Appello al Presidente Mattarella: L’attentato a Rushdie è avvenuto per la carenza della scorta. Le chiedo di intervenire per adeguare la mia protezione. La condanna a morte del «nemico dell’islam» non decade mai

Al Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
Palazzo del Quirinale
00187 Roma

Signor Presidente della Repubblica, mi rivolgo a Lei personalmente in quanto massimo Rappresentante dello Stato e principale punto di riferimento di certezza istituzionale per tutti i cittadini italiani.

Il grave attentato terroristico islamico perpetrato negli Stati Uniti, venerdì 12 agosto, nei confronti dello scrittore Salman Rushdie, 33 anni dopo la “fatwa”, responso giuridico islamico, emessa dalla «Guida suprema» dell’Iran l’imam Khomeini il 14 febbraio 1989, ci obbliga a prendere atto che la condanna a morte del «nemico dell’islam», sia in quanto «apostata», Rushdie è nato musulmano ma si professa ateo, sia in quanto «blasfemo», perché avrebbe offeso Allah e Maometto nel suo romanzo «I versi satanici» del 1988, non decade mai e non si estingue se non con la sua morte.
Da 14 secoli i musulmani ottemperano letteralmente e integralmente a ciò che Allah prescrive nel Corano e a ciò che ha detto e ha fatto Maometto attestato nella Sunna, perché sono convinti che il Corano sia increato al pari di Allah e che Maometto sia il modello supremo da emulare.
Il musulmano che uccide il «nemico dell’islam» lo fa nella certezza di obbedire a Allah e a Maometto, che con il suo eventuale «martirio» conquisterà il Paradiso islamico e, nel caso specifico di Rushdie, riscuoterà una cospicua taglia che attualmente ammonta a 3,3 milioni di dollari promessa dalla Fondazione 15 Khordad che è un’istituzione dello Stato iraniano.
Ebbene l’errore fatale delle autorità di Sicurezza americane è stato di ridurre drasticamente la protezione a Rushdie, immaginando che dopo 33 anni dalla “fatwa” di Khomeini e in assenza di nuovi indizi di pericolo, la minaccia alla sua vita fosse venuta meno. Il terrorista islamico ha potuto infliggergli 15 coltellate al volto, alla gola e all’addome prima dell’arrivo di cinque poliziotti che sono riusciti a bloccarlo. Tutti noi preghiamo affinché possa salvarsi e tornare a vivere normalmente.

