Cari amici buongiorno. Giorgia Meloni ha detto che è pronta a non fare il Governo, se Silvio Berlusconi non sarà totalmente e incondizionatamente allineato con l’Alleanza Atlantica e con l’Unione Europea.
A sole ventiquattr’ore dalla riappacificazione con Berlusconi, che l’aveva apostrofata come «supponente, prepotente, arrogante, offensiva, ridicola, nessuna disponibilità al cambiamento, è una con cui non si può andare d’accordo», ieri la Meloni ha lanciato un ultimatum a Berlusconi: o stai “senza se e senza ma” con la Nato, con gli Stati Uniti, con l’Unione Europea, con l’Ucraina, con Zelensky, contro la Russia e Putin, oppure non potrai far parte del nuovo Governo.
La Meloni è a tal punto risoluta che ha chiarito che è pronta a rinunciare alla formazione del Governo che sarebbe da lei presieduto, pur di non dover venire meno al più assoluto allineamento alla Nato. Queste sono le sue parole:
«L’Italia è a pieno titolo, e a testa alta, nell’Alleanza Atlantica. Chi non fosse d’accordo con questo caposaldo non potrà far parte del governo, anche a costo di non farlo».
L’accusa nei confronti di Berlusconi poggia su un suo intervento all’Assemblea di Forza Italia alla Camera, registrato pare a sua insaputa e diffuso il 19 ottobre dall’Agenzia LaPresse, in cui ha criticato il Presidente ucraino, il Presidente statunitense Biden e i leader europei:
«Zelensky? Non dico quello che penso»; «Zelensky ha triplicato attacchi a repubbliche Donbass»; «Putin era contrario alla guerra ma vi è stato trascinato dai dirigente del Donbass»; «i soldi e le armi dell’Occidente hanno trasformato una operazione di due settimane in una guerra di duecento e rotti anni»; «Non ci sono più leader, né in Europa né negli Usa».
Berlusconi è stato inoltre criticato per le dichiarazioni pubblicate sempre da LaPresse il 18 ottobre in cui ha elogiato la sua amicizia personale con Putin:
«Ho riallacciato un po’ i rapporti con il presidente Putin, un po’ tanto. Nel senso che per il mio compleanno mi ha mandato venti bottiglie di vodka e una lettera dolcissima. Gli ho risposto con bottiglie di Lambrusco e una lettera altrettanto dolce. Sono stato dichiarato da lui il primo dei suoi cinque veri amici».
Lo scorso 29 settembre Berlusconi ha compiuto 86 anni.
Ieri sera Berlusconi ha diffuso una nota per affermare la sua lealtà alla Nato e all’Unione Europea:
«In 28 anni di vita politica la scelta atlantica, l’europeismo, il riferimento costante all’Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo».
A prescindere dalla valutazione di Berlusconi su Zelensky, sulla guerra e su Putin, è doveroso prendere atto che la rigida posizione assunta dalla Meloni non corrisponde al Programma con cui il Centrodestra si è presentato alle elezioni legislative del 25 settembre.
Al primo punto del Programma c’era scritto: «Politica estera incentrata sulla tutela dell’interesse nazionale e la difesa della Patria».
Al secondo punto si bilanciava tra il «Rispetto delle alleanze internazionali», con il «rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nel contesto geopolitico».
Al terzo punto si bilanciava tra il «Rispetto degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa», con il «sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto».
Ora, invece, nelle parole della Meloni non si parla più né di «tutela dell’interesse nazionale e la difesa della Patria», né di «rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nel contesto geopolitico», né di «sostegno ad ogni iniziativa diplomatica volta alla soluzione del conflitto».
La posizione della Meloni è piuttosto in linea con quella espressa da Draghi nel suo “discorso programmatico” al Senato il 17 febbraio 2021:
«Questo governo nasce nel solco dell’appartenenza del nostro Paese, come socio fondatore, all’Unione Europea, e come protagonista dell’Alleanza Atlantica, nel solco delle grandi democrazie occidentali, a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori. Sostenere questo governo significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione Europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione. Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini, ma nelle aree definite dalla loro debolezza cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa».
Proprio le affermazioni di Draghi sulla «irreversibilità dell’euro» e della «cessione della sovranità» erano state duramente criticate dalla Meloni, il cui Partito “Fratelli d’Italia” scelse scaltramente di fare una “opposizione costruttiva”, anche perché con il 4,3% dei voti non avrebbe potuto influire sulle decisioni del Governo.
Cari amici, si è realizzato il preannunciato “miracolo”. Mario Draghi si è reincarnato in Giorgia Meloni. Ora la Meloni parla esattamente come Draghi.
L’avvicinamento della Meloni al “Palazzo del Potere” e alla poltrona del Presidente del Consiglio, ha realizzato il miracolo di unificare, appiattire, omologare, omogeneizzare il pensiero della Meloni con quello di Draghi.
