Appello a chi vota e a chi non vota per una mobilitazione popolare dopo le elezioni per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia

Cari amici buongiorno. Mi rivolgo a chi legittimamente sceglie di votare e a chi fondatamente sceglie di non votare alle elezioni per il rinnovo del Parlamento il 25 settembre 2022, per promuovere tutti insieme dopo le elezioni una mobilitazione popolare per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Rispetto e comprendo chi sceglie di andare a votare. Io scelgo di non andare a votare perché ho maturato il convincimento che questo sistema di potere non sia riformabile dall’interno delle istituzioni di uno Stato collassato, di una democrazia marcia, di una Giustizia morta e di una civiltà decaduta. Non è un voto “contro” un sistema di potere irriformabile in cui chiunque vada al potere si ritroverà costretto a fare sostanzialmente le stesse cose del suo predecessore, rivelandosi un’alternanza di potere senza un’alternativa politica. Ma è un voto “per” un’alternativa culturale, civile e politica che si traduca concretamente in un nuovo modello di civiltà, di Stato, di società e di sviluppo che trasformino l’Italia nel Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

C’è chi vota perché è convinto della bontà del programma elettorale del proprio partito.
C’è chi vota per lealtà nei confronti del proprio partito, perpetuando una tradizione che si sostanzia di una dimensione ideale e affettiva.
C’è chi non è del tutto convinto dell’insieme della realtà dei partiti e tuttavia decide di votare il partito “meno peggio”, perché concepisce il voto un dovere da adempiere per salvaguardare un diritto acquisito anche con il sacrificio delle precedenti generazioni.
C’è chi vota non “per” ma “contro” un partito o uno schieramento politico, dando il voto al partito o allo schieramento avverso pur di contrastarlo, anche se non è del tutto convinto della bontà di chi ha votato.
C’è chi vota per favorire il successo di una singola causa o impedire la sconfitta di una singola causa, ad esempio la sacralità della vita o il primato della famiglia naturale, scegliendo quel partito o quella coalizione che risultino più aderenti alla singola causa.
C’è chi vota per sostenere un singolo candidato che si conosce personalmente o di cui si ha stima, lo si reputa affidabile e lo si vorrebbe come presenza integerrima all’interno del Parlamento.

C’è chi non vota perché comprensibilmente è deluso da tutti i partiti, soprattutto dopo l’esperienza del Governo Draghi che ha visto confluire in un unico calderone quasi tutti i partiti di destra, di centro e di sinistra, evidenziando come non mai l’assenza di specificità ideologiche, ideali, identitarie e valoriali per cui è diventato del tutto velleitario continuare a distinguere i partiti come di destra, di centro e di sinistra, accreditando il degrado della democrazia nella partitocrazia consociativa, finalizzata alla conquista del potere e alla spartizione delle fette del potere costi quel che costi.
C’è chi non vota perché è nauseato dall’ignoranza, dall’immoralità e dalla spregiudicatezza dei politici che arrivano a conquistare i posti di comando nel sistema del potere pur essendo privi di cultura e di moralità, senza competenze ed esperienze professionali specifiche all’ambito che sono chiamati a governare, facendoci toccare con mano la vergognosa realtà della politica come mercato e arena dei peggiori arrivisti che trasformano lo Stato in un territorio di razzie e regolamento dei conti per depredare il denaro pubblico, facendo prevalere l’arbitrio, l’arroganza e la violenza, al punto che oggi in Italia la Mafia più potente è lo Stato stesso.
C’è chi non vota perché a ragione non individua in nessun partito un soggetto politico positivo e costruttivo, depositario di una proposta concreta che sostanzi delle soluzioni praticabili ai problemi reali del popolo, arrivando alla conclusione che non si possa più continuare a concepire la politica come una ininterrotta ed ossessiva denuncia, limitandosi a accusare e a condannare qualcun altro per tutto ciò che non va bene senza avere la capacità di indicare quale sia l’alternativa auspicabile e realisticamente attuabile, dando vita a uno spettacolo assurdo e osceno in cui anche chi sta al potere si comporta come se fosse all’opposizione, perpetuando una infinita campagna elettorale perché prevale la caccia al voto e non il bene degli italiani.

