Il Presidente del M5S Conte evoca e istiga alla «guerra civile» se venisse tolto il Reddito di cittadinanza. La verità è che si tratta di uno strumento politico per ottenere voti, mentre l’Inps già eroga sussidi ai cittadini in difficoltà

Cari amici buongiorno. Giuseppe Conte, avvocato, docente universitario, Presidente del Consiglio dei ministri dal 1º giugno 2018 al 13 febbraio 2021 e attualmente Presidente del Movimento 5 Stelle, ha evocato e implicitamente istigato alla guerra civile qualora venisse tolto il Reddito di cittadinanza.
In una intervista rilasciata a Rainews24 il 7 settembre, Conte ha detto: «Meloni togliendo il reddito di cittadinanza vuole la guerra civile. Lei guadagna da oltre 20 anni 500 euro al giorno con i soldi dei cittadini e vuole togliere 500 euro al mese alle persone in difficoltà facendo la guerra ai poveri?».
Alla domanda se non sia stato eccessivo evocare la guerra civile, Conte ha risposto: «Io sto semplicemente prevedendo cosa accadrebbe se, in un momento complesso come questo venisse meno un presidio a tutela dei più deboli, come reagirebbe la gente togliendo il reddito di cittadinanza».

Conte non si è limitato a evocare una possibile reazione dei cittadini, ma considera certa questa previsione. E per rafforzare l’idea che togliere il reddito di cittadinanza sarebbe una immane ingiustizia e di conseguenza dare per scontata la reazione estrema dei cittadini, Conte criminalizza il comportamento di Giorgia Meloni, Presidente di Fratelli d’Italia che secondo i sondaggi sarà il prossimo Presidente del Consiglio dei ministri: «Lei guadagna da oltre 20 anni 500 euro al giorno con i soldi dei cittadini e vuole togliere 500 euro al mese alle persone in difficoltà facendo la guerra ai poveri?». Conte insiste con disinvoltura sulla prospettiva della «guerra civile» e della «guerra ai poveri».

Secondo l’Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale), da aprile 2019 a dicembre 2021, ossia un arco temporale di 33 mesi, il Reddito e la Pensione di Cittadinanza sono stati erogati a 2 milioni di nuclei familiari, per un totale di 4,65 milioni di persone, e per una spesa di quasi 20 miliardi di euro (per l’esattezza 19,83 miliardi).
Il Reddito di Cittadinanza è un sussidio destinato alla fascia di popolazione che si trova sotto la soglia della povertà assoluta, che in base alla definizione dell’Istat ha a disposizione meno di 780 euro al mese. Il reddito di cittadinanza e la pensione di cittadinanza destinata agli over 67 sono integrazioni al reddito per raggiungere questa soglia.
Chi otterrà il Reddito di Cittadinanza verrà contattato dai Centri per l’impiego e dovrà aderire a un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale, seguendo un percorso di riqualificazione professionale firmando un “Patto per il lavoro”. Si potrà rifiutare un’offerta al massimo 2 volte.

L’Inps già erogava prima dell’introduzione del Reddito di cittadinanza dei sussidi ai cittadini in difficoltà economiche, sia che abbiano perso il lavoro sia che non abbiano un lavoro o non siano più in età lavorativa.
Per chi lavora e si trova temporaneamente senza lavoro l’Inps contempla:
La Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) consiste nel versamento da parte dell’INPS di una somma di denaro in favore dei lavoratori la cui retribuzione è diminuita per effetto di una riduzione dell’attività lavorativa dovuta a una temporanea difficoltà di mercato dell’azienda (calo della domanda) o ad altri eventi temporanei non dovuti a responsabilità del datore di lavoro o dei lavoratori. La temporaneità implica la previsione certa della ripresa dell’attività lavorativa.
La Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) è un’indennità erogata dall’INPS per integrare la retribuzione di lavoratori di aziende che devono affrontare situazioni di crisi e riorganizzazione o contratti di solidarietà difensivi.
La cassa integrazione guadagni in deroga (CIGD) è uno strumento di politica passiva, aggiuntivo rispetto a quelli esistenti della cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, introdotto a partire del 2005 per garantire un sostegno economico ai lavoratori di quelle imprese che non potevano ricorrere agli strumenti ordinari perché esclusi all’origine da questa tutela o perché avevano già esaurito il periodo di fruizione delle tutele ordinarie.
L’indennità di disoccupazione è un istituto, sotto forma di sussidio, a favore dei soggetti che si trovano in uno stato di disoccupazione involontaria, a compensazione del mancato guadagno degli stessi in modo proporzionale al loro reddito da lavoro precedentemente percepito.

