11 novembre 2022 – Un manichino raffigurante Giorgia Meloni è stato appeso a testa in giù a Bologna in una manifestazione dei “collettivi” contro il governo.
L’immagine è stata pubblicata su Facebook sulla pagina del “Laboratorio Cybylla” abbinata ad un lungo post.
«A pochi giorni da un decreto “anti-rave” ci troviamo nuovamente ad invadere le strade di Bologna. È facile attaccare mediaticamente la movida, la socialità per privarci della nostra libertà di creare antagonismo. Questo abuso nei confronti della dissidenza travestito da decreto è in realtà l’ennesima norma securitaria agita da un governo fascista che ci vuole obbedienti, silenziose e, di fatto, oppresse. Questa norma ci dice che in più di cinquanta persone creiamo un pericolo per l’ordine, l’incolumità e la salute pubblica e noi oggi siamo qui, siamo tantissime ad urlare che nessun provvedimento ci fermerà e che siamo contente di farvi paura. Oggi a suon di musica attraversiamo le strade di Bologna con i nostri corpi liberi e indecorosi per ribadire che il mondo è nostro», si legge.
«Tra sgomberi, cariche all’università e attacchi alle politiche sociali questo governo mira all’appiattimento delle nostre esistenze, delle nostre libertà e dei nostri desideri. Come laboratorio Cybilla stiamo in questo momento……. . A poco più di un mese dalla formazione del nuovo governo, con a testa Giorgia Meloni, assistiamo a un attacco infimo e vergognoso alle poche briciole che fino ad ora i governi passati hanno dedicato al welfare», prosegue il post.
«Ci viene detto che il diritto all’aborto non verrà toccato, ci viene detto che verranno erogati sussidi economici per assicurare il “diritto ad essere madre” ma contemporaneamente viene attaccato e ridimensionato il reddito di cittadinanza, ci viene detto che i diritti civili sono già abbastanza, ma in maniera celata subiamo continui attacchi all’aborto, alla libertà di scelta e di autodeterminazione. Lo abbiamo urlato nelle strade, lo abbiamo scritto sui muri e lo ribadiamo oggi attraverso questo momento di socialità divergente: vogliamo molto più della 194 e non siamo disposte a fare neanche un passo indietro. Ad ogni ostacolo alla nostra autodeterminazione risponderemo con una barricata», si legge ancora.
«Tra poche settimane per l’inaugurazione del Tecnopolo e di uno tra i 5 computer più potenti al mondo arriverà in città Giorgia Meloni. Ma non sarà mai la benvenuta a Bologna e da nessun’altra parte. Rifiuteremo la Meloni, rifiuteremo l’elite che inaugurerà il Tecnopolo e ci riapproprieremo di quelle risorse, di quei saperi. Non accetteremo ancora una volta che chi potrà accedere a lusso, ricchezza, scienza e super tecnologie saranno i padroni. Resisteremo sempre contro figure autoritarie che agiscono per una chiara cementificazione di patriarcato, classismo e razzismo. I nostri corpi sono schierati qui oggi per lanciare un segnale ben preciso: non è questo il progresso che vogliamo, non è questa la rappresentanza femminile che vogliamo e, soprattutto, non è un’oppressione camuffata da libertà e tutela quello che vogliamo ottenere. Da oggi il vento cambia, vogliamo una vita bella, ci prendiamo tutto!», conclude il messaggio.
«Molto grave quanto avvenuto oggi a Bologna, dove esponenti dei collettivi della sinistra hanno sfilato in corteo con un manichino raffigurante il presidente Meloni esposto a testa in giù. Ci auguriamo che gli autori di questo vergognoso atto intimidatorio siano individuati e soprattutto ci aspettiamo una netta e inequivocabile condanna da parte di tutte le forze politiche, sinistra in primis. Solidarietà e vicinanza al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni», dice il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
«Il manichino di Giorgia Meloni impiccato a testa in giù in piazza a Bologna è un pericoloso e inaccettabile segnale di violenza. Nessuno, nemmeno chi siede nelle aule istituzionali e ha fomentato odio contro la destra per raccattare qualche voto, può esimersi dall’indignarsi. Oggi prendono di mira il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma in questa spirale domani potrebbe accadere a chiunque altro. Adesso Pd, sinistra e M5s, si degnino almeno di condannare questa vergogna», afferma.
https://www.adnkronos.com/bologna-manichino-meloni-impiccato-a-testa-in-giu_5Jt7HHsif5esDmy82PDiv/amp.html
Trovo curioso che queste piccole donnette, e uso intenzionalmente queste parole, siano state silenti quando i governi precedenti hanno attaccato lavoratori che difendevano la libertà di lavorare senza essere ricattati. Dove erano?
Dove erano quando ci veniva impedito di uscire di casa?
Dove erano quando si poteva portare il cane a fare la passeggiata ma non i bambini al parco?
Leggo che vogliono il diritto all’aborto: molto bene, ma per esercitarlo dovranno ascoltare il battito del cuore del loro bambino; dovrà essere registrato ogni millisecondo dell’omicidio e dovranno guardare il filmato e dovranno vedere i resti del loro bambino..
È da vigliacchi uccidere qualcuno (che peraltro non si può difendere) colpendolo alle spalle, quindi dovranno guardare tutto.
E dovranno pagare tutto al centesimo. Io, come contribuente, rivendico il mio diritto a che i denari delle mie tasse non vengano usati per finanziare omicidi.
Vogliono fare i rave?? Molto bene: lo faranno previa presentazione di tutto quello che serve, ad iniziare dell’autorizzazione scritta del proprietario, continuando con una adeguata polizza assicurativa e con tutto quanto serve per pagare le tasse.
Per quanto riguarda il manichino di Giorgia Meloni appeso a testa in giù mi auguro che qualche magistrato con la schiena dritta ci sia ancora ed agisca di conseguenza.
Mi aspetto inoltre (ma senza troppa convinzione sulla sua realizzazione) che la sinistra decida per una volta di condannare queste violente manifestazioni.
Che bel risultato hanno ottenuto certe “donne” dal ‘68 in poi. La sinistra non riuscirà mai a progredire fino a quando non capirà che deve staccarsi dal passato. Il loro modo di intendere la politica è quella di criminalizzare l’avversario. Non una proposta, non un concetto che non sia una frase preconfezionata a prescindere. Mai disposti a voltarsi indietro e fare un mea culpa. Dove la sinistra ha governato ha ottenuto di creare miseria, morte, terrore.
Trovo tristissima la messa in scena del manichino appeso a testa in giù e il fatto che questo rappresenti una donna è ancora più miserabile visto che sono altre donne ad esporlo. La vera tragedia italiana è rappresentata da questi nostalgici mai evoluti. Siamo perennemente un paese diviso in due dai comunisti, se non sei con loro sei di destra, ergo etichettato come omofobo piuttosto che razzista, sessista piuttosto che xenofobo etc. Non credo di essere molto lontana dall’ovvio se affermo che questi penosi conservatori post sessantottini volenti o nolenti, sono letteralmente i fascisti di oggi.