MAGDI CRISTIANO ALLAM: “L’impegno della Comunità «Casa della Civiltà» per salvarci, riscattarci e rinascere”

Cari amici buongiorno. Il rischio di un’Apocalisse nucleare, che si tradurrebbe nello sterminio dell’umanità e nella fine del Mondo, ci impone di accelerare l’impegno della nostra piccola Comunità «Casa della Civiltà» per dare un contributo a salvarci, riscattarci e rinascere.

Dobbiamo cominciare chiarendo la nostra identità.
Non siamo un partito politico che opera nel contesto della democrazia e dei binari del sistema elettorale per avere dei propri rappresentanti nelle istituzioni dello Stato, tramite cui concorrere nella gestione degli affari pubblici. Questa scelta si deve al fatto che riteniamo che questo sistema di potere non faccia l’interesse supremo dell’Italia e non adempi al bene primario degli italiani essendo asservito all’Eurocrazia e alla grande finanza speculativa globalizzata; che lo Stato sia collassato; che la democrazia sia marcia degradandosi nella partitocrazia consociativa; che la Giustizia sia morta. In definitiva prendiamo atto che non è possibile riformare questo sistema di potere dall’interno delle istituzioni dello Stato; che pertanto chiunque vada al Governo o in Parlamento è costretto a fare sostanzialmente le stesse cose imposte ai predecessori. Nel caso specifico della candidata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, sin d’ora registriamo che fa e farà le stesse cose che faceva Mario Draghi.

Non siamo un movimento di protesta che aggrega le masse per riempire le piazze e denunciare ciò che lede i diritti individuali o collettivi, con l’aspettativa che chi governa le istituzioni locali o nazionale recepisca e soddisfi le sue rivendicazioni. Abbiamo preso atto che i movimenti di protesta vengono autorizzati fintantoché servono al sistema di potere come “sfogatoio” per metabolizzare la rabbia della gente, ma che tuttavia nel momento in cui emerge che potrebbero diventare una minaccia sul piano della sicurezza o della crescita del consenso popolare, vengono immediatamente repressi e vietati.

Non siamo una comunità “separatista” che, pur di salvaguardare l’integrità morale e vivere in un contesto sociale ed economico ideale, sceglie di abbandonare l’insieme della comunità nazionale, di isolarsi fisicamente in località distinte da quelle amministrate dalle istituzioni pubbliche, di separarsi come micro-dimensione che non riconosce la macro-dimensione dello Stato.
Queste comunità, pur apprezzandone i valori e l’impegno profuso per edificare un’alternativa di vita qualitativamente migliore all’interno del proprio spazio fisico, di fatto si prestano a fare il gioco del sistema di potere che contestano diventando un ambito di ribellione allo status quo circoscritto e controllato, più o meno come lo sono i «centri sociali» che, pur essendo dichiaratamente delle entità violentemente ostili allo Stato, operano in un contesto regolamentato dallo Stato, beneficiando di servizi (sedi, fornitura energetica, sovvenzioni) messi a disposizione dallo Stato.

La «Casa della Civiltà» è invece una Comunità che, ispirandosi laicamente all’esempio dei monasteri benedettini che affermarono una nuova civiltà cristiana dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, vuole in primo luogo consolidare lo spirito, la mente e il corpo dei suoi Amici, Protagonisti e Testimoni tramite la formazione culturale e la mobilitazione civile, ma ambisce successivamente a realizzare l’obiettivo di ricostruire dalle fondamenta il sistema di potere tramite un’azione politica costruttiva, affermando un nuovo modello di etica personale, di civiltà, di società, di sviluppo e di Stato.
Quindi siamo una Comunità che si «distingue» ma non si «separa» dal sistema di potere egemone, con l’obiettivo di rifondarlo e non riformarlo, restando al proprio interno e non isolandosi, per ricostruirlo assumendo noi la gestione del potere e non invece limitandosi a ritenersi appagati all’interno dello spazio accordato alla comunità “separatista”.
La nostra Comunità mira in ultima istanza a farsi Stato, ad assumere il Governo nazionale, con una struttura istituzionale e un Programma politico radicalmente innovativo, per far rinascere la nostra civiltà decaduta, per salvare gli italiani dall’estinzione demografica, per fare dell’Italia il Paese numero 1 al Mondo per la qualità della vita.

