«Il cinema è morto, ci vorrebbero i carri armati russi per svegliarlo». Il regista Daniele Ciprì, tra i più dissacranti della tv e del cinema, denuncia il fatto che si fanno «film orribili» ispirati solo «dal calcolo» e dalle logiche di Netflix

1 commento su “«Il cinema è morto, ci vorrebbero i carri armati russi per svegliarlo». Il regista Daniele Ciprì, tra i più dissacranti della tv e del cinema, denuncia il fatto che si fanno «film orribili» ispirati solo «dal calcolo» e dalle logiche di Netflix

  1. Purtroppo il cinema italiano, eccellenza per regia, attori, fotografia, sceneggiatura, è ostacolato non solo dalla mancanza di grandi produttori, ma perché DEVE sottostare al politicamente corretto, ovvero obbligato alla “scelta” di attori di colore, argomenti in linea con una morale imposta. Netflix ha dettato i canoni di cinematografia, cosi Prime, non dimenticando che è di produzione Amazon, cioè consumismo e basta. Amo molto il cinema, ma scegliere su Netflix o Prime un film degno di questo nome è impresa impossibile. Film di basso livello, costruiti al computer, argomenti limitati al politicamente corretto.
    Ho fatto personalmente un’esperienza nel cinema nel film del grande regista Andrej Konchalowski, “il peccato”, sulla vita di Michelangelo. È stata un’esperienza faticosa, ma molto istruttiva. Essendo un film di un regista internazionale,pluripremiato, produzione russa , con argomento non attuale, è stato declassato perché oggi si valuta il successo in base agli incassi in sala. Eppure meriterebbe un premio solo per la fotografia, eccezionale a dir poco.
    Il festival di Venezia? Mah…aspettiamo per valutare i film. Qui a Carrara un cinema intanto chiude la sala perché non è in grado di sostenere i costi, dopo l’arrivo dell’ultima bolletta energia. “Annamo bbene” diceva la sera Lella!!!!

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