Siamo grati a Cacciari e a Caracciolo che denunciano la «pazzia» del «clima interventista» e il «discorso retorico, bellicista e imbecille sulla bomba atomica»

Noi diciamo esplicitamente che i «folli» sono chi rappresenta e governa l’Unione Europea, votati al suicidio soffiando sul fuoco della guerra nucleare come se si trattasse di una opzione possibile da considerare, affrontare, a cui reagire, senza rendersi conto che si tradurrebbe con assoluta certezza nella devastazione dell’Europa e nello sterminio delle popolazioni europee

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Siamo grati al filosofo Massimo Cacciari, al Direttore della rivista di geopolitica Limes, Lucio Caracciolo, per aver denunciato la «pazzia», la «catastrofe culturale», il «discorso retorico, bellicista e anche abbastanza imbecille sulla bomba atomica», presenti nel «clima interventista» che anima attualmente l’Europa.

Intervenendo venerdì 7 ottobre alla trasmissione “Otto e mezza” su La7, Cacciari ha detto: «Ci stiamo avvicinando alla catastrofe e c’è un clima interventista. Ma siamo impazziti? Bisogna parlare di pace»; «Certo che occorre parlare di pace. E di cosa vogliamo parlare? Di guerra atomica? C’è un clima interventista e si parla con indifferenza di guerra atomica, come se fosse un caso. Ma che roba è? Siamo impazziti?”. Cacciari, rivolgendosi ai partiti e in particolare al Centrosinistra, stigmatizza «la catastrofe culturale ampia e profonda, mai affrontata e messa in discussione».

Alla stessa trasmissione Caracciolo ha detto: «Sotto questo discorso retorico, bellicista e anche abbastanza imbecille sulla bomba atomica, c’è qualcosa che si muove: ci sono negoziati in corso. Russi e americani si parlano»; «Più che alla vigilia di una catastrofe nucleare, siamo dentro una catastrofe culturale. Come dice giustamente il professor Cacciari, continuiamo a parlare della bomba atomica come se fosse un po’ di tritolo. Abbiamo ormai introiettato l’idea che la bomba atomica si possa usare. È un discorso da bar. Questo è molto preoccupante dal punto di vista complessivo».

Merita apprezzamento anche la posizione assunta dal Segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un intervento a Piazza del Popolo a Roma sabato 8 ottobre: «Diciamolo con chiarezza: non possiamo attendere di vedere se la guerra in Ucraina si trasformerà in una guerra nucleare. Dobbiamo essere costruttori di pace. La fine del conflitto non è vicina, purtroppo. Non possiamo restare a guardare, così abbiamo lanciato tre giorni, il 20-21-22, di manifestazioni nelle piazze italiane, per dire che si cessi il fuoco e che si apra una conferenza di pace».

Ebbene, noi diciamo esplicitamente che i «folli» che soffiano sul fuoco della guerra nucleare sono chi rappresenta e governa l’Unione Europea. Nella più recente risoluzione del Parlamento Europeo, adottata giovedì 6 ottobre 2022, si legge:
«Considerando che la comunità internazionale continua a sostenere l’Ucraina con attrezzature moderne, munizioni, addestramento e condivisione di intelligence, e che l’esempio più recente di tale sostegno è l’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti di un progetto di legge che fornirà assistenza per oltre 12,3 miliardi di dollari;
«Considerando che, secondo i funzionari ucraini, l’esercito ucraino necessita di moderni carri armati da combattimento, di un maggior numero di sistemi terra-aria e terra-terra, di veicoli corazzati da trasporto truppa, nonché di centri di addestramento supplementari e di ulteriori contributi sotto forma di munizioni;
«Considerando che il 21 settembre 2022 Vladimir Putin ha annunciato la prima mobilitazione della Russia dalla seconda guerra mondiale; che, secondo quanto riportato dai media, la mobilitazione riguarda tra i 300 000 e gli 1,2 milioni di riservisti che saranno chiamati alle armi;
«Considerando che le forze russe continuano a occupare la centrale nucleare di Zaporizhzhia; (…) che la centrale di Zaporizhzhia è la più grande centrale nucleare in Europa e che il suo ultimo reattore è stato disconnesso dalla rete elettrica all’inizio di settembre 2022 a causa dei combattimenti all’interno e nei dintorni della centrale; che, tuttavia, permane il rischio di una catastrofe nucleare;
«Considerando che, in un discorso televisivo tenuto il 21 settembre 2022, Vladimir Putin ha avvertito che se fosse minacciata l’integrità territoriale della Russia, ossia i territori ucraini illegalmente annessi, utilizzerebbe certamente “tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere la Russia e il nostro popolo”; che l’espressione “tutti i mezzi a nostra disposizione” sottende una minaccia nucleare neppure tanto velata;
«Considerando che il 30 settembre 2022 il presidente Volodymyr Zelenskyy ha annunciato che l’Ucraina ha ufficialmente presentato domanda di adesione all’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO);
«Invita gli Stati membri e gli altri paesi che sostengono l’Ucraina a rafforzare massicciamente la loro assistenza militare, in particolare negli ambiti in cui è richiesta dal governo ucraino, al fine di consentire all’Ucraina di riacquisire il pieno controllo su tutto il suo territorio riconosciuto a livello internazionale e di difendersi efficacemente da qualsiasi ulteriore aggressione da parte della Russia;
«Invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a coordinare le forniture di armi attraverso il meccanismo di coordinamento del servizio europeo per l’azione esterna (SEAE), compresa un’iniziativa dell’UE per la fornitura di sistemi di armamento avanzati come i carri armati Leopard; invita gli Stati membri ad avviare immediatamente l’addestramento dei soldati ucraini in tal senso;
«Denuncia il decreto presidenziale russo del 5 ottobre 2022 che designa la centrale nucleare di Zaporizhzhia come “proprietà federale” e incarica il governo russo di assumerne il controllo; chiede l’immediato ritiro del personale militare russo dalla centrale di Zaporizhzhia e dalla zona circostante e la creazione di una zona demilitarizzata in tale area; ricorda che i combattimenti intorno alla centrale potrebbero portare a una grave catastrofe con conseguenze inimmaginabili;
«Condanna le recenti minacce russe circa l’utilizzo di armi nucleari, ritenendole irresponsabili e pericolose; invita gli Stati membri e i partner internazionali a preparare una risposta rapida e decisa qualora la Russia compia un attacco nucleare contro l’Ucraina; invita la Russia a porre immediatamente fine alle minacce di un’escalation nucleare, date le ripercussioni globali che un’eventuale catastrofe nucleare avrebbe sulla vita umana e l’ambiente per decenni a venire; ricorda che qualsiasi tentativo da parte della Russia di far passare gli attacchi ai territori occupati come un’aggressione contro la Russia e quindi come un pretesto per un’offensiva nucleare è illegale e privo di fondamento e non dissuaderà l’Unione europea dal fornire ulteriore assistenza all’Ucraina ai fini della sua autodifesa.