Io a queste elezioni, per la prima volta, scelgo di non votare. Non è un voto “contro” questo sistema di potere che io considero irriformabile, ma è un voto “per” favorire il miracolo della resurrezione dell’Italia.
In passato anch’io ho votato sia perché convinto o per tradizione, sia per senso del dovere o con il voto “contro”.
Finora ho creduto o sperato che le elezioni avrebbero potuto produrre un cambiamento politico sostanziale se avesse vinto il partito o lo schieramento prescelto.
Ma sulla base della mia esperienza come politico dopo aver fondato il Partito «Io amo l’Italia», essere stato membro del Parlamento Europeo, aver partecipato alle elezioni regionali e nazionali sia autonomamente sia con altri partiti, aver conosciuto bene i partiti e i loro dirigenti, ho maturato il convincimento che questo sistema di potere è irriformabile dall’interno delle istituzioni. Questo Stato collassato, questa democrazia marcia, questa Giustizia morta, questa civiltà decaduta, non potranno mai essere riformati attraverso l’attività consentita dall’interno del Parlamento e del Governo nel contesto in cui è intrappolata l’Italia a livello locale, europeo e internazionale.

Cari amici, lancio un appello a chi vota e a chi non vota per una mobilitazione popolare dopo le elezioni per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Invito tutti i Protagonisti e gli amici della Comunità «Casa della Civiltà» a partecipare al necessario dibattito e a un confronto costruttivo scrivendo e pubblicando la propria riflessione in questa nostra nuova rubrica “Elezioni legislative. Perché voto. Perché non voto”.
Vogliamo dare un contributo serio, con riflessioni fondate e argomentate, con uno spirito positivo e una finalità costruttiva, per aiutare gli italiani a scegliere e a agire conformemente a ciò che ciascuno maturerà dentro di sé.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Martedì 6 settembre 2022

10 commenti su “Appello a chi vota e a chi non vota per una mobilitazione popolare dopo le elezioni per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia

  1. Arrivo un pò in ritardo e mi scuso ma desidero rimediare .
    Mio commento a: Parere di voto o astensione alla prossima votazione politica del 25 Sett ’22

