A passeggio per la vita

Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce.
(Lev Tolstoj)

Camminare
Sul viale spoglio di questo tiepido autunno
Tenendosi ancora per mano
Sentire il calore dell’abbraccio
Incuranti di quelle gocce di pioggia
Che paiono caderti addosso
E scorrere sulle guance
Quasi umida carezza
Ancella del prossimo inverno
Parlare di come era bella l’estate
Festosa e gaia
Ricordare la passione
La dolce
Tenera corsa nei prati
Sentire quel coro di anime intorno
Accompagnare il canto d’amore
La gioia
Spensierata e solenne
Di quei giorni
Così caldi e sereni
Sentire le foglie cadere ad una ad una
Come il respiro
Delle fronde di quel lungo viale
Nell’illusione di parlare
Alle stagioni
Chiedere loro di fermare
Un poco i loro passi lesti
E riportare i profumi dell’adolescenza
Quei colori
Quei petali
Quelle ambiziose promesse
Quei frammenti di desiderio
Quei sogni
Quelle speranze
Quegli angoli di cielo
Quei limpidi spiragli di azzurro
Vissuti insieme
Felici
A passeggio per la vita

La reggia di Venaria Reale è una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997. 

Foto di copertina: Ezio Dellosta, “Viale per la Reggia di Venaria (TO)”

Questa rubrica “Sciaveri di tregua” desidera istituzionalizzare la registrazione costante dei pochi ma intensi momenti di riflessione che mi vengono suggeriti in tempo reale in parte dall’osservazione e dalla traduzione poetica di immagini particolari con cui la realtà si manifesta e in parte dalla immancabile dose di esperienza specifica che l’età matura può aggiungere a questa attenta osservazione.

È abbastanza incredibile quanto sia in questo contesto assai prezioso, soprattutto dal punto di vista spirituale, l’affinamento che a questa osservazione si affianca nell’intento di popolare di piccole ma vitali suggestioni le esigue pause spirituali che, con forzata parsimonia, la realtà odierna nella sua corsa ci riserva.

Ho riscoperto il prezioso quanto dimenticato lemma “sciàveri ” per dare un nome a questi momenti, a queste osservazioni e a questi intensi ritagli di esistenza , definendo il termine “tregua” , dal sapore combattivo e guerresco, proprio per stigmatizzare la sconcertante sofferenza del corpo e dello spirito in questa quotidiana “tenzone” che tutti dobbiamo affrontare nel contesto della convivenza sociale e nel caos di questa corsa ad ostacoli , densa di episodi di “fatica” in un mondo in cui la realtà presenta fenomeni di effettive sfide temporali e fisiche oltre a un continuo sopravvenire di istanze etiche e spirituali, materia di problematiche irrisolte, nonché di dubbi esistenziali di non poco conto.

Sciàveri di tregua” è quindi nato con l’ambizione di rappresentare un convinto, coerente e sentito invito a una sosta ferace dello spirito, intesa a lasciare a ciascuno la possibilità di riflettere intorno ai valori propri e intimi dell’esistenza , fatto non sempre concesso dalla realtà “accelerata” e nello stesso tempo “aumentata” dei nostri giorni.
Attraverso pensieri tradotti in sequenze armoniche di parole , qualche volta attraverso ritmi melodici ed onomatopeici in cui si mescolano elementi naturali primordiali e sottili rumori di sentimenti umani , ho cercato di incontrare opere di amici noti o sconosciuti e di invocare il loro aiuto, la loro complicità , per indugiare su qualche immagine di questa turbinosa avventura del vivere gli anni del terzo millennio, in una gara senza pause, senza respiro e “apparentemente” senza alcun segno di pietà per chi rimane relegato a una vana attesa sul ciglio spesso tristemente disadorno e inospitale della strada.
Da artigiano della parola ho scambiato impressioni con solerti artigiani del suono, dei colori e dell’immagine (pittori, scultori , musicisti e fotografi) per scoprire quegli stimoli creativi condivisi che facilitano una risposta corale a una serie di interrogativi comuni alle varie “discipline artistiche”, cioè comuni all’interpretazione della realtà”.

Qualche volta ci siamo insieme domandati dove si voglia arrivare attraverso questa amabile scorciatoia con cui si tende a volere a tutti i costi eliminare le tregue, accelerare la corsa, bruciare tutte le tappe, comprese quelle più solenni e rituali come gli archetipi più sacri e celebrati dalla tradizione della vita e della morte. Qualche altra ci siamo soffermati sui valori tradizionali della nostra esistenza con attenzione e scrupolosa smania di descrivere i colori della realtà com’è o come vorremmo che venisse percepita attraverso il filtro della nostra mediazione spirituale, artistica ed umana.

5 commenti su “A passeggio per la vita

  1. Una lunga passeggiata come allegoria della vita, riscoprendone man mano il fascino e la nostalgia per la gioia insita nel passato, ci fa riflettere e amare ancor di più ciò che ci resta del dono supremo della vita. Grazie carissimo Giorgio per le tue emozionanti suggestioni.

    1. Grazie a te carissimo per la costante e attiva partecipazione a questa festa dello spirito. Le tue riflessioni sono il segno della efficace e salvifica mediazione spirituale di questi “sciàveri di tregua” nel suggerire nobili sentimenti e preziose emozioni quali semi che ne accompagnano la crescita e l’arricchimento a livello individuale…

  2. La poesia e la bellezza abitano nella tua parola, afflato d’anima, in ogni battito in ogni crepuscolo che richiama fremente il mattino attraverso le oscure e sconosciute membra della notte, in attesa del crepuscolo che ti aspira alla vita, alla luce, alle ombre e sciaveri di sole del nuovo giorno.
    Un omaggio a te e una verità di Tolstoj, dove oggi anche anche i sentimenti e l’amore sono filtrati in almeno 50 Sfumature Di Grigio.
    Complimenti.

    1. Grazie caro Gianni dello specchio che rappresenti nella condivisione delle suggestioni seminate da questi miei umili vagiti nel complesso dominio dell’anima. Tutto quello che potremo fare insieme non può che arricchire il contenuto spirituale delle nostre azioni e il loro benefico influsso nel contesto sociale odierno, così complesso, così poco promettente e critico nelle sue manifestazioni rivolte a migliorare le condizioni corporee a scapito dei valori immateriali che hanno arricchito il nostro patrimonio storico e tradizionale.

    2. Qualche volta ci siamo insieme domandati dove si voglia arrivare attraverso questa amabile scorciatoia con cui si tende a volere a tutti i costi eliminare le tregue, accelerare la corsa, bruciare tutte le tappe, comprese quelle più solenni e rituali come gli archetipi più sacri e celebrati dalla tradizione della vita e della morte. 

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