MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Viviamo in una emergenza permanente. Dopo quella sanitaria, energetica e della guerra, ora tocca all’emergenza climatica a cui seguirà quella alimentare”

Cari amici buongiorno. Martedì scorso, 22 novembre, per sole 24 ore buona parte dell’Italia è stata sottoposta a uno “stato d’emergenza” per ragioni meteorologiche.

Il giorno prima e il giorno dopo c’era pressoché ovunque un cielo terso e un bel sole, il vento era calmo, anche se le temperature si sono abbassate. In altre zone d’Italia soffiava di più il vento, il cielo era nuvolo, pioveva, faceva più freddo, cadeva la neve. Più o meno come accade tutti gli anni a fine novembre, a poco più di un mese da Natale che, nella festività ormai scristianizzata, viene raffigurata da un Babbo Natale che porta i regali ai bambini con una slitta trainata dalle renne sulla neve.

Ma per ventiquattr’ore gran parte degli italiani ha vissuto una situazione di emergenza per il maltempo, preannunciata con una intensa e diffusa campagna.
I giornali cartacei e virtuali hanno titolato:
«Protezione civile: Allerta rossa su Abruzzo e Sardegna, arancione su 7 regioni. Piogge torrenziali, venti di burrasca che supereranno i 100 chilometri orari al centro-sud, abbondanti nevicate sulle Alpi, anche sotto i mille metri, violente mareggiate con onde fino a 8 metri, “marea eccezionale” per Venezia, con la previsione di acqua alta fissata a 160 centimetri e l’attivazione del Mose. Sono le previsioni sulla giornata di oggi. Con scuole chiuse in alcuni comuni del Lazio e della Campania, a partire da Napoli, mentre a Roma saranno sbarrati parchi, ville e cimiteri. Una ondata di maltempo di “eccezionale intensità” si abbatterà su tutta l’Italia».
«Emergenza maltempo in Sardegna con allerta rossa per tutta la giornata di oggi e fino alla mezzanotte».
«Il sindaco di Fiumicino Esterino Montino ha dichiarato lo stato d’emergenza per tutto il territorio comunale».
«Campania: Scuole e asili chiusi oggi a Napoli, Salerno, Caserta, Benevento. Niente campanella a Ischia, Procida e Capri così come in tante città e paesi in tutte le province. A Napoli non visitabili Castel dell’Ovo e Maschio Angioino. In tanti Comuni, chiusi anche impianti sportivi all’aperto, cimiteri, parchi e giardini. Tra questi, anche il Real bosco di Capodimonte. E non riaprirà neanche il museo».
Assobalneari: «Ci apprestiamo ad affrontare una notte con fortissimi venti settentrionali che, dopo quelli da sud di stamane, stanno provocando mareggiate violentissime sui nostri litorali. Già in queste ore i danni sono ingentissimi in varie regioni, con paesi allagati; spiagge sparite; stabilimenti balneari, porti turistici e campeggi distrutti o con danni ingenti. Ora si tratta di mettere nero su bianco gli impegni assunti, non per favorire una categoria, ma per consentire a chi oggi ha una azienda distrutta di poter ricostruire con una prospettiva di lavoro che oggi non c’è».
«Il Veneto non ha perso tempo e già ieri sera, mercoledì 23 novembre, ha presentato al Governo e alla Protezione Civile Nazionale il decreto in cui dichiara lo stato di emergenza regionale a seguito delle eccezionali avversità atmosferiche verificatesi il giorno prima, martedì 22 novembre, nel territorio veneto».

