocratica e di una visione miope, che trasforma uno strumento monetario in un manganello.

Il testo sembra scritto da JRR Tolkien:
Un Anello per trovarli, Un anello per domarli,
Un anello per radunarli e nel buio incatenarli
Nella Terra di Mordor dove le Ombre si celano
Sostituite Anello con TPI.

https://scenarieconomici.it/eccovi-il-tpi-lo-strumento-della-bce-per-mettere-le-catene-allitalia-e-renderne-completamente-inutile-governo-ed-elezioni/

3 commenti su “Il TPI, “Strumento di protezione della transizione”, è il nuovo meccanismo messo in atto dalla Banca Centrale Europea per dare il colpo di grazia alla nostra sovranità finanziaria, economica e politica

  1. Ancora una volta l’Europa dimostra nei fatti di essere a distanza siderale da quelle che erano gli obiettivi originari dell’Unione Europea. Avrebbe dovuto prima di tutto essere una unione di popoli ed invece é divenuto prioritario il dio denaro, anzi ne è l’unico motore.
    Dobbiamo uscire da questa unione europea e tornare ad essere uno stato sovrano e indipendente.

  2. Non me ne intendo molto di strumenti economici ed economia spicciola, ma l’analisi mi sembra assai veritiera e preoccupante. Un aiuto possibile
    per gli stati in difficoltà, ma pagato con l’annullamento della loro autonomia e sovranità e scelta politica indipendente, dove alla fine ideali e umanità sono orpelli inutili e la politica una rincorsa a compiacere i padroni esterni per avere più prestigio e premi economici e di potere interno.
    Veramente governi e politica diventano vecchie usanze finto democratiche di facciata. Basteranno furbi burocrati e collaboratori carrieristi.
    Il vero inizio dell’impero del denaro assoluto e del transumanesimo. Il nostro Farenheit 451. Di Ray Bradbury del 1953,vecchio come me ma già predittivo, dove eliminare i libri e quindi la cultura, il pensiero, gli ideali, l’autonomia di dibattito e scelta era norma assoluta.

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