Dal marzo 2003 vivo sotto scorta per una decisione delle autorità di Sicurezza dello Stato, che ringrazio per la tutela della mia incolumità fisica, a causa di condanne e di minacce di morte da parte di terroristi e estremisti islamici all’estero e in Italia.
Nell’informativa raccolta all’epoca dal Sisde (Servizio per le informazioni e la sicurezza democratica) si afferma che il Movimento islamico palestinese Hamas, ad oggi considerato dall’Unione Europea una organizzazione terroristica, ha «manifestato un forte risentimento nei confronti di Magdi Allam, editorialista de “La Repubblica” ed inviato attualmente in Kuwait», e che ci sono «possibili rischi incombenti sul giornalista, con particolare riguardo alla sua incolumità fisica».
Successivamente autorevoli rappresentanti in Italia e in Europa che ideologicamente fanno riferimento al Movimento estremista dei “Fratelli Musulmani” a cui aderisce Hamas, messo fuorilegge in quanto organizzazione terroristica da Egitto, Russia, Siria, Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Tagikistan e Uzbekistan, mi hanno pubblicamente condannato come «nemico dell’islam», una sentenza che si traduce inequivocabilmente nella mia condanna a morte.
Nel 2008, dopo la mia scelta di convertirmi dall’islam al cristianesimo, a seguito dell’intercettazione di comunicazioni di terroristi islamici in cui si manifestava la decisione di uccidermi, menzionandomi insieme al Papa Benedetto XVI che mi aveva battezzato nella Basilica di San Pietro, e in una distinta comunicazione insieme all’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, la mia scorta fu portata al “primo livello eccezionale” con complessivi 11 carabinieri, 4 macchine blindate, mentre per gli spostamenti più lunghi usufruivo degli aerei dei Servizi segreti. Ero il civile più scortato d’Italia.
Per 56 anni sono stato il cittadino italiano di fede islamica che più di altri si è prodigato per affermare in Italia un «islam moderato» e un «islam italiano». Il 10 settembre 2004 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, per la prima volta nella Storia d’Italia, mi ricevette al Quirinale insieme a una delegazione di sette cittadini italiani musulmani, firmatari del «Manifesto contro il terrorismo e per la vita», da me pubblicato sul “Corriere della Sera” di cui ero vice-Direttore. Il Presidente Ciampi ci manifestò l’apprezzamento per l’iniziativa e ci esortò a essere il modello di riferimento per i musulmani in Italia. Ma quel Manifesto e l’iniziativa del Presidente Ciampi furono condannati dai rappresentanti delle organizzazioni islamiche che controllano gran parte delle moschee presenti sul territorio italiano.
Sono anni che gradualmente si sta allentando la sicurezza accordatami dopo che lo Stato aveva ritenuto di portarla al massimo livello. Nonostante la mia denuncia di minacce di morte ricevute sia in Rete sia in luoghi pubblici, non vi è stato alcun seguito concreto. Attualmente la mia protezione è limitata a due carabinieri, che si riduce a un carabiniere quando scendo dall’auto della scorta. Dal 15 giugno 2018 mi è stata tolta la vigilanza fissa che avevo presso la mia abitazione e nelle strutture dove pernottavo ovunque in Italia.
Io non ho paura della morte. A 70 anni so bene che la morte ci appartiene. Da credente mi riconosco nel testamento spirituale di Paolo Borsellino: «È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola».
Chiedo a Lei, Signor Presidente della Repubblica, di fare ciò che in suo potere per tutelare in modo adeguato la mia sicurezza e consentirmi di andare avanti nella missione di dire la verità in libertà anche nei confronti dell’islam. Siamo tutti sulla stessa barca. Se dovessero uccidere la mia libertà, morirà la libertà di tutti noi.

Grazie e auguri di ogni bene.

Magdi Cristiano Allam

Martedì 16 agosto 2022

22 commenti su “Appello al Presidente Mattarella: L’attentato a Rushdie è avvenuto per la carenza della scorta. Le chiedo di intervenire per adeguare la mia protezione. La condanna a morte del «nemico dell’islam» non decade mai

  1. Carissimo Magdi, ci associamo con tutte le nostre forze al tuo appello al Presidente dell Repubblica Mattarella. Quando abbiamo appreso dell’attentato perpetrato nei confronti di Salman Rushdie, il nostro pensiero è subito corso a te di cui ammiriamo il grandissimo coraggio e per la cui incolumità il cuore trema.
    Preghiamo affinché un pensiero illuminato ispiri il Presidente Mattarella a concederti
    una scorta più adeguata alla gravità della situazione .
    Noi tutti, tuoi amici della Casa della Civiltà, ti siamo ancora più vicini e , se possibile,
    ancora più orgogliosi di far parte del tuo progetto di rinascita dell’Italia.
    Un abbraccio sincero, Vincenzo e Adele.

  2. Carissimo Magdi,
    Leggo con grande tristezza il tuo appello al presidente Mattarella perché ti dia una protezione adeguata per il rischio che tu corri
    A causa della fatwa che incombe sulla tua vita da tantissimi anni.
    Trovo vergognoso che tu debba fare un appello del genere, dovrebbe essere dovere dello stato proteggere cittadini italiani come te che combattono per il bene dell’Italia.
    Chi ci governa, pensa al proprio portafoglio e non agli Italiani.
    Prego per te.

  3. Caro Cristiano, ti ammiro perché hai un pensiero fondato e oggettivo e lo promuovi in modo deciso e chiaro, perché metti il tuo pensiero davanti a quella che è la tua vita per poter permetterci di fare un passo in avanti rispetto a quelli che con la violenza vogliono farci tornare ad uno stato primordiale. Sei un uomo del futuro e temo che un uomo del passato non lo possa capire. Un forte abbraccio, Ivano

  4. Caro Magdi ti sono vicino, come pure tutti gli amici della Casa della Civiltà di cui tu sei fondatore. Con il tuo esempio e tuoi insegnamenti ci sproni a lottare perché possiamo vivere in libertà secondo i nostri valori culturali e professare l’ unica nostra vera religione cattolica cristiana .
    Speriamo che il tuo appelloal Presidente Mattarella venga prontamente ascoltato.