Fintantoché si è distanti e al di fuori del “Palazzo del Potere”, si sentono voci e talvolta urla discordanti e persino contrastanti, quasi fossero lingue diverse. Ma quando si entra nel “Palazzo del Potere”, tutti indistintamente, a prescindere che un attimo prima si venisse etichettati di destra, di centro o di sinistra, parlano la stessa lingua, si sente la stessa voce.
Così come chiunque osi criticare la narrazione ufficiale sui temi cruciali, oggi la guerra e ieri la pandemia, viene automaticamente criminalizzato e estromesso dalla cerchia della “società civile”, della “gente perbene”, della “maggioranza allineata”.
Sono questi i fatti che ci confermano che questo sistema di potere, assoggettato alla grande finanza speculativa globalizzata, è intrinsecamente degenerato ed è irriformabile dall’interno delle istituzioni di uno Stato collassato, di una democrazia marcia e di una Giustizia morta.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Giovedì 20 ottobre 2022
Buongiorno amici. L’amico Aldo Egitto in un commento alla mia riflessione pubblicata ieri, scrive che per la prima volta non è d’accordo con me sulla Meloni, perché lei fa bene a opporsi all’invasione russa in Ucraina, a sostenere l’adesione alla NATO e all’Unione Europea. E elogia l’annuncio che sarebbe pronta a non fare il Governo se Berlusconi non fosse allineato con queste posizioni.
L’amico Aldo Egitto ha seguito il mio corso di Formazione culturale. Desumo che non sia stato attento, visto che ho sempre chiarito la mia ferma contrarietà all’Unione Europea e alla NATO. E, prima ancora, ho spiegato le ragioni per cui considero decaduta questa nostra civiltà, collassato lo Stato e degradata la democrazia ridotta a partitocrazia consociativa.
Stare nella Casa della Civiltà comporta necessariamente la convergenza su queste idee e la condivisione di valori che si sono persi e di una proposta di vita qualitativamente migliore.
Andiamo avanti. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo.
Magdi Cristiano Allam
Venerdì 21 ottobre 2022
Detesto avere avuto ragione nelle questioni che portano solo guai.
Probabilmente risolveranno tutto a tarallucci e vino, e il popolo che votando credeva di essere finalmente ad una svolta si ritrova al punto di partenza. Che tristezza.
Lei minaccia. Lui che con tutto l’affetto e il rispetto per gli anni in cui ho lavorato in Forza Italia, oggi signore ottantaseienne non è piú quello di un tempo, si adeguerà. Lei non riuscirà a tenere il suo partito e nemmeno il governo, indi Mattarella farà i salti di gioia e gongolerà nel richiamare il “salvatore della patria” ricoperto di squame, alla guida di un paese che difficilmente si rialzerà con questi presupposti. Noi, usati con promesse elettorali già disattese prima ancora dell’ insediamento, nel baratro alle prese con gli stessi identici problemi mai risolti e nemmeno presi in considerazione. Bisogna impegnarsi bene per ottenere questi risultati. Senza volere essere catastrofici noi la bomba l’abbiamo in casa. Quello che dovremmo evitare è continuare ad essere spettatori di un’opera distruttiva già in atto. Condivido totalmente il pensiero del nostro Presidente Magdi Cristiano Allam quando scrive che “questo sistema di potere è intrinsecamente degenerato ed è irriformabile dall’interno delle istituzioni”
Io penso che la libertà esista ma bisogna conquistarla anche a prezzo di grande sofferenza. Il destino cari Amici non ha nessun potere su di noi, se troviamo il coraggio di ribellarci.
Le dichiarazioni e le prese di posizione di chi sale al potere confermano sempre più quanto invincibile sia la forza omologante che appiattisce, obbligando tutti a seguire un unico ineludibile percorso. Questa lezione la sto imparando ogni giorno di più e meglio. Crescono, vieppiù, l’angoscia e la rabbia determinate dalla consapevolezza che tutte le cose siano collegate, che ogni ambito, ogni settore della vita, ogni risvolto socio-culturale, nell’attualità, sia così fortemente intriso di questa piattezza disarmante. La scuola occupa, in tal senso, un posto paradossalmente privilegiato nell’esposizione a questo svilente influsso che culturalmente annichilisce. Finanche i rapporti interpersonali e le relazioni umane e affettive ne stanno drammaticamente risentendo.
Ho letto gli articoli di stamane e sono completamente d’accordo, non mi aspettavo un comportamento diverso dalla Meloni, pertanto non ne sono delusa.
Quanto allo scenario di un’escalation bellica, è terribile e realistico. Confido che alla fine prevalga il buon senso. Gli Usa hanno fatto tante guerre, ma il loro territorio è sempre stato lontano dai teatri di guerra, escludendo le Torri, ma oggi mezzo mondo possiede bombe nucleari, e non credo che siano al sicuro come in passato.
Cosa se ne farebbero di un mondo distrutto e contaminato? No…si fermeranno prima di precipitare.
Angela Maria Martino