    Serata interessante e molto istruttiva quella di ieri sera 9 Sett ’22 sul parere di voto alle prossime elezioni politiche del 25 sett ’22.
    Arte oratoria,dialettica e sopratutto contenuti che mi lasciano sempre a bocca aperta.
    Cercherò anche io di dare il mio piccolo contributo per iscritto, anche perché mi riesce meglio.
    Io certamente andrò a votare perché come ha detto Magdi ho sempre pensato che il voto sia un diritto prima che un dovere e solo attraverso il voto possiamo cercare o sperare in una classe politica più vicina al sentire della gente.
    Oltre ai Partiti di CDX,la Sinistra per me non esiste,anzi,vi sono alcuni partiti detti antisistema.
    Non voterò questi partiti anche se mi auguro che in qualche misura saranno rappresentati nel nuovo Parlamento.
    Penso che il voto dato ad un partito minoritario non cambierà il quadro politico futuro e nel quale ripongo le mie “ultime speranze”.
    Mi duole sentire Magdi raccontare la sua esperienza nella Segreteria di FdI dalla quale è “evaso”.
    Non sono mai entrato in una Segreteria di un Partito,almeno non più di tanto.Per cui non posso conoscere fatti che a noi umani non è dato di sapere. Dico però che per 10 anni ho tifato e creduto in FI e combattuto per Berlusconi che ho difeso nella proporzione di 1 contro 10 discutendo con colleghi in tutti i cantieri di lavoro che ho girato in Italia.
    Dal 2015 anno in cui sono sceso a Roma, mi sono avvicinato a FdI di Giorgia Meloni. Ho partecipato a tutte i suoi comizi in piazza. Sono sempre più convinto che sarà una grande leader Presidente del Consiglio.
    I temi per cui la voterò e a me più cari:il patriottismo e la coerenza, cioè mantenere quello che promette perché se lo promette è perchè sa di poterlo fare.
    Di cosa Meloni è accusata? 
    -Di non essere scesa in piazza a prendere getti d’acqua da idranti come è successo a Trieste alla manifestazioni contro il green pass?
    Qui dico subito che non è vero quanto ieri sera detto da Susanna Romani in chiusura di serata.
    FdI e tutti i suoi paralmentari NON hanno votato il green pass,né il green pass sul lavoro,né il super green pass e obbligo vaccinale. Lo affermo per certo in quanto rilevato da dati forniti da Openpolis e che chiunque può verificare su internet.
    – Fratelli d’Italia è atlantica ed europeista e per questo nulla cambierà? Perché è favorevole a fornire armi ed aiuti all’Ucraina? Giorgia Meloni ha spiegato più volte nei dibattiti politici perché tiene questa linea: FdI è un Partito di Patrioti e come tali ci sentiamo di dovere aiutare chi è stato invaso in casa propria.
    Per contro,a chi come Salvini che dice stop agli aiuti a Uk motivando che gli italiani sono alla canna del gas,non è corretto dire che il leader della Lega è un putiniano.
    Fdi coerentemente ha fatto la sua scelta.
    -FdI non ha fatto dura opposizione al governo Draghi? Quante proposte ha lanciato FdI in Parlamento e tutte bocciate o ignorate dalla Maggioranza. Quante volte in Aula di Montecitorio Giorgia Meloni ha attaccato apertamente e direttamente la politica di Draghi?
    Sarà vero che il cittadino non vota la Preferenza,ma il Partito;sarà pure vero che la Società potrà essere cambiata solo da “fuori”.
    Io però non sono mai sceso in piazza con i “forconi” a picchiare contro la polizia e mai lo farò.
    Sono invece sicuro che lo farei per una altra causa:cioè per difendere la nostra civiltà cristiana contro l’avanzata violenta dell’Islam e per impedire fisicamente l’immigrazione clandestina visto che il Ministro Lamorgese è inesistente o latitante. 
    A tale proposito ricordo, che se è vero che Salvini da Ministro degli Interni ha fermato gli sbarchi, Fdi è l’unico Partito che ha proposto l’unica soluzione possibile per arrrestare l’invasione incontrollata e la tratta dei nuovi schiavi,proponendo il blocco navale.
    E la Presidente Meloni ha spiegato come:con modalità di coinvolgimento dell’Europa e le Autorità dei paesi del nord Africa e costruendo centri di accoglienza e prima identificazione in nord Africa.
    Smetto dicendo che andrò convintamente a votare perché lo ritengo un mio diritto e dovere. Il mio non sarà un voto dato con il naso tappato o per il partito del meno peggio o del minore dei mali.

    Francesco Violini  

  2. Sono consapevole che lo Stato e le istituzioni siano completamente marce e qualsiasi governo che andrà al potere non potrà fare il miracolo. Ma ci sono delle differenze tra partito e partito e, anche se poco, meglio prendere quel poco. Credo comunque che la grande battaglia la debba svolgere il popolo grazie alla cultura la consapevolezza e la mobilitazione civile, con anche l’appoggio dei partiti antisistema.

  3. Ebbene, pur condividendo la convinzione di vivere in un sistema irriformabile dall’interno e la relativa necessità di superare l’inadeguatezza del sistema stesso indicando con il non voto la mia distanza abissale dalle proposte riformatrici in essere in questa campagna elettorale, ritengo di accedere al mio sacrosanto dovere di esprimere una serie di preferenze che indichino almeno la mia adesione ad un blocco di principi fondamentali e irrinunciabili che vengono (talvolta purtroppo solo a livello di ideologismo) professati da una certa ben definita parte politica. Indicando quindi questa preferenza si opera il primo passo indispensabile e si accede alla prima fase delle concrete azioni necessarie ad indicare chiaramente la direzione e le discontinuità che si intendono perseguire nella propria azione riformatrice .E questo primo passo dovrebbe essere coerentemente perseguito con le operazioni di voto per ottenere un primo risultato di affermazione almeno teorica di questi criteri e valori irrinunciabili , requisito non sufficiente ma ampiamente necessario per cereare quel vasto consenso che in un ideale sistema democratico rappresenta il presupposto essenziale per il “Grande Risveglio” che i Protagonisti della Casa della Civiltà dovranno essere in grado di realizzare nel loro percorso evolutivo di riscatto nazionale.