  5. Carissimo Magdi, spero con tutto il cuore che la tua richiesta sia accolta dal Capo dello stato, persona in cui non riesco a porre alcuna fiducia. I nostri politici sono tutti in altre faccende affaccendati e il Presidente sarà molto occupato a gestire da fuori la situazione, quindi ritengo che più ampio è il coro a sostegno della tua richiesta e maggiore sarà la possibilità che si spenda per venirti incontro. Hai indicazioni più precise per affiancarti in questo supporto? Che Dio ti protegga!

  6. Carissimo Magdi, come dice il proverbio “al peggio non c’è mai fine” ed è proprio quello che vediamo nella nostra povera Italia…..i cittadini italiani sono ormai cittadini di serie b ed è intollerabile che un italiano che ha dato e continua a dare tantissimo per questo Stato, non venga protetto doverosamente….hai tutta la mia solidarietà e mi unisco al tuo appello affinché il Presidente della Repubblica riveda la sua posizione nei confronti della tua tutela. Coraggio, testa alta e avanti sempre!!

  7. La guerra santa contro l’Europa e l’Occidente continua. La storia dirà se noi, riusciremo ad impedire la morte dell’Europa e la nascita dell’Eurabia (come definiva l’Europa, purtroppo ben profetizzando il futuro, Oriana Fallaci). Dannazione ho una rabbia dentro che……..mi taccio. Sei vittima dell’ennesima ingiustizia di uno stato tiranno, antidemocratico, che schiaccia i suoi figli ed apre le braccia al nemico ed alla sua ideologia di morte. «Getterò il terrore nel cuore dei miscredenti. Colpiteli tra capo e collo (…) Non siete certo voi che li avete uccisi, è Allah che li ha uccisi». (Corano 8,12-17) Il presidente della Repubblica, i politici, il papa, i bravi “bambini” cristiani non conoscono il Corano. Tu sei scomodo, tu sei la VERITA’, loro sono la MENZOGNA. Tu conosci l’islam, loro NO!! E la VERITA’ fa loro male, li taglia in due. Il presidente della Repubblica (di cui taccio la mia opinione per non incorrere nel reato di vilipendio), è un fantoccio in mano a poteri più grandi di lui…..spero solo che prenda in considerazione l’effettivo rafforzamento della tua scorta, riportandola ai livelli di sicurezza necessari alla tua situazione. Prego per te, che il Signore degli eserciti ti protegga sempre e getti in mare i cavalli e i cavalieri di Maometto e del suo Allah che ti inseguono come lupi famelici!

    NON MOLLARE MAI! IO SONO CON TE! Benchè lontano e materialmente impossibilitato ad accorrere in tuo aiuto, L’UNITA’ D’INTENTI E L’AMICIZIA SONO INDISTRUTTIBILI ED ETERNI!

    Un abbraccio amico mio, da un guerriero crociato pronto alla morte, come te!

  8. Mi associo all’appello di Magdi Allam al Presidente della Repubblica Mattarella,
    perché come Lui bene dice, le fatwa non hanno scadenza, non sono sentenze legali in Italia, ne sentenze civili di diritti, senza processo e sentenza né validi motivi di colpevolezza se non arbitrariamente religiose. Emesse da autorità religiose spesso non italiane, di una religione non riconosciuta in Italia in quanto nei suoi principi, insegnamenti e testi di fatto viola i diritti umani, l’uguaglianza delle persone, la libertà religiosa, di pensiero e scelta, il libero pensiero e la sua espressione ed ogni anche minima e rispettosa critica a ogni sua credenza, anche in qualsiasi Stato espressa. Uno stato democratico, libero e di diritto, non può tollerare condanne a morte di suoi cittadini per motivi religiosi peraltro opinabili, eseguibili da chiunque si ritenga buon credente di questa religione,rovinando e rendendo invivibile la vita del minacciato, che peraltro nulla di male ha commesso se non esprimere la sua ricerca di Verità nel libero pensiero.
    Invito il Signor Presidente ad ascoltare le accorate richieste di Magdi Allam, che penso un Presidente non possa ignorare.
    Allo stesso tempo prego anche perché sia rivisto la posizione del Paese verso tali minacce in Italia e all’estero e si prendano seri provvedimenti di tutela e azioni diplomatiche.

