STEFANO DI FRANCESCO: “Perché è fondamentale dire No alla moneta digitale della Banca Centrale”

Il tema della moneta digitale della banca centrale (CBDC) sta diventando sempre più importante per i dibattiti politici moderni, dal punto di vista della stabilità monetaria e finanziaria. I bilanci delle principali banche centrali del mondo si sono notevolmente ampliati sulla scia della crisi finanziaria globale del 2008 e hanno continuato ad espandersi in risposta al COVID-19.

Ci sono ragioni per pensare che questo potrebbe non essere un fenomeno temporaneo. In primo luogo, una completa inversione del quantitative easing (QE) sembra essere ancora lontana. In secondo luogo, l’emissione di moneta della banca centrale destinata  a un gruppo più ampio di agenti rispetto alle banche commerciali è ora attivamente dibattuta tra molte delle banche centrali del mondo, nell’ambito del tema delle valute digitali della banca centrale offerte al dettaglio, cioè anche ai cittadini.

L’emissione di una valuta digitale della banca centrale (CBDC), come l’euro digitale, dal punto di vista dell’Eurosistema sarebbe una passività della banca centrale, realizzata in forma digitale ad uso dei cittadini e delle imprese per i loro pagamenti al dettaglio. Completerebbe quindi l’attuale offerta di contanti e riserve delle  banche centrali.

Ma perché le BCE spinge sempre più verso un euro digitale?

Ai piani alti di Francoforte, ci dicono che un euro digitale potrebbe meglio sostenere gli obiettivi dell’Eurosistema, fornendo ai cittadini l’accesso a una forma di moneta sicura nel mondo digitale in rapida evoluzione. Ciò sosterrebbe la spinta dell’Europa verso una continua innovazione.

Ancora. Un euro digitale potrebbe persino diventare essenziale in una serie di possibili scenari. Ad esempio, se l’uso del contante dovesse diminuire in modo significativo ed altri metodi di pagamento elettronico non fossero più disponibili a causa di eventi estremi (crisi energetiche, finanziarie, guerre…), la moneta digitale di banca centrale potrebbe garantire il corretto funzionamento dei sistemi di pagamento.

L’Eurosistema deve però affrontare una serie di importanti considerazioni legali relative all’euro digitale, tra cui la base giuridica per l’emissione, le implicazioni legali delle diverse caratteristiche di progettazione e l’applicabilità della legislazione dell’UE all’Eurosistema come emittente. È necessario quindi uno stretto dialogo con altre autorità e istituzioni europee, per analizzare le modifiche legislative che sarebbero necessarie per emettere un euro digitale, considerato lo ricordiamo, sempre una passività per la banca centrale.

Cominciamo quindi col vedere come potrebbe essere concepita e con quali finalità,  la nuova  CBDC potrebbe essere creata:

–          Equiparandola alle banconote a corso legale;

–          Come strumento di politica monetaria, limitandone l’accesso alle controparti della banca centrale;

–          Limitata a specifiche tipologie di pagamenti;

–          Rendendola disponibile a famiglie ed imprese mediante conti correnti aperti presso la BC

Da un punto di vista normativo, la legislazione di riferimento è quella del Trattato sul Funzionamento dell’UE, specificatamente negli articoli 127 e 128, di seguito riportati.


Sebbene dal diritto primario dell’UE si evince che le banconote in euro emesse dall’Eurosistema siano le uniche “banconote” a godere di corso legale, né il TFUE né lo statuto del SEBC escludono esplicitamente l’emissione da parte dell’Eurosistema di attività o obbligazioni diverse dalle banconote che potrebbero avere corso legale.

Se ad esempio, l’euro digitale dovesse essere trattato come una banconota, potrebbe essere invocata la competenza esclusiva dell’Eurosistema ai sensi dell’articolo 128, paragrafo 1, del TFUE di “autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione” per consentire l’emissione di un euro digitale con lo status di moneta a corso legale.