Cari amici, prendiamo atto che questa Unione Europea è votata al suicidio, soffiando sul fuoco della guerra nucleare come se si trattasse di una opzione possibile da considerare, affrontare, a cui reagire, senza rendersi conto che si tradurrebbe con assoluta certezza nella devastazione dell’Europa e nello sterminio delle popolazioni europee.
Noi dobbiamo essere consapevoli di questa realtà e fare convintamente e con determinazione la scelta di diffondere un messaggio di pace fondato sul riconoscimento della realtà attuale e storica.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Lunedì 10 ottobre 2022

2 commenti su “Siamo grati a Cacciari e a Caracciolo che denunciano la «pazzia» del «clima interventista» e il «discorso retorico, bellicista e imbecille sulla bomba atomica»

  1. Anche se nessuno si salva nel fare a gara a chi è più fuori di senno, ritengo che se c’è un pazzo scatenato quello è, a mio avviso, Zelensky che forte dei messaggi ed azioni scriteriate provenienti da più parti dell’Occidente si è fatto prendere la mano, utilizzando armi non sue come sembra anche da un ulteriore filmato relativo all’attentato al ponte sullo stretto di Kerch in Crimea, dal quale si vede che è un missile a colpire. Filmato vero o non vero e missile o non missile, suo o non suo, si tratta comunque di escalation nel conflitto che è già stato oggetto di una ritorsione non indifferente.
    Su Open, dove vengono analizzate le teorie sull’esplosione al ponte (viene scartata per esempio l’ipotesi che sia stato utilizzato un barchino) ancora non si parla di questo filmato con il missile. Ciò appare quantomeno strano. Alla luce di tutto ciò bisogna sperare ardentemente che siano evitati i toni forti almeno da parte della UE e le accuse unidirezionali zoppe dei motivi storici che nel tempo hanno portato a questa situazione. E’ noto che durante la famosa crisi di Cuba fu il Presidente Kennedy a minacciare l’uso di un conflitto nucleare per scongiurare il posizionamento di missili sovietici che avrebbero potuto colpire il territorio degli States. La situazione attuale mi sembra quasi speculare ed a parti invertite; allora nessuno diede del pazzo a Kennedy ma la sua minaccia ottenne il risultato di far fare dietro front alle navi con i missili dell’URSS. Certo che ora rispetto ad allora, oltre alla minaccia della NATO alle porte di casa della Russia, si aggiungono anche rilevanti motivi economici ed etnici ma il precedente fatto storico e la situazione dell’Ucraina che si trascina da una decina di anni, avrebbero dovuto consentire un uso più oculato delle parole e dei fatti non solo da parte di Zelensky e Putin ma anche da parte di Biden, della Nulland, di Blincken, di Stoltemberg, della Von Der Leyen e così via sino ad arrivare, dopo una lunga lista di premurosi occidentali, a Di Maio che addirittura si permise di dare della “bestia” a Putin con un esercizio di alta diplomazia. Dicendo qualcosa che suona banale ma banale non lo è, penso che sia urgente smorzare i toni e fare abbassare le armi incrementando solo ed unicamente gli sforzi per far sedere intorno ad un tavolo i contendenti. Sarebbe meglio quelli veri anche se ci si può accontentare delle marionette per raggiungere lo scopo.
    Da parte di noi europei basta indugiare oltre, bisogna cominciare a sfilarsi lasciando cuocere i contendenti nel loro brodo. Pena farsi male, molto male.

  2. Finché ci saranno gli USA e la NATO a manovrare il burattino esaltato e mercenario a nome Zelenski; finché ci sarà la Comunità Europea, affiliata agli USA e alla NATO, e nessun stato europeo si mostra sovrano e capace di valutare oggettivamente il conflitto, credo che la Pace sia una opzione remota.
    Il fine degli USA è quello di creare un isolamento economico della Russia – e ci sono già riusciti – e forse anche quello di usare parte delle Forze Armate, o comunque di personaggi politici russi influenti, per desautorare o eliminare fisicamente Putin.

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