  9. Signor Presidente della Repubblica,
    credo che quanto successo a Rushdie non lasci spazio ad alcun tentennamento circa la necessità di rafforzare la scorta a chi vive il continuo pericolo della minaccia di morte.
    La vita è un bene prezioso e noi abbiamo il dovere di proteggere la nostra e quella di chiunque, se e quando abbiamo il potere di farlo; in caso contrario siamo personalmente responsabili di qualunque cosa accada, non solo come rappresentanti delle istituzioni ma anche e soprattutto come uomini.
    Magdi caro, spero che il tuo appello venga ascoltato….è una profonda ingiustizia dover vivere in pericolo per il senso di giustizia e per la necessità di informazione che ti contraddistinguono da tantissimi anni ormai.

  10. Carissimo Magdi, ti esprimo la mia massima solidarietà a sostegno del tuo appello che faccio anche mio affinché il Presidente Mattarella possa con la sua alta carica far rivedere la decisione di ridurre la scorta per la tua incolumità. Il recente episodio violento a danno dello scrittore Salman Rushdie dimostra ancora una volta la pericolosità dell’Islam radicale spesso colpevolmente tollerato dalle nostre autorità.
    Un saluto affettuoso.
    Gaetano

  11. Carissimo Magdi, da anni ti stimo sia come persona che per il tuo impegno nel diffondere la verità sull’Islam. Trovo scandaloso che vi siano personaggi infinitamente meno in pericolo di te che godono di una scorta inutilmente loro assegnata (anzi, a pensarci meglio, e valutati i crimini che hanno commesso negli ultimi 30 mesi, serve a proteggerli dalla gente sempre più inferocita).
    L’episodio occorso a Salman Rusdie è l’ennesima dimostrazione che le condanne emesse da questi terroristi non hanno scadenza, essendo per loro la diretta applicazione dei precetti della loro religione.
    Sig. Mattarella, le chiedo, come cittadina italiana, non solo di NON TOGLIERE ma di considerare l’opportunità di rafforzare la scorta assegnata a Magdi Cristiano Allam, poiché permane altissimo il rischio che subisca un attacco da parte di terroristi islamici.
    Andreina Trapletti.

  12. Caro Presidente
    Magdi Cristiano Allam costituisce e rappresenta un significativo esempio di abnegazione oltre che un grande valore per il contesto spirituale e sociale del nostro paese. La preghiamo quindi, in presenza concreta di una maledizione che ha colpito a distanza di 33 anni di rafforzare i livelli di protezione accordati dalle istituzioni a Magdi in questo momento di particolare e purtroppo attuale pericolo .

  13. Allora dobbiamo mettere i cartelli sui muri?
    Caro Stato, caro Presidente della Repubblica, cari Rappresentanti delle Istituzioni, vorrei educatamente ricordarvi per l’ennesima volta che la fatwa, nonostante il trascorrere del tempo, non decade mai. Vorrei precisarvi che questi “gentiluomini”, con il coltello al posto del sigaro, non aspettano altro che voi abbassiate la guardia. Quanti Salman Rushdie servono per convincervi che non è una questione di scadenze? Sono arrabbiatissima, delusa, amareggiata, preoccupata. In questi anni si sono succeduti diversi governi, e che io ricordi, durante la lenta decurtazione della scorta a Magdi Cristiano Allam, nessun rappresentante degli istituzioni ha risposto ai reiterati appelli, in precisi momenti, datati, pubblicati da Magdi e supportati da centinaia di cittadini comuni scandalizzati dalle vostre scelte prese senza un minimo di responsabilità. Come le prendete certe decisioni? Perché vedete mi riesce difficile comprendere perché la moglie, i figli del politico di turno debbano avere la scorta, pagata da tutti noi, per trascinare il carrello della spesa o per andare dal parrucchiere. Non mi risulta che sul loro capo penda la fatwa. Vorrei che vi fosse chiaro che questo non è un vezzo. C’è in gioco la vita di un uomo che è stato condannato a morte per avere espresso le sue idee e che vi piaccia o no, fino a prova contraria, qui siamo in Italia e che cosa dice l’articolo 21 della Costituzione?
    “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
    È accaduto di peggio: Hanno emesso una sentenza di morte su un giornalista scrittore, cittadino italiano, per avere fatto il suo lavoro con dedizione e coraggio. Sarebbe onorevole da parte vostra che ogni tanto ammetteste di esservi sbagliati. Potete ancora rimediare, non è troppo tardi.

