Cari amici buongiorno. Ascoltare Marcello Veneziani è affascinante. Ha una magistrale capacità di fondere in una frase contenuti propri della Storia, della filosofia e della politica; una bellezza stilistica che alterna concetti espliciti e immagini allegoriche con straordinaria accuratezza e ricchezza dei vocaboli; un’oratoria sempre pacata e persuasiva a prescindere che esponga un tema serio o divertente.
Ascoltandolo ieri alla presentazione del suo nuovo libro “Scontenti”, ho toccato con mano che siamo in piena sintonia sul piano di una fede che può essere declinata religiosamente e laicamente, incentrata sui valori che sostanziano l’essenza della nostra comune umanità e che corrispondono alle fondamenta della civiltà ebraico-cristiana, greco-romano, umanista e illuminista che ci ha donato un sistema di Governo laico e liberale.
Ugualmente condividiamo le cause profonde della crisi dell’Europa, dell’Occidente e di un Mondo che persegue e rincorre l’inganno del Nuovo Ordine Mondiale: «L’umanità appare in pericolo, incalzata da mutazioni genetiche ed ecologiche, dagli scompensi tra sovrappopolazione mondiale e denatalità occidentale e da fattori molteplici che destabilizzano il mondo e i legami: l’avvento del transumano, il genderfluid, l’intelligenza artificiale, le neuro-tecnologie, la preminenza del virtuale sul reale, della tecnica sull’umanesimo, della finanza sulla cultura».
A Marcello mi lega una spontanea amicizia che scaturisce a prescindere dalla frequentazione, un sentimento di vicinanza e affinità interiore, supportata da una reciproca stima per una comune scelta di vita concepita come missione, di mobilitazione sul fronte culturale e civile, di testimonianza ininterrotta tramite libri, articoli, conferenze pubbliche e incontri riservati.
Nel suo intervento introduttivo, il Direttore della Saggistica della Casa Editrice Marsilio, Ottavio Di Brizzi, che ha pubblicato “Scontenti”, ha detto che nel nuovo libro di Veneziani, nonostante l’attenzione sulla scontentezza, emerge nel finale la fiducia in una via di sbocco, attribuendo un’accezione positiva alla scontentezza, laddove Veneziani scrive «Il mondo regge su chi si accontenta ma cammina sulle gambe degli scontenti». Tuttavia, ha osservato correttamente Di Brizzi, si può parlare di una «piccola luce che illumina in prossimità», «ma non è un faro che indica lo sbocco».
Manca la proposta. In Veneziani c’è la comunanza sul piano delle basi valoriali, che ci conforta sulla solidità di ciò che ci accomuna interiormente; c’è la corretta rappresentazione della realtà, che attesta la sua indubbia onestà intellettuale; c’è una valutazione critica congrua e attinente ai fatti, che testimonia il suo coraggio umano nell’andare controcorrente rispetto alla narrazione ufficiale.
Manca la proposta che definisca la prospettiva di un’alternativa di vita qualitativamente migliore rispetto alla degenerazione dell’insieme della realtà che ci circonda. Implicitamente si finisce per affidare la proposta, che traduce in fatti ciò in cui crediamo e ciò che affermiamo, ai partiti, ovviamente ai partiti a noi più affini.
Ma anche Veneziani, onestamente e coraggiosamente, pur nella sua nota e dichiarata simpatia e adesione alla Destra che oggi è rappresentata da “Fratelli d’Italia”, scrive che affidarsi alla politica è un’illusione perché «La politica non riesce più a esercitare la decisione né a intercettare il dissenso; tende a unificarsi e uniformarsi, fino a inglobare le differenze, che sono poi il sale della libertà. Nella matrioska del potere, il governo politico è la bambola più piccola». E sottolinea che «Governance precarie e inadeguate guidano questi processi, a loro volta guidate da livelli più alti di potere che non rispondono a nessuno».