  4. Leggo
    “Rispetto e comprendo chi sceglie di andare a votare”.
    Anche io, ma gradirei lo stesso rispetto in caso di scelta diversa dall’interlocutore con il quale mi sto confrontando in quel momento.
    Leggendo questa riflessione estremamente lucida ed esplicativa mi sono ritrovata in ognuno dei sei punti “C’è chi vota perché…”
    Non sono orgogliosa, anzi direi piuttosto imbarazzata.
    Negli ultimi tempi ho votato per tutte queste ragioni e mi sono resa conto che l’unica ragione che è mancata è quella che avrebbe dovuto essere la motivazione più forte. Governare significa scegliere, decidere nel nome di altri che con il loro voto ti hanno dato il mandato. Chi viene eletto entra automaticamente in ruoli di responsabilità verso i cittadini e verso il proprio Paese. È ovvio che la politica deve andare di pari passo con la cultura. Non si può mettere “un tecnico” qualsiasi alla Sanità, un Ministro degli interni che non ha nemmeno fatto il militare, di conseguenza non può capire le problematiche dei vari corpi delle forze dell’ordine, o peggio quello degli Esteri che non conoscendo le lingue oltre a collezionare figuracce, si trastulla con la geopolitica sebbene privo di conoscenza sulle culture e gli equilibri degli altri Paesi.

    Proseguendo nella lettura di questo articolo arrivo alla seconda parte. Leggo:
    “C’è chi non vota perché…
    Incredibile ma vero, mi ritrovo per la seconda volta coinvolta in tutti i punti soprascritti. Sono delusa, sono nauseata, arrabbiata, non mi sento rappresentata da nessuno dei partiti in corsa per queste elezioni. Così per la prima volta nella mia vita anche io scelgo di non andare a votare. La mia è una scelta consapevole, dolorosa ma convinta. Io, tenace sostenitrice del voto da sempre, militante attiva per anni nella politica locale e regionale, ho ricoperto ruoli come Consigliere Comunale e Consigliere Provinciale nella mia città. Ad oggi condivido pienamente l’idea che il sistema non può essere cambiato dall’interno, e che serva, cito testuali parole di Magdi “Un’alternativa culturale, civile e politica che si traduca concretamente in un nuovo modello di civiltà, di Stato, di società e di sviluppo”.
    Sono estremamente convinta che si può arrivare ad eliminare una vera dittatura ma una finta democrazia no, e fino a quando il cittadino resta passivo non ci sarà speranza di un vero riscatto. La Casa della Civiltà è un concentrato di proposte basate sulla cultura in ogni campo, è una scuola di formazione e di interscambio. È un inizio e può anzi deve diventare la nostra opportunità. Crediamoci e andiamo avanti. Io ci sono.

    “La magia è credere in noi
    stessi. Se riusciamo a
    farlo, allora possiamo far
    accadere qualsiasi cosa”.

    Johann Wolfgang Goethe

  5. Nessuno dei partiti politici mi rappresenta , sono orientata verso Alternativa per l’Italia di Adinolfi ma ho paura che sarà un voto perso! L’unica cosa che voglio è non lasciare il potere alla sinistra e ai 5 stelle, voterò solo per questo. Poi sarà più facile realizzare il tuo progetto comune e la mobilitazione per la Casa della Civiltà ??????

  6. Personalmente andrò a votare, senza farmi grandi illusioni. Nessun partito mi convince al 100% specialmente per quanto riguarda la gestione delle finanze pubbliche. Richiamo seriamente di ritrovarci tra 4 settimane in una condizione uguale, anzi peggiore di quella del 2011 con l’arrivo di Monti.

  7. Io ritengo di dover votare, e di farlo come segno di una protesta da attivare parallelamente al percorso formativo e di mobilitazione finalizzato all’obiettivo di rifondare l’Italia. Non mi aspetto un cambiamento ma una continuazione della lotta, che coinvolga sempre più persone, che sia qualitativamente sempre più forte e convincente. Dare il voto a chi, almeno finora, si dichiara “contro” non riformerà, ma almeno sarà segnale di insoddisfazione. Questa insoddisfazione dovrà continuare a sostanziarsi sempre più della concretezza della nostra proposta di riedificazione, come stiamo facendo.

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