Altri titoli che descrivono cosa è concretamente successo nelle 24 ore di martedì 22 novembre:
«Fiumicino: nove persone sfollate e ricollocate in un albergo e nel centro operativo Misericordia».
«Ferrarese: Carabinieri e Vigili del fuoco soccorrono anziani isolati dall’acqua».
«Venezia: barca dei Vigili del fuoco aiuta il 118 a raggiungere Burano».
«Mestre: problemi e ritardi al nodo ferroviario, treni fermi per 5 ore».
«Alessandrino: precipitazioni e prima neve nelle alte valli del territorio».
«Salento, anche le barche dei migranti tra quelle che hanno rotto gli ormeggi».
«Marsala: serbatoio si stacca da un tetto e finisce in strada, nessun ferito».
«Acqua potabile torbida a Potenza e possibili interruzioni».
«Nocera Inferiore, crolla l’argine del torrente Solofrana».
«Marche, una trentina gli interventi dei Vigili del fuoco. Volata la guaina del tetto di una chiesa».
«In Molise scuole allagate a Bojano e bacinelle nelle aule a Isernia».
«Napoli: volano lamiere, protesta in strada a Giugliano».
«Esonda Sarno a Castellammare, salvate tre famiglie».
«Il vento abbatte ciminiera a Porto Torres».
«Ravenna: il Comune invita a non andare sulla costa»
«In A10 parziale distacco di una canaletta porta cavi».
«Lazio, smottamenti a Velletri e Tivoli, presidio fisso a Fiumicino».
«Irpinia, sfiorata tragedia per un tetto di lamiere che è volato a Lioni».
«25 centimetri di neve sull’Appennino modenese, prudenza sulle strade».
«Leccese: mareggiata invade strade a Gallipoli e Porto Cesareo».
«Abruzzo, burrasca in mare, stop traghetto Termoli-Tremiti».
«Vento abbatte tendone del circo Orfei a Palermo».
«Genova, camion si ribalta in A10».
«Disagi nel Grossetano, esondati alcuni torrenti, famiglie isolate».
«A Sassari alberi sradicati e cornicioni pericolanti Sassari».
«Tracima fiume nel Salernitano, salvate due famiglie bloccate in casa».
«Padova: albero cade e centra auto, un ferito grave».
«Bufera vento nel Nuorese, albero su cortile scuola».
«Mare invade il litorale a Ravenna, Comune chiude le strade».
«Maltempo, protezione civile, allagamenti ma nessuna forte criticità».

Infine un messaggio della Protezione civile: «Cosa fare quando c’è maltempo? Per rispondere alla domanda su cosa fare quando c’è maltempo arriva in aiuto il sito della Protezione civile. Tra i consigli generali c’è sempre quello di tenersi informati sulle condizioni meteo e quando ci sono forti piogge evitare i sottopassi o comunque i luoghi che rischiano di allagarsi prima. Se ci si trova nelle vicinanze di corsi d’acqua evitare anche i piani bassi delle case. Se vi trovate alla guida di un mezzo trovate un’area di sosta e comunque limitate sempre la velocità».

Cari amici, ricordo che da parlamentare europeo in visita alla Sede della Banca Centrale Europea a Francoforte, osservai che all’aeroporto, nonostante un metro e mezzo di neve e una raffica di neve in corso, tutti gli aerei atterravano e decollavano regolarmente, grazie a squadre di “pulitori” che rapidamente e ininterrottamente assicuravano la pulizia delle piste e del vetro frontale della cabina di pilotaggio degli aerei.
Mi venne in mente che quando nel Comune dove risiedo, a Fabrica di Roma in Provincia di Viterbo, cadde la neve per un giorno e si formò il ghiaccio per le strade, per tre giorni furono chiuse le scuole e per una settimana la circolazione delle auto era a rischio.

Ma, più in generale, constato che stiamo passando da un’emergenza all’altra, viviamo in uno stato di emergenza permanente. Dall’emergenza dello sbarco sulle nostre coste degli albanesi in fuga dopo il crollo del regime comunista nel 1991; all’emergenza della Guerra nei Balcani culminata con la dissoluzione della Jugoslavia a partire dal 1991; all’emergenza terrorismo islamico a partire dal crollo delle Due Torri Gemelle nel 2001; all’emergenza finanziaria a partire dal fallimento della banca d’affari statunitense Lehman Brothers nel 2008; all’emergenza dell’assalto alle nostre coste dai parte dei cosiddetti migranti dopo l’esplosione delle “Primavere arabe” del 2010; all’emergenza legata al dissesto dei nostri conti pubblici connotati dall’impennata dello spread nel 2011; all’emergenza sanitaria per la cosiddetta “pandemia di Covid-19” a partire dal 2010; all’emergenza energetica per l’impennata del prezzo dei carburanti, del gas, dell’energia e delle materie prime nel 2021; all’emergenza della guerra della Nato contro la Russia in Ucraina e il rischio della guerra nucleare mondiale dopo l’invasione dell’esercito russo il 24 febbraio 2022.
Ora si sta sperimentando l’emergenza climatica. Poi ci sarà l’emergenza alimentare. Abbiamo vissuto, viviamo e continueremo a vivere in una emergenza permanente, con una deliberata e pianificata strategia del terrore, inculcando in noi la paura, destabilizzando la società, devastando l’economia, condannando la nostra popolazione all’estinzione, provocando il collasso dello Stato, determinando la morte della nostra civiltà.

