MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Il vero problema è che una parte dei cattolici non riconoscono Francesco come Papa e considerano la Chiesa «sede vacante». Solo con le sue dimissioni si potrà scongiurare lo scisma”

Cari amici buongiorno e buon inizio di settimana. Il vero problema che si pone in seno alla Chiesa cattolica, dopo la morte di Benedetto XVI il 31 dicembre 2022, è che una parte dei fedeli, difficilmente quantificabile, che non riconoscendo Francesco come Papa, considerano la Chiesa come «sede vacante», priva della sua Guida, del successore di Pietro e Vicario di Cristo in Terra. Solo con le sue dimissioni si potrà scongiurare lo scisma.

Il fatto che negli scorsi giorni l’arcivescovo Timothy Broglio, Presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, ha suggerito a Papa Francesco di dimettersi; il fatto che il cardinale Walter Kasper, già Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’unità dei cristiani, membro della Congregazione per la Dottrina della fede, non escluda che si dimetta: «Non so se il suo pontificato ora cambi o no, bisogna aspettare e vedere, non posso anticipare il Papa. Ma no, non credo che rinuncerà. Rinuncerà se non sarà più capace di affrontare le sfide del suo pontificato, sì, ma adesso va avanti»; sottintende che non si considera Francesco come il Vicario di Cristo in Terra, detentore del «munus petrino», ma semplicemente il Capo dello Stato del Vaticano, detentore del «ministerium», l’esercizio pratico del potere.

Il «munus petrino» è di fatto un istituto spirituale che sostanzia l’investitura a successore di Pietro e Vicario di Cristo in Terra da parte dello Spirito Santo che si manifesta attraverso la scelta del Collegio dei cardinali chiamati a designare il nuovo Papa.
Ebbene, proprio perché si tratta di una investitura divina, non di una designazione terrena, il «munus petrino» dovrebbe essere a vita, non è un mandato a tempo come è quello del Capo dello Stato.
Eppure dal 1983 il Diritto canonico consente al Papa di rinunciare al «munus petrino». Tuttavia, insigni latinisti rilevano che nella “Declaratio” con cui Benedetto XVI l’11 febbraio 2013 annunciò le sue dimissioni, ci sono dei grossolani errori di latino che lui non avrebbe potuto fare, proprio per evidenziare l’illegittimità dell’atto.
Resta il fatto che una parte del “Popolo della Chiesa” oggi non riconosce Francesco come il vero Papa e considera la Chiesa come «sede vacante».

In questo contesto si collocano le esternazioni fatte ieri, nel corso dell’Angelus a Piazza San Pietro, nella prima messa domenicale dopo i funerali di Benedetto XVI, in cui Papa Francesco si è indirettamente scagliato contro monsignor Georg Gänswein, il segretario particolare di Benedetto XVI e già Prefetto della Casa Pontificia, che sta per pubblicare un libro-intervista scritto dal vaticanista Saverio Gaeta, dal titolo “Nient’altro che la verità. La mia vita al fianco di Benedetto XVI” (Piemme). Monsignor Georg rivolge pesanti accuse a Francesco, soprattutto per averlo sollevato di fatto, all’inizio del 2020, dal ruolo di prefetto della Casa Pontificia, rendendolo, come scrive nel testo, un «prefetto dimezzato».
Queste sono state le parole di Papa Francesco: «Chiediamoci: io sono una persona che divide o condivide? Pensiamo un po’: io sono discepolo dell’amore Di Gesù o un discