Al primo incontro della Casa della Civiltà dobbiamo decidere tra «essere o non essere», aderendo alla missione per dare il nostro contributo alla realizzazione del miracolo della rinascita della civiltà, della salvezza degli italiani, del riscatto dell’Italia

Cari amici buongiorno. Sono felice che fra tre giorni, finalmente sabato primo ottobre, circa una cinquantina tra gli aderenti alla Comunità «Casa della Civiltà» ci incontreremo nella nostra Sede a Fabrica di Roma in Provincia di Viterbo. Dopo quasi due anni di incontri virtuali tramite videoconferenze, sarà una gioia abbracciarsi, guardarsi negli occhi, poter cogliere gli aspetti reconditi ma significativi dell’integralità e della specificità della personalità che solo la vicinanza fisica e il confronto diretto consentono.

Al tempo stesso sono consapevole e avverto la delicatezza di un evento che sarà risolutivo per la vita di ciascuno di noi. Perché dovremo decidere sul piano dei valori, del pensiero e delle opere da che parte stare rispetto alla non più procrastinabile scelta tra il vero e il falso, tra il bene e il male, tra il buono e il cattivo.
La nostra è comunque una scelta tardiva perché siamo già una civiltà decaduta, una popolazione in via di estinzione, uno Stato collassato. Siamo chiamati dunque non a prevenire una catastrofe epocale, che è già in atto, ma a dare il nostro contributo per realizzare il miracolo della rinascita, della salvezza e del riscatto cominciando da noi stessi, acquisendo la certezza e affermando l’orgoglio di chi siamo.
Il successo della nostra comune missione inizia dall’essere, ciascuno di noi, convintamente, integralmente, orgogliosamente se stessi. Mai come oggi afferriamo il senso profondo del dubbio dell’“Amleto” di Shakespeare «essere o non essere», da intendersi correttamente come la scelta tra la vita e la morte, tra il credere, il dire e il fare ciò che ci realizza e da un senso compiuto alla nostra esistenza, oppure sottomettersi, rassegnarsi, farsi sopraffare dall’arbitrio, dall’ingiustizia e dalla violenza di chi non ci vuole bene.

«Essere o non essere» comporta la scelta o meno sia all’adesione a ciò che sostanzia l’essenza della nostra comune umanità, ossia i valori assoluti, universali e perpetui dell’inalienabilità della vita e dell’inviolabilità della dignità della persona, sia all’adesione o meno alla civiltà in cui ci riconosciamo come comunità e che, in Italia e in Europa, corrisponde a una civiltà laica, liberale e solidale dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe.

In un Mondo in cui lo strapotere della grande finanza virtuale e speculativa globalizzata ci ha sottomesso a una dittatura finanziaria, politica, sanitaria, mediatica, informatica, energetica e alimentare, dobbiamo risollevarci partendo dall’A, B, C della nostra umanità, grazie alla formazione culturale, accelerando il processo della mobilitazione civile e la successiva azione politica costruttiva. È ora, senza indugi, che dobbiamo scegliere, definire la strategia, individuare il percorso, stabilire tempi certi, dividerci gli impegni, assumerci le responsabilità, agire subito.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Giovedì 29 settembre 2022

3 commenti su “Al primo incontro della Casa della Civiltà dobbiamo decidere tra «essere o non essere», aderendo alla missione per dare il nostro contributo alla realizzazione del miracolo della rinascita della civiltà, della salvezza degli italiani, del riscatto dell’Italia

  1. GRAZIE CARO MAGDI, AVERTI CONOSCIUTO MI HA EDIFICATO E FATTO PRENDERE COSCIENZA SUL MONDO ATTUALE . UN ABBRACCIO FORTE PERCHÉ AMMIRO IL TUO PARLAR CHIARO LIMPIDO E IL TUO CORAGGIO DA LEONE .

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