Cari amici, la “Casa della Civiltà” ha investito e continuerà a farlo nella formazione culturale proprio perché siamo consapevoli che ciò che manca è una “proposta” alternativa all’inesistenza o inconsistenza di ciò che concretamente non fanno i partiti politici nell’impossibilità oggettiva di riformare il sistema di potere dall’interno delle istituzioni; i movimenti che mobilitano le piazze per misurare una forza quantitativa in grado di costringere il potere a interloquire; le “comunità separatiste” che si auto-emarginano immaginando di poter creare un “Mondo migliore” all’esterno dello Stato e ignorando l’insieme della società; i circoli culturali che promuovono lo scontro, più che il confronto, tra chi dice una cosa e chi dice l’opposto, alimentando il disorientamento e consolidando il relativismo cognitivo e valoriale.
La proposta deve necessariamente fondarsi, come fa Veneziani, nell’adesione alla fede in una dimensione trascendente o a un sistema di valori che sostanziano l’adesione piena alla civiltà che mette al centro la persona umana, il suo essere famiglia naturale, comunità locale, Stato nazionale; depositario di diritti inalienabili alla vita, dignità e libertà.
Poi nell’assunzione della consapevolezza che siamo tutti sottomessi a uno strapotere che è innanzitutto della grande finanza speculativa globalizzata che ha creato dal nulla un ammontare stratosferico di denaro virtuale del tutto sconnesso dal valore della ricchezza dell’economia reale; che controlla i Governi degli Stati, le multinazionali della farmaceutica, l’industria delle armi, il sistema della produzione e della distribuzione dei beni alimentari, le grandi Reti informatiche, della comunicazione e della socializzazione virtuali.
La conclusione, ed è presente nel pensiero di Veneziani, è che stiamo subendo una guerra finanziaria, biologica, alimentare, energetica, informatica, demografica e militare che, per la prima volta nella Storia, ha sottoposto l’umanità alla sperimentazione della nostra manipolazione genetica e ci ha portato sull’orlo dell’Apocalisse nucleare.
Ebbene, noi della Casa della Civiltà, ma è bene che lo facciano tutte le persone di buona volontà anche all’esterno della Casa della Civiltà, abbiamo iniziato e continueremo a elaborare la proposta di un’alternativa alla civiltà di fatto decaduta e non più decadente, allo Stato collassato, alla società destabilizzata, al sistema di sviluppo devastato, chiarendo che la massima priorità ed emergenza è il tracollo demografico, perché senza figli siamo comunque condannati a morire come popolazione e come civiltà. Anche ieri, alla presentazione di “Scontenti”, l’età media dei partecipanti era tra i 50 e i 60 anni, che deve farci comprendere che è velleitario impegnarsi per un’Italia e un’Europa migliori se tra due generazioni gli italiani e gli europei saranno prevalentemente anziani, mentre i giovani che ci conquisteranno saranno prevalentemente islamici, con i nostri figli e nipoti condannati a sottomettersi a un sistema di potere tirannico, che nega il diritto alla vita di tutti, la pari dignità tra uomo e donna, la libertà di scelta personale.
Con l’amico Marcello Veneziani siamo rimasti d’accordo che ci incontreremo nel nuovo anno. Gli illustrerò il percorso di Formazione culturale, Mobilitazione civile, Azione politica costruttiva perseguiti dalla Casa della Civiltà. Il mio augurio è che, insieme a Veneziani, ci siano altre persone di buona volontà con cui aggregarci e fare “massa critica”, nella trasparente condivisione di valori, idee e prospettiva, e nella determinata consapevolezza che siamo in guerra e che in guerra o si combatte per vincere, o la si subisce comunque e si finirà per essere sconfitti e sottomessi.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Presidente e Fondatore della Casa della Civiltà
L’auspicio è che anche Marcello Veneziani riconosca il valore costruttivo della nostra proposta e decida di aderirvi spontaneamente. Concordo in pieno sul proposito di relazionarci con persone con le quali c’è convergenza di valori e unità di intenti.
Bella notizia quella di questa vicinanza di pensiero, di comunità di intenti e di prospettiva di collaborazione tra Magdi e Marcello Veneziani. L’unione fa la forza e mi auguro che a questa unione ne seguano altre per raggiungere quello che sembra essere un comune obiettivo. Come ha asserito M. Luther King “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla”
Bella notizia quella di questa vicinanza di pensiero, di comunità di intenti e di prospettiva di collaborazione tra Magdi e Marcello Veneziani. L’unione fa la forza e mi auguro che a questa unione ne seguano altre per raggiungere quello che sembra essere un comune obiettivo.