Anche dall’ostinazione a votare da parte di chi è convinto che non cambia nulla perché il sistema di potere è irriformabile, prendiamo atto che le società occidentali hanno già fatto la fine della “rana bollita”, affette da “schizofrenia esistenziale” che porta a operare in modo contrastante rispetto a ciò in cui si crede e che si afferma

Anche dall’ostinazione a votare da parte di chi è convinto che non cambia nulla perché il sistema di potere è irriformabile, prendiamo atto che le società occidentali hanno già fatto la fine della “rana bollita”, affette da “schizofrenia esistenziale” che porta a operare in modo contrastante rispetto a ciò in cui si crede e che si afferma

Cari amici buongiorno. Giorno dopo giorno tocchiamo con mano che le società occidentali hanno già fatto la fine della “rana bollita”. È fondamentale prendere atto che siamo già una civiltà decaduta, culmine di un processo secolare in cui ha prevalso l’immoralità sul piano valoriale, il relativismo sul piano intellettuale, il nichilismo sul piano operativo, confluiti nel rifiuto, nell’odio e nell’annientamento di se stessi.

Noi lo constatiamo, sempre di più nella nostra quotidianità e nelle scelte che determinano la nostra vita, dalla profonda discrepanza tra ciò in cui crediamo e che sostanzia la nostra fede, da ciò che affermiamo e che sostanzia il nostro pensiero, e da ciò che facciamo e che sostanzia le nostre azioni. Siamo affetti da una “schizofrenia” esistenziale che ci porta a credere, a dire e a fare tutto e il contrario di tutto.

Anche recentemente, in occasione delle elezioni legislative per il rinnovo del Parlamento italiano, pur essendoci stata una consistenza minoranza di astensionisti, pari a oltre un terzo degli aventi diritto al voto, che mantiene viva la speranza in un cambiamento radicale e autentico, una percentuale significativa anche se difficilmente quantificabile di elettori ha votato per la strenua difesa di una modalità di esercizio della partecipazione popolare al sistema di potere che formalmente si definisce democrazia, pur essendo fermamente convinti che il sistema di potere è marcio ed irriformabile, è autoritario e ingiusto, è nemico e aguzzino. In tanti hanno detto: «So bene che non cambierà nulla, anzi la situazione continuerà a peggiorare, ma io non potrei non andare a votare, il voto mi appartiene, ho sempre votato e non potrei mai rinunciare all’esercizio di questo diritto e dovere».

Questo comportamento rassomiglia al fenomeno che nella psicologia clinica viene definito la “Sindrome di Stoccolma”, che porta a innamorarsi del proprio carnefice, coltivando l’illusione che possa essere lui il nostro salvatore. Winston Churchill, facendo riferimento alla resa del Regno Unito, della Francia e dell’Italia a Hitler alla Conferenza di Monaco del 1938, autorizzando la Germania ad annettere la «zona dei sudeti», territorio della Cecoslovacchia abitato prevalentemente da popolazioni di lingua tedesca, disse: «Una persona conciliante è come uno che dà da mangiare a un coccodrillo perché spera che questo lo mangi per ultimo».

Il fenomeno della “rana bollita” fu sperimentato dalla “John Hopkins University” nel 1882. I ricercatori americani constatarono che lanciando una rana in una pentola di acqua bollente, la rana saltava fuori per trarsi in salvo. Al contrario, mettendo la rana in una pentola di acqua fredda e riscaldando la pentola lentamente ma in modo costante, la rana finiva bollita.
Noam Chomsky, filosofo, linguista, accademico, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione, attivista politico e saggista della sinistra radicale statunitense, ha così teorizzato il fenomeno della “rana bollita” nel suo libro “Media e Potere”:

«Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.»

Chomsky perviene alla seguente conclusione:

«Se guardiamo ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva alla quale ci abituiamo. Un sacco di cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate e – oggi – ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti la gran parte delle persone. In nome del progresso e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità di vivere, si effettuano lentamente ed inesorabilmente con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.»