Ebbene, noi oggi iniziamo da subito quest’impegno avviando il passaggio dalla prima fase della formazione culturale, che è la realtà fondante e che ci connota, alla seconda fase della mobilitazione civile, per diffondere il nostro messaggio ovunque sarà possibile sull’insieme del territorio nazionale.
Non essendo né un partito, né un movimento di protesta, ma neppure una comunità “separatista”, dobbiamo certamente crescere sul piano quantitativo, ma salvaguardando la qualità delle persone che significa avere la certezza sia della loro condivisione dei contenuti del nostro Programma (attualmente presente nelle mie sei lezioni di base), così come significa formare chi aderisce al rispetto dell’etica personale, alla disciplina mentale e al rigore comportamentale.

Da oggi saremo più visibili e più presenti tra gli italiani sia tramite i mezzi di comunicazione virtuali sia tramite incontri sul territorio.
Sarà costituito un nuovo «Direttivo» premiando la meritocrazia, formato da Protagonisti che si impegnano sul territorio per far conoscere il Programma della Casa della Civiltà, per aggregare nuovi adepti consapevoli e determinati, per partecipare alle iniziative culturali e di mobilitazione civile, per organizzare e gestire le nostre Sedi virtuali e fisiche.
Istituiremo un «Coordinamento per il Programma», di cui assumerò la responsabilità, in cui confluiranno tutte le Commissioni tematiche, con l’impegno di concludere l’elaborazione del Programma della Casa della Civiltà entro il mese di dicembre 2022.

Questo è ciò che realisticamente possiamo fare oggi e lo dobbiamo fare seriamente e velocemente.
Il passaggio ulteriore, dalla mobilitazione civile alla terza fase dell’azione politica costruttiva, dipenderà dal successo di quanto riusciremo a fare oggi e, soprattutto, da un «miracolo» in cui confidiamo. In ogni caso non possiamo rassegnarci alla sconfitta dentro casa nostra.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»

Mercoledì 19 ottobre 2022

2 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “L’impegno della Comunità «Casa della Civiltà» per salvarci, riscattarci e rinascere”

  1. Grazie mille Magdi, io tutte le volte che leggo le tue riflessioni mi riempio di fiducia. Viviamo un momento molto difficile e triste, spesso perdo la fiducia per il futuro che ci aspetta. In questi due anni e mezzo la Casa della Civiltà ( ma soprattutto tu Magdi, Marialuisa ) è tutti i amici che ci hanno aperto la mente ci hanno dato forza per non mollare mai. Grazie a tutti voi io e mio marito non siamo crollati .. Sarò sempre a fianco per crescere e diventare consapevole del periodo difficile che stiamo vivendo. Come dice Andreina magari non avrò la fortuna di vedere che questo male del secolo viene combattuto con le future generazioni.
    Andiamo avanti a testa alta con aiuto del signore c’è la faremo.. un abbraccio forte a tutti.

  2. Grazie Magdi perché tu da cittadino italiano acquisito hai mostrato di voler bene all’Italia molto più di tanti italiani di nascita.
    La Comunità da te ideata e fondata ne è la dimostrazione.
    Certamente sarebbe stato molto più semplice parlare alla “pancia” delle persone come uno dei molti movimenti di protesta nati negli ultimi 2 anni e mezzo e probabilmente, data la tua notorietà, avremmo beneficiato anche di molta visibilità. Partendo da un gruppo che condivide valori, hai invece proposto un percorso di formazione per farci crescere prima di tutto come persone. È stato ed è molto faticoso ma se non siamo disposti a crescere e cambiare prima di tutto noi stessi, ogni fatica è vana.
    E poi mio papà mi diceva sempre che se non fatichi per ottenere un traguardo significa che quel traguardo non vale poi molto, o semplicemente non ti interessa.
    Io invece voglio poter dare il mio contributo, che inizia prima di tutto con il lasciare una testimonianza. Magari non avrò la fortuna di vivere abbastanza per vedere realizzato il nostro sogno, ma mi impegnerò fino alla fine.
    Andiamo avanti a testa alta. Tutti insieme, con l’aiuto di Dio, ce la faremo.

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