Sono consapevole che chiunque vinca, destra o sinistra, per il popolo italiano non potrà cambiare molto in quanto tutto l’arco parlamentare attuale è decisamente compromesso, chi di più, chi forse (ma quanto?) in forma minore, con i gruppi di potere internazionali.
Io andrò a votare.
Nelle elezioni politiche che si sono tenute da quando raggiunsi oltre quarant’anni fa il diritto a partecipare come elettore non ho sempre votato lo stesso schieramento. Durante la Prima Repubblica votavo costantemente per la DC nella quale fui anche tesserato per un paio di anni. Poi, dopo gli scossoni dati dai magistrati e la smania che ci fu nei partiti di cambiare nome per crearsi una nuova credibilità e la scissione in tre del nuovo Partito Popolare, ritenni che non avendo più un partito di riferimento avrei votato ogni volta per chi mi sembrava il più affidabile.
La scelta del Movimento Popolare per Berlusconi, il cui nome solo a sentirlo mi faceva rizzare i peli delle braccia, mi spinse a votare dapprima per la Margherita e poi per le varie coalizioni di sinistra. L’avvento di Renzi, malgrado sembrasse provenire da un’area affine al mio pensiero, e i disastri provocati nella scuola e nel mondo del lavoro e la cui unica cosa positiva, egoisticamente per me, fu l’introduzione dei 500 € annuali a disposizione dei docenti per effettuare spese come aggiornamento, attività culturali e attrezzature tecnologiche da utilizzare nella didattica, mi catapultò nello schieramento opposto che però votai pensando al montanelliano consiglio di turarmi il naso.
Quello che successe dopo le ultime elezioni mi convinse che anche la destra, con l’operato della Lega col Governo Draghi, il cui nome continua a richiamarmi la satanica bestia dell’Apocalisse di Giovanni, ma anche Fratelli d’Italia con la finta opposizione da ex parlamento bulgaro, non si fosse meritata la conferma del mio voto alle prossime. Forza Italia non la considero minimamente.
A questo punto rimangono i “partitini” antisistema e verso uno di loro andrà il mio voto. L’unico il cui programma risponde in modo quasi totale ai miei sentimenti è “Alternativa per l’Italia” e spero sia presente nel mio collegio. Il Partito di Paragone rappresenta la mia seconda scelta ma solo perché stimo l’avvocato Mori.
È quasi sicuro che il mio voto non influenzerà il risultato finale delle prossime politiche, ma ricordiamoci i risultati a sorpresa che ottennero sia la Lega che M5S, entrambe voci del dissenso nei confronti della politica del momento, la prima volta che si presentarono cavalcandolo. In questo momento il dissenso è forte e, se non fluirà nell’astensione, potremmo avere delle sorprese.
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