    Carissimo Magdi cosa penso di te, del tuo coraggio e cosa rappresenti te l’ho già detto un milione di volte. Oggi qui, ti rinnovo la mia vicinanza, la mia stima e il mio affetto che non ti verrano mai a mancare. Nella speranza che il Presidente della Repubblica o chi per lui si attivi al più presto, mi unisco ancora una volta al tuo appello affinché ti venga restituita una scorta adeguata per darti modo di lavorare e di procedere nella tua missione di Verità e Libertà in completa sicurezza per te e per la tua famiglia.

  14. Ritengo che gli accadimenti degli ultimi anni evidenziano la situazione stagnante in cui è immersa la società, nel torbido, che agevola il nascere e la crescita di azioni bieche e criminali che ad un certo punto emergono “sorprendendo” tutti, che falsamente-ingenuamente gridano “ma come è stato possibile? da non credere!” .
    E’ così lontano, da sembrare un miraggio, il tempo in cui le azioni mirate a “zittire” il pensiero libero e d’opinione dell’intellettuale che desiderava condividere, indignava tutta l’opinione pubblica- perchè il pensiero, le idee, le opinioni avevano un peso specifico ENORME nella vita dell’Uomo.
    L’ inaridimento graduale della capacità di pensare ed esprimere il pensiero ci porta a non ritenerlo più così importante, quasi oramai ininfluente, tanto da togliere la scorta a un Uomo che del Pensiero e Opinione Liberi ne ha fatto la sua Missione di Vita…
    dimenticando però che al mondo ci sono ancora persone che alle parole riconoscono un fortissimo Potere, tanto forte dal non distrarsi mai nell’intento di metterle a tacere.
    Caro Magdi, hai tutto il mio sostegno. Un forte Abbraccio.

  15. Carissimo e prezioso amico mio, ho letto le accorate e coraggiose parole di questa tua lettera al presidente della Repubblica italiana e ti esprimo la mia solidarietà, ribadendo la mia grande stima per te. Chi si esprime dicendo la verità rischia seriamente per la propria vita, non è una novità in questo nostro Occidente degenere in cui viviamo. In tempi come questi in cui si evidenzia lo smarrimento della nostra identità, abbiamo bisogno di Maestri come te che ci facciano recuperare la memoria. Ti auguro e mi auguro che il Presidente non lasci passare inosservato il tuo appello. Lo dico per il bene tuo e di tutti noi. Un forte abbraccio e sempre avanti a schiena dritta.

  16. Il fatto che ti abbiano progressivamente ridotto la protezione è palese dimostrazione di quanto tu sia scomodo per il sistema. La verità che chi ha paura della morte continua a morire ogni giorno è uno dei motivi che mi hanno portato a non effettuare nessuna iniezione di siero sperimentale. Ti esprimo nuovamente la mia solidarietà e continuo a ricordarti nelle mie preghiere.

  17. Carissimo Magdi Cristiano, voglio per prima cosa testimoniarti ancora una volta la mia più totale vicinanza. E’ inqualificabile uno Stato che abbassa sempre più la guardia nei confronti di un nemico che non aspetta altro che questo, come i recenti accadimenti hanno testimoniato. Spero con tutto il cuore che chi può, chi ha competenza in merito, si attivi per garantire sia a te che alla tua famiglia, il livello di sicurezza più adeguato. Un abbraccio fraterno

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