Don Fabio Corazzina, “prete di strada”, immigrazionista e globalista, celebra la messa in diretta Facebook vestito da ciclista dissacrando il dogma dell’Eucarestia, fulcro della fede cattolica. Il Vescovo si limita a stigmatizzare

3 commenti su “Don Fabio Corazzina, “prete di strada”, immigrazionista e globalista, celebra la messa in diretta Facebook vestito da ciclista dissacrando il dogma dell’Eucarestia, fulcro della fede cattolica. Il Vescovo si limita a stigmatizzare

  1. Avevo già udito questa notizia. Non ho mai avuto occasione di imbattermi in questo personaggio ma costui è il risultato di anni di svilimento del Cristianesimo ; del resto ne ha un esempio nel suo superiore massimo, quel cardinale vestito di bianco che ha intronizzato una divinità pagana in Vaticano e che ha partecipato a riti negromantici in Canada.
    Per contro la reazione del vescovo di Brescia, Mons. Tremolada, mi pare d’una tiepidezza scandalosa. Ricordo che lo stesso vescovo in periodo pandemico ha allontanato dalla sua parrocchia un parroco che denunciava che i vaccini erano stati formulati con linee fetali abortive e invitava i fedeli a non accettare l’inoculazione. Allora ebbe una reazione ben più incisiva.
    Evidentemente la religione Cristiana gli è divenuta secondaria.
    Inutile dire che da quel prete non mi aspetto alcun mea culpa.
    Quello che mi fa più ribrezzo è che preti come questi sono coloro che fanno credere alla gente che essere cristiani sia come bere un bicchiere d’acqua.

  2. Scandaloso ! Avevo già avuto modo di scontrarmi con lui sui social, don Fabio (don ) è un esaltato convinto che l’amore verso gli uomini sia uguale all’amore verso Dio… fa confusione tra le tante associazioni che soccorrono le persone in difficoltà e la nostra religione dove lo Spirito Santo guida le azioni dell’uomo, una marcia in più. Il vescovo ha chiesto scusa per lui, ormai ci sono sempre più i sacerdoti confusi… forse anche la stessa Chiesa deve rivedere la scuola teologica dove prepara i futuri apostoli di Dio.

  3. Il don Corazzina è una ‘logica’ risultanza di una continua assurda ‘tolleranza’ della Chiesa : lo ha dimostrato negli ultimi anni. Come le visite turistiche nelle chiese e cattedrali: ormai diventano delle piazze. Con la scusa di ‘tollerare ed includere’ si permette di fatto una dissacrazione e non rispetto per coloro che considerano le chiese luoghi sacri dove si debba tendere ad un silenzio e rispetto assoluto. Come tutte le cose, un conto è sbagliare perchè siamo esseri umani (quindi lo sbaglio come eccezione), un conto permettere tutto o quasi come principio.
    Troppo di frequente nelle chiese vediamo animali domestici, uomini in ciabatte e canottiera, gente che beve e talvolta mangia, donne svestite, gente che chiacchera e ride, telefonate. La scusa spesso è: ‘…tanto io non sono credente…’. Oppure qualche mammina ‘moderna’ la quale, ricevuta osservazione sul comportamento dei figlioletti, risponde: ‘…ma Gesù ha aperto a tutti…’. Poco importa se giocano, gridano, saltano su statue e banchi… E i preti zitti…il degrado è indefinibile. In genere, nella storia questi atteggiamenti dissacrativi preludono a qualcosa di indesiderato. Dio vendicativo e punitivo? Forse no ma, in un periodo dove si può discutere su tutto questi argomenti circa un “dio che si stufa ” e che “potrebbe punire” è un tabu. Nel senso che la negazione a priori implica una auto-autorizzazione ad giustificarsi sempre. Consapevoli forse che si stia esagerando. E, consapevoli che si dovrebbe correggere l’andazzo.

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