AGI, 3 novembre 2022 – L’emergenza climatica è la nuova battaglia di Aileen Getty, nipote del magnate del petrolio americano J. Paul Getty, scrive “Le Monde” che riprende e rilancia con evidenza i contenuti di una sua rubrica pubblicata dal “Guardian”.
Sessant’anni, la facoltosa donna plaude ai «coraggiosi attivisti» del collettivo “Just Stop Oil” che imbrattano opere famose moltiplicando le loro azioni in giro per il mondo. Aileen Getty dice con un certo orgoglio di finanziare il “Fondo per l’emergenza climatica”, organizzazione che ha contribuito a co-fondare nel 2019, e di aver elargito «oltre 4 milioni di dollari a movimenti», tra cui “Extinction Rebellion” e “Just Stop Oil”, appunto, riferisce sempre il quotidiano parigino.
Tuttavia, pur consapevole che i suoi legami con l’industria petrolifera possono essere assai discutibili, nel 2019 Aileen Getty ha dichiarato: «Sto cercando di capire tutto questo da sola. Voglio fare ciò che è giusto».
Suo nonno, fondatore della Getty Oil Company, è stato descritto come l’uomo più ricco del mondo negli anni ’60. Sposato cinque volte e padre di cinque figli, l’industriale ha dato il suo nome al Getty Museum di Los Angeles, al quale ha lasciato in eredità gran parte della sua proprietà nel 1976, anno della sua scomparsa. Anche i suoi figli ereditarono un bel capitale ma otto anni dopo la morte del patriarca decisero di voltar pagina vendendo la Getty Oil Company. Secondo la rivista Forbes , la loro ricchezza ammontava a 5,4 miliardi di dollari nel 2015. Ciò che li rendeva, all’epoca, la 56a famiglia americana più ricca..
Ricostruisce Le Monde: «Aileen Getty ha vissuto a lungo all’ombra degli uomini della sua famiglia. Se suo fratello minore, Mark, è noto per aver co-fondato l’agenzia fotografica Getty Images, è stato il suo primogenito, John Paul Getty III, a fare notizia nel 1973, rapito all’età di 16 anni dalla mafia calabrese. Il loro nonno, noto per esser tirchio, si rifiutò di pagare il riscatto di 17 milioni di dollari. I rapitori dovranno così rivedere le proprie pretese ma non mancheranno di far recapitare a un quotidiano italiano un orecchio mozzato dall’adolescente per forzare la mano per il pagamento del riscatto. Nel 2017, Ridley Scott ha tratto materiale da questa notizia per un film, “Tutti i soldi del mondo”.»
https://www.agi.it/estero/news/2022-11-03/assalto-quadri-musei-chi-dietro-getty-18679864/
Ma davvero qualcuno ha pensato che alcuni giovanetti potessero entrare indisturbati in uno dei più famosi musei del mondo, la National Gallery di Londra, e fingere di imbrattare un capolavoro di inestimabile valore quale I Girasoli di Van Gogh, con tanto di telecamere pronte ad immortalarli con il benestare degli addetti alla sicurezza? Io ci sono stata alla National Gallery, ma ciò vale per tutti i musei: entri, se hai uno zainetto lo lasci fuori, e se ti avvicini troppo ad un quadro arriva in un nanosecondo un addetto alla sicurezza manco fossi un terrorista.
È chiaro che questa disgustosa messinscena alla National Gallery di Londra, sia stata organizzata nei dettagli dal solito annoiato ed esaltato appartenente alle elite finanziaria mondialista che, come sempre, si affida a dei giovanetti o giovanette, molto spesso fluidi e disaddattati, per creare dei movimenti di pensiero in pochissimo tempo, manipolando mediaticamente la mente dei giovani.
Greta Thunberg docet.
Ragazzi, svegliatevi!
Non prestatevi come cavie alla manipolazione da parte di chi non gliene frega del vostro futuro.
A loro, l’elite, interessa unicamente confermare il loro potere di soggiogare il pensiero delle masse, soprattutto dei giovani.
Ragazzi, pensate con la vostra testa e non consentite a nessuno di usarvi come teste d’ariete per creare delle “rivoluzioni” che non hanno nulla di spontaneo e genuino.
Cara Marialuisa hai colto nel segno. Quei gesti non sono frutto della immaginazione di giovani sprovveduti ma azioni orchestrate da una regia ben organizzata con la connivenza dei soliti noti.