27 ottobre 2022 – La più seria minaccia alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti è costituita dal comportamento «coercitivo e sempre più aggressivo» della Cina per rendere la regione dell’Indo-Pacifico e il sistema internazionale in linea con i propri interesse e le proprie preferenze autoritarie.
Lo si legge nel Documento strategico del Dipartimento della Difesa Usa, reso pubblico oggi 27 ottobre. Pechino, afferma il documento, cerca di «minare le alleanze e i partenariati di sicurezza degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico» e di potenziare le proprie capacità economiche e militari per «influenzare i propri vicini e di minacciare i loro interessi». La retorica provocatoria della Cina e le sue attività verso Taiwan sono «destabilizzanti», creano il rischio di «errori di calcolo» e «minacciano la pace e la stabilità» nello Stretto.
Si tratta, osserva il Pentagono, di una parte del più ampio schema di destabilizzazione che Pechino porta avanti nel Mar Cinese Orientale, nel Mar Cinese Meridionale e lungo la Linea di controllo effettivo (Lac), la frontiera contesa con l’India.
La Cina «ha potenziato e modernizzato le forze armate in quasi ogni aspetto», cercando in maniera specifica di ridurre il vantaggio militare degli Usa. «Oltre a espandere le sue forze convenzionali, l’Esercito popolare di liberazione sta progredendo rapidamente nelle sue capacità spaziali, informatiche, elettroniche e di guerra informativa».
Parallelamente, si legge nel documento, Pechino sta accelerando la modernizzazione e l’espansione delle sue capacità nucleari: gli Usa e i suoi alleati dovranno avere a che fare con «due grandi potenze con capacità nucleari moderne e diverse, la Cina e la Russia, in grado di creare nuovi problemi alla stabilità strategica».
La Russia, da parte sua, viene considerata «una minaccia acuta».
«Sprezzante dell’indipendenza dei suoi vicini, il governo russo cerca di usare la forza per imporre cambiamenti dei confini e reimporre una sua sfera d’influenza imperiale. La sua storia di aggressioni territoriali include ora la brutale e ingiustificata guerra contro l’Ucraina», afferma il Pentagono nel suo rapporto, che pure sottolinea come l’obiettivo di Mosca di spaccare la Nato sia «fallito». La Russia continua comunque a costituire una minaccia per gli Usa e per i suoi alleati e partner in ragione delle proprie capacità nucleari, dei propri missili a lungo raggio, delle proprie operazioni cyber, delle proprie armi chimiche e biologiche, delle capacità sottomarine e delle campagne ibride contro le democrazie.
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