Dobbiamo essere consapevoli di questo quadro che sostanzia la corretta rappresentazione della realtà, avere gli strumenti culturali per valutarlo adeguatamente, disporre di una proposta che sostanzi una prospettiva qualitativamente migliore.

Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore della Casa della Civiltà

Venerdì 25 novembre 2022

5 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Viviamo in una emergenza permanente. Dopo quella sanitaria, energetica e della guerra, ora tocca all’emergenza climatica a cui seguirà quella alimentare”

  1. Grazie Magdi per la tua esposizione dei fatti. Ci vogliono tutti ingabbiare nell’ovile del pensiero unico. Siamo costantemente messi alla prova. Hanno trovato il modo, prima con il Covid e i relativi “sieri miracolosi” poi con la guerra Russia -Ucraina, infine la crisi energetica che ha finito per distruggere un’economia già fortemente destabilizzata. Ora l’emergenza alimentare. Che dire? Un modo molto comodo e vincente: continuare a terrorizzare la popolazione tenendola sempre sull’orlo del precipizio. Il danno più grosso in ogni caso viene dall’informazione malata e manipolata. Quella maledetta scatola dotata di tubo catodico che andrebbe presa e gettata dalla finestra. Parlare fra noi confrontarci, ripartire da zero. Questo dobbiamo fare.

  2. Grazie Magdi Cristiano per questo articolo che ci presenta un quadro della realtà oggettivo ed anche avvilente. L’emergenza utilizzata come strumento di governo, diffusa con ogni mezzo possibile , con il solo scopo di creare ansia e preoccupazione nella popolazione. E’ una tecnica ormai consolidata: ha funzionato per l’economia, per il Covid, per il cambiamento climatico e funzionerà purtroppo fin quando non alzeremo il nostro livello di consapevolezza e corretta comprensione della realtà.

  3. Concordo con te Magdi: questo sistema di “istituzionalizzazione” dell’emergenza fa parte di una strategia pianificata ad arte.
    Mi ricorda il titolo di un libro, nell’elenco di quelli da leggere, dal titolo emblematico: “Governare con il terrore”, scritto da Giorgio Bianchi.
    Devo dire che l’incuria e la scarsa o assente manutenzione del territorio da parte delle istituzioni a ciò deputate contribuisce grandemente ai danni da maltempo: ignavia o strategia ad hoc?
    Dobbiamo riportare l’informazione nei binari corretti, per smontare questi allarmismi che hanno finalità tutt’altro che nobili.

  4. I disastri dovuti al clima ci sono sempre stati in Italia. Il nostro territorio maltrattato, vessato da ognuno di noi, dove purtroppo abbiamo contribuito al disastro ambientale a cui siamo sottoposti.
    Scelte sbagliato del governo, delle regioni, delle province, hanno ucciso il territorio. Hanno dato permessi di costruzione in zone dove non si poteva e non si doveva costruire, devastando il territorio. I consorzi di bonifica che sono inesistenti e dove non fanno manutenzioni adeguate, gli organi competenti che dovrebbero vigilare e controllare sono assopiti in un letargo disarmante.
    Per risanare occorre ricreare, rifondare, ripulire non solo dallo sporco e dal degrado del territorio, ma dalle persone che dovrebbero controllarlo e che non lo fanno.

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