Se questo dovesse malauguratamente accadere, potremmo quindi avere una «competizione» tra più asset digitali:

Euro digitale, Moneta bancaria e criptovalute

– L’euro digitale, sarebbe una forma monetaria priva di rischio perché  moneta della banca centrale (ovvero una rappresentazione digitale del contante), il che significa che sarebbe emessa dalla banca centrale e rimarrebbe nella sua responsabilità in ogni momento.

-La moneta delle banche commerciali e la moneta elettronica  sono invece passività di soggetti privati vigilati. E’ moneta ad accettazione volontaria, non a corso legale.

-Le criptovalute, che al contrario, non sono  responsabilità di nessuna entità,  non hanno  un quadro affidabile di riferimento per sostenerne il valore e per proteggere i loro detentori diretti.

Fermo restando che la BCE al momento attuale non concepisce la moneta digitale come sostitutiva alle banconote, ma come una opzione in più nel sistema di pagamento “Un euro digitale non dovrebbe mirare a sostituire il contante, ma dovrebbe essere solo una forma di pagamento complementare. Spetterebbe ai cittadini europei decidere se utilizzare l’euro digitale invece dei pagamenti in contanti. La posizione dell’Eurosistema è che dovrebbe essere garantita la disponibilità di liquidità e dovrebbero essere adottate misure a tal fine (Report on a digital euro, ottobre 2020)”, quali sono quindi i rischi dell’avvento della CBDC e perché è bene che venga impedita la nascita della moneta digitale di banca centrale?

In primo luogo, con la creazione di CBDC si aumenterebbe il controllo da parte delle BC sull’offerta totale di moneta, limitando ancora di più la sovranità monetaria degli stati ;

In secondo luogo, creare uno strumento monetario a corso legale come la CBDC metterebbe in discussione l’accettazione da parte del pubblico, nei pagamenti quotidiani della moneta bancaria attuale. Questa cosa di fatto renderebbe il sistema bancario tradizionale ancor più dipendente dalle banche centrali.

E che le banche centrali vogliano in realtà non ridurre ma incrementare i loro bilanci, viene testimoniato anche dalle parole del Governatore della Bank of England,  Andrew Bailey secondo cui è plausibile che  le recenti emissioni di moneta della banca centrale (tramite acquisti di obbligazioni sovrane) potrebbero rappresentare un’espansione permanente del bilancio della banca centrale con l’obiettivo di ridurre gli oneri di finanziamento pubblico.

Riassumendo, in un contesto economico come quello attuale in cui :

1 -lo Stato riduce la moneta per rispettare i parametri UE (spesa<tasse);

2 – le banche commerciali riducono il credito erogato a causa della riduzione dei redditi delle famiglie ed imprese;

3 – la crescita economica del Paese dipende SOLAMENTE dal saldo delle Partite Correnti,

pensare di lasciare alla BCE anche il controllo della moneta digitale significa di fatto:

A – supportare un tentativo di sottrazione della Sovranità Monetaria agli Stati  (arrivando  addirittura ad immaginare l’inserimento della CBDC nell’attivo del Bilancio della Banca Centrale) ;

B- permettere alla BCE di avere il controllo TOTALE sulla emissione di moneta, poiché già emette le banconote, indirettamente controlla il credito bancario ( attraverso Unione Bancaria) e con la moneta digitale avrebbe il dominio assoluto sulla creazione monetaria;

C – la CBDC creerebbe problemi alla accettazione e circolazione della moneta bancaria delle banche commerciali, perché mentre questa è ad accettazione volontaria, la CBDC sarebbe MONETA LEGALE.

PER QUESTI MOTIVI, IL CONTRASTO ALLA MONETA DIGITALE DELLA BANCA CENTRALE E’ VITALE.

L’ unica moneta digitale da realizzare è la MONETA DIGITALE DI STATO.

Moneta che nasce SENZA DEBITO, creata senza limiti e costi dallo Stato,  per il benessere della collettività.

Una Moneta Positiva che anche oggi si potrebbe realizzare all’interno dei Trattati e nel rispetto dei parametri UE.

 

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