Cari amici, buongiorno. L’obbligo di usare il Pos, dall’inglese Point of sale, “Punto di vendita”, inteso come terminale di pagamento, il dispositivo elettronico che consente di effettuare pagamenti tramite carte di credito, di debito o prepagate che corrisponde alla moneta elettronica e virtuale, si traduce di fatto nella fine del denaro contante.
Nel momento in cui i commercianti, gli artigiani, i liberi professionisti, le aziende, le associazioni, la pubblica amministrazione e persino i venditori ambulanti saranno obbligati a usare il Pos anche per il pagamento di un euro, di fatto il denaro contante non venendo più accettato da nessuno come forma di pagamento, finirà per non valere più nulla.
E nel momento in cui tutte le transazioni finanziarie, dall’accreditamento degli stipendi o delle pensioni fino al pagamento della tazza di caffè, avverranno obbligatoriamente attraverso le carte digitali, che sono gestite dalle banche e soggette all’intervento delle autorità giudiziarie e amministrative pubbliche, noi potremo ritrovarci limitati o bloccati all’accesso dei nostri soldi, di fatto perderemo la certezza di poter usare i nostri soldi conformemente alle nostre priorità e, di conseguenza, perderemo definitivamente la nostra libertà, che incide sulla nostra dignità e che mette a repentaglio la nostra stessa vita.
Ebbene, noi italiani siamo a un passo da questa tragica realtà che si tradurrà nel colpo di grazia, da un lato, a quel poco che resta della nostra sovranità nazionale dopo aver definitivamente rinunciato alla sovranità monetaria, e dall’altro, alla libertà di scelta che trasformerà definitivamente i cittadini in sudditi della dittatura dello strapotere della grande finanza speculativa globalizzata, che comanda gli Stati nazionali e ci impone dei Governi asserviti.
La Banca d’Italia e l’Unione Europea, attraverso il cosiddetto Pnrr (Piano nazionale di ripresa e di resilienza), ci hanno imposto l’uso obbligatorio del Pos perché contrasterebbe la finanza della criminalità organizzata e eliminerebbe l’evasione fiscale. Ebbene in Italia il principale evasore da decenni è lo Stato, che non ha pagato in modo puntuale le aziende per i servizi alla pubblica amministrazione, mettendole in seria difficoltà e talvolta condannandole a chiudere.
Ma soprattutto in Italia, sul piano della legalità e della moralità, lo Stato è totalmente screditato in quanto ladrone, perché costa troppo, corrotto, perché trafuga il denaro pubblico, inefficiente, perché offre servizi inadeguati, vessatorio, perché impone a imprese e cittadini circa il 70% di imposte dirette e indirette, aguzzino, perché condanna a morte chi non ce la fa.
La verità è che in Italia la vera Mafia è lo Stato, così come nel Mondo la vera criminalità organizzata è la grande finanza speculativa globalizzata.
Lo scorso 5 dicembre, Giovanbattista Fazzolari, Sottosegretario con delega All’attuazione del programma, di Fratelli d’Italia, nell’illustrare il provvedimento del Governo Meloni di non sanzionare chi non usa i Pos al di sotto dei 60 euro, aveva detto: «Che la manovra non piaccia a sindacati, Confindustria, Bankitalia, vuol dire che non pende da nessuna parte. È un buon segno. Penso che sia normale che ognuno dica gli aspetti che lo deludono. Bankitalia è partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante. Non faremo passi indietro sul contante. La Banca Centrale Europea ribadisce che la banconota è l’unica moneta a corso legale e che gli Stati membri non possono limitarne l’utilizzo a favore di una moneta privata».
Invece il 15 dicembre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è rimangiata la decisione di consentire i pagamenti in contanti fino a 60 euro, limitando il discorso all’indennizzo degli esercenti per la commissione che pagano: «Se non ci sono i margini, ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti». E se a risarcire gli esenti è lo Stato, significa concretamente che pagheremo noi cittadini.
Cari amici, la Casa della Civiltà propone il riscatto della nostra sovranità monetaria, che significa che è lo Stato a emettere direttamente la moneta “a credito”, per porre fine alla spirale suicida dell’indebitamento forzoso dell’euro che è una moneta bancaria straniera “a debito”, che si traduce in un debito incontenibile e inestinguibile. Chiede che la moneta torni ad essere un semplice strumento che parametra il valore della ricchezza, che si sostanzia dei beni prodotti e posseduti, ma la moneta non deve essere di per sé la ricchezza. Vuole che si rimetta al centro l’economia reale, in un contesto dove lo Stato definisce le strategie di fondo, mentre la gestione viene affidata alle nostre imprese, principalmente le micro, piccole e medie imprese che rappresentano oltre il 90% del sistema dello sviluppo.
Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Presidente e Fondatore della Casa della Civiltà
Martedì 20 dicembre 2022
La sovranità monetaria ce la siamo giocata già nel momento in cui abbiamo deciso di entrare nell’euro, grazie alle promesse di Prodi e compari.
Sono convinta che sia necessario riappropriarci della sovranità monetaria, ma non sono certa che le grandi élites finanziarie ci permetteranno di tornare a battere moneta, se non a fronte di un prezzo veramente caro e forse siamo in pochi disposti a pagarlo. Io sono tra questi perché, come hai detto tu, Stefano, è una questione di libertà: senza libertà nulla ha più alcun senso.
Purtroppo stiamo precipitando verso una condizione di totale sudditanza alla finanza globale. Le limitazioni al contante, oggi unica moneta a corso legale, rappresentano un atto di guerra contro la libertà dei popoli e dei cittadini. Dipendere totalmente dalla moneta bancaria, che è MONETA PRIVATA perché emessa e creata attraverso il prestito da istituti di credito PRIVATI, è la pietra tombale sulla libertà dell’individuo.