Per chi invece non ha mai lavorato, ha perso il lavoro o non è più in età lavorativa l’lnps eroga:
L’assegno sociale è una prestazione economica, erogata a domanda, dedicata ai cittadini in condizioni economiche disagiate e con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Dal 1° gennaio 1996, l’assegno sociale ha sostituito la pensione sociale.
La pensione sociale è una prestazione assistenziale per la quale non erano richiesti requisiti assicurativi o contributivi. Continua a essere corrisposta nei confronti di coloro che hanno presentato domanda e maturato i requisiti entro il 31 dicembre 1995. Dal 1° gennaio 1996 è stata sostituita dall’assegno sociale. Il diritto alla pensione sociale era riconosciuto ai cittadini italiani e ai cittadini di stati membri dell’Unione europea di 65 anni di età, in possesso di determinati requisiti di reddito e residenza.
L’assegno emergenziale e integrativo per i lavoratori licenziati da aziende iscritte ai Fondi di solidarietà dipendenti di aziende che appartengono a settori non regolati dalla normativa in materia di integrazione salariale.
Il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) è una misura di contrasto alla povertà prevista dalla Legge di Stabilità 2016, che prevede l’erogazione di un sussidio economico alle famiglie in condizioni economiche disagiate.
L’assegno di solidarietà è un contributo concesso ai familiari superstiti degli iscritti alla Gestione Assistenza Magistrale deceduti in attività di servizio, che si trovino in stato di bisogno economico.
Il Fondo di Integrazione Salariale mette a disposizione interventi a sostegno del reddito nei confronti dei lavoratori la cui attività lavorativa è sospesa o ridotta in relazione alle causali previste in materia di cassa integrazione guadagni ordinaria (a eccezione delle intemperie stagionali) o straordinaria (a eccezione del contratto di solidarietà) ovvero ridotta al fine di evitare o ridurre le eccedenze di personale.
Il Reddito di Inclusione (REI) è una misura di contrasto alla povertà che prevede l’erogazione di un beneficio economico alle famiglie in condizioni disagiate, nelle quali siano presenti minorenni, disabili, donne in stato di gravidanza accertata o disoccupati di almeno 55 anni di età.

Cari amici, prendiamo atto che il Reddito di cittadinanza è un sussidio ulteriore che si aggiunge alle prestazioni già erogate dall’Inps.
La verità è che si è trattato dello strumento politico che ha consentito al Movimento 5 Stelle di stravincere alle scorse elezioni legislative del 4 marzo 2018 quando raggiunse quasi il 33% dei consensi, diventando il primo partito in Parlamento.
La verità è che il Reddito di cittadinanza è una regalia iniqua perché di fatto si elargiscono i soldi pubblici senza alcuna prestazione lavorativa, accreditando la cultura del parassitismo e della corruzione specie tra i giovani.
La verità è che il Reddito di cittadinanza ha destabilizzato profondamente il mercato del lavoro, creando delle sacche di vuoto occupazionale perché chi percepisce il Reddito di cittadinanza non è interessato a lavorare.
La verità è che il Reddito di cittadinanza ha creato una iniqua concorrenza nei confronti delle imprese che assumono regolarmente, perché i percettori del Reddito di cittadinanza tendono a assumere dei lavori “in nero”, cioè in modo irregolare.
In questo contesto evocare e istigare la «guerra civile» qualora venisse tolto il Reddito di cittadinanza, significa essere quantomeno degli irresponsabili. Va precisato che il Centrodestra nel suo Programma elettorale ha chiesto non tanto di eliminare il Reddito di cittadinanza, ma di «sostituirlo con misure più efficaci di sostegno sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro».

Noi siamo assolutamente convinti che l’attribuzione di un compenso debba essere a fronte di una prestazione lavorativa. È assolutamente sbagliato, da tutti i punti di vista, economicamente, socialmente, culturalmente e valorialmente, regalare i soldi a chi non fa nulla. Ovviamente ad eccezione di chi è fisicamente o mentalmente impossibilitato a lavorare.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Martedì 13 settembre 2022

3 commenti su “Il Presidente del M5S Conte evoca e istiga alla «guerra civile» se venisse tolto il Reddito di cittadinanza. La verità è che si tratta di uno strumento politico per ottenere voti, mentre l’Inps già eroga sussidi ai cittadini in difficoltà

  1. Assolutamente d’accordo Magdi: il reddito di cittadinanza (un mio conoscente lo aveva ribattezzato il reddito di grattapanza e mi pare un nome decisamente appropriato) è stata una scelta scellerata che ha creato solo danni.

    Riguardo a quanto detto da Conte, mi chiedo ancora una volta dove sta la magistratura. Questo azzeccagarbugli dovrebbe sapere almeno che esiste un reato che si chiama “istigazione a delinquere”, ma credo che non gliene importi. Del resto, dopo quanto ha commesso durante i suoi due governi, la lista di capi di imputazione a lui ascrivibili è lunghissima, e quello dell’istigazione a delinquere è decisamente il meno grave tra i reati che ha commesso.

  2. Ahimè, specialmente al sud e, in particolare, nella mia Sicilia, molti sceglieranno di votare ancora una volta in virtù proprio del proposito di avvantaggiarsi di questo reddito di cittadinanza. La carenza mentale che sottostà ai ragionamenti essenziali della massa quando sceglie istintivamente in base a bieche e disonorevoli promesse, è avvilente.

  3. Grazie Magdi Cristiano per questo articolo. Personalmente sono per la sostituzione di tutti gli incentivi, aiuti, sovvenzioni che attualmente vengono erogate dall’Inps con un unico Reddito Universale da versare a coloro che non arrivano ad una soglia minima di reddito mensile. Questo dovrebbe essere però solo una parte della visone complessiva che a mio avviso dovrebbe prevedere un salario minimo orario netto di 10 euro l’ora, con contestuale azzeramento del costo contributivo a carico della aziende e datori di lavoro. Questo risultato si potrebbe ottenere immediatamente grazie al meccanismo del credito d’imposta cedibile e non pagabile, che NON è un costo per lo Stato e dunque non è debito. Nella mia visone complessiva dunque, nella quale i salari sono più alti, gli orari ridotti ed i costi contributivi per i datori di lavoro azzerati, il Reddito universale dovrebbe poter permettere a coloro che sono senza lavoro di vivere un esistenza dignitosa. Avevamo già proposto questa soluzione tecnica al Governo Lega-M5s,lo chiamammo SIRE, SISTEMA INTEGRATO DI RIDUZIONI ERARIALI, recepita solo in parte, da cui è poi venuto fuori il Superbonus110% e la ricapitalizzazione del MCC.

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