Cari amici, si è finora detto che «i popoli possono essere sottomessi con i carri armati o con l’arma del debito». Ebbene, pur essendo noi indubbiamente sottomessi con l’arma di un debito incontenibile e inestinguibile, dobbiamo tuttavia aggiungere che il colpo di grazia ci è stato impartito con la tecnica della “rana bollita”. Noi siamo decaduti come civiltà, ci stiamo estinguendo come popolazione, siamo finiti come Stato indipendente e sovrano nel momento in cui abbiamo cessato di distinguere tra il bene e il male, tra il vero e il falso, tra il buono e il cattivo, scegliendo il male, il falso e il cattivo.
Ecco perché oggi più che mai serve la formazione culturale per rigenerare la solidità della fede, recuperare la certezza della verità, riscattare la determinazione a costruire con successo le opere buone che ci consentano di essere pienamente noi stessi dentro casa nostra.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Mercoledì 28 settembre 2022

2 commenti su “Anche dall’ostinazione a votare da parte di chi è convinto che non cambia nulla perché il sistema di potere è irriformabile, prendiamo atto che le società occidentali hanno già fatto la fine della “rana bollita”, affette da “schizofrenia esistenziale” che porta a operare in modo contrastante rispetto a ciò in cui si crede e che si afferma

  1. In effetti, la teoria-realta’ della rana bollita ha un senso e mai come ora ci diventa palese,almeno a chi ha capito questo. Pero’ la cosa presuppone che mettano la rana o le rane inconsapevoli nella pentola, in cui stanno inizialmente bene senza accorgersi del fuoco che aumenta. In relta’ se nella pentola ci mettono cento rane incazzate perche’ sono consce del pericolo e di chi le ha gettate, e queste coalizzandosi fanno assieme forza contro una parete, prima o poi rovesceranno la pentola e spegneranno il fuoco.
    Ecco perche’ diventa vitale una opera di presa di conoscenza e propalazione di questa conoscenza a tutti, per evidenziare il pericolo e richiamare alla unione le forze popolari vittime per ribaltare la pentola sistema e spegnere il fuoco letale che puo’ bruciare la societa’ ,civilta’ e cultura e l’elemento umano nel suo dispiegarsi.
    Anche la Sindrome di Stoccolma,presuppone un condizionamento personale che esita in un riconoscimento delle ragioni del carnefice,che diventano vitali per la vittima. Tutto con un condizionamento dato da paura e istinto di conservazione. Ma anche qui presuppone singoli isolati non consapevoli dei danni che questo comporta per se’ e per gli altri, dati dal pensare solo a se stessi, senza una unita’ di consapevolezza e di intenti di azione.
    Non penso che fra noi vi siano vittime di Stoccolma.Senno’ ce ne stavamo chiusi nel nostro guscio di insipienza e apatia. tutti lottiamo da anni contro il sistema della rana e non attendiamo sulla riva del fiume che passino i cadaveri dei carnefici.
    Il problema sono gli inconsapevoli a cui dobbiamo rivolgere i nostri sforzi e diffondere la verita’. Come Magdi ci ha sempre esortato con un percorso culturale ed un rafforzamento di noi stessi. Per cui lo ringrazio e spero saremo determinati a marciare uniti.

  2. Applausi caro Magdi!
    Trovo che il raffronto con l’esperimento della rana bollita calzi ad hoc, soprattutto dopo avere letto i vari commenti sui social verso chi si è astenuto dal voto. Nessuno si è soffermato ad analizzare perché il 36,09% della popolazione non si è recata a votare. Solo frasi preconfezionate e piuttosto scontate del tipo: “Chi si è astenuto non potrà lamentarsi per i prossimi anni” oppure: “Gli astenuti non contano”. Non contano fino a quando non occupano un terzo dell’elettorato attivo. Io questa la chiamo ignoranza attiva, alias arroganza e incompetenza che scaturisce dalla non conoscenza. Negli ultimi 11 anni ho continuato a votare regolarmente, ho compiuto il mio “dovere civico e morale”. Qualcuno un giorno mi spiegherà perché trova logico inserire questa frase a colazione, pranzo e cena. Nei mesi passati era uso giornaliero ripetere: “vaccinarsi è un dovere morale”. Chiunque si è presentato davanti a me con questa frase sibilata tra i denti, a metà tra il sorrisetto ironico e il ghigno da iena è finito nella sezione “rapporti finiti in quanto più nulla da condividere”. Oggi mi ritrovo a fare la stessa cosa con il tema delle elezioni.
    Negli ultimi 11 anni abbiamo regolarmente votato per trovarci al governo chi o cosa?Persone non elette, coalizioni innaturali per programmi o ideali, uniti solo dal collante della ditta “poltrone per tutti basta che seguiate le regole”. È ora di dire BASTA!
    Tutto ha un limite e noi l’abbiamo passato abbondantemente. Il mostro c’è, almeno non lasciamolo crescere alimentandolo con la nostra passività. Noi potremmo affermarci solo nella ribellione di fronte alle ingiustizie, altrimenti tutto diventa rassegnazione.

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