Ho deciso di non votare per la prima volta. Abbiamo trascorso due anni agli arresti domiciliari e tutti i partiti erano d’accordo. Non voglio rendermi complice dello scempio

Ho deciso di non votare per la prima volta nella mia vita. Per mesi ho riflettuto, mi sono confrontata con tante persone, più o meno confuse come me. Abbiamo tutti trascorso gli ultimi due anni in modo surreale, chiusi, anche i bambini, agli arresti domiciliari per la paura, inculcata da persone esperte, di morire per un virus curabilissimo. Questo inganno molti di noi lo avevano compreso, rifiutando di farsi “vaccinare”, con le conseguenze economiche e lavorative che conosciamo. Questo “esperimento” è stato accettato e condiviso da tutti i partiti, compresa l’opposizione. Ora, alla vigilia del voto, ho perso la fiducia in tutti i partitoni, ma dovendo votare come italiana all’estero, mi è proibito votare per uno dei nuovi partiti, dei quali comunque non ho conoscenza sufficiente per fidarmi.
Non voglio votare per protesta, abbiamo assistito al degrado della nostra Italia, mandando al governo i 5Stelle, ma attorno a me c’è il nulla, peggio, sento la volontà di perseverare in una politica suicida. Le promesse elettorali di solito sono importanti, questa volta nemmeno quelle, assisto ad una lotta per guadagnare la poltrona e gestire ovviamente tutti gli aiuti, meglio dire prestiti, che l’Europa elargirà, nessuno che parli di riforma sanitaria seria, di riforma della Giustizia, di smettere di far finta di essere in guerra con la Russia, di avere il coraggio di non obbedire agli Usa, di mostrare la forza dell’amore per la nostra Italia.
È nostra l’Italia, non degli Usa o della politica corrotta. A questo giro non voglio rendermi complice dello scempio con il mio voto, e se questo gesto favorirà un partito piuttosto che un altro…non cambia il risultato.

1 commento su “Ho deciso di non votare per la prima volta. Abbiamo trascorso due anni agli arresti domiciliari e tutti i partiti erano d’accordo. Non voglio rendermi complice dello scempio

  1. Non sono d’accordo. O meglio, sarei d’accordo se alle elezioni si presentassero esclusivamente i partiti dell’ ultimo Governo dell’assembramento. I fratelli d’Italia, che erano nella minoranza, hanno avuto un comportamento ambiguo, infatti hanno votato a favore alcune leggi e contro altre, come ad esempio l’obbligo vaccinale e il.green pass.
    Ma la cosa importante è la presenza di Italexit di Paragone, che in questi ultimi tre anni di falsa pandemia e falsa emergenza è stato sempre contro il Governo e le sue leggi infami, facendo opposizione e informando i cittadini con una costanza e forza quotidiana. Oltre a ciò registriamo la presenza di Vita, partito nuovo della Cunial, la quale non ha fatto di meno di Paragone, riguardo all’opposizione. E poi abbiamo anche un altro nascente partirono coalizione di forze, Italia sovrana e popolare, che nella defunta legislatura ha combattuto fuori del Parlamento, usando mezzi di informazione non omologati.
    In queste tre partiti sono candidate persone dallo spessore intellettuale e professionale Cristallino, come i dottori Montanari e Fraiese, come il giornalista Messora e Francesco Amodeo. Pensare che questi candidati sono solo nuovi ambiziosi che vogliono arrivare al potere ed usarlo per fini personali credo sia una eresia infondata.
    Votare questo tre partiti significa insinuare dentro la partitocrazia degli elementi di rottura che possono infilare dei bastoni nell’ingranaggio vigliacco del prossimo governo.
    Non votare non incrina minimamente l’assetto e la mentalità partitocratica.
    Anche se i non votanti risultassero al 97% i nuovi governanti non hanno la dignità di dimettersi. E poi se si dimettessero ci sarebbero nuove elezioni. E a quel punto con nuovi astenuti al 99%? E poi?
    In conclusione credo che l’astensionismo non sia una forma di lotta ma di resa. Senza considerare che sui social circolano migliaia di alfieri dell’:astensionismo ben pagati coi soldi dei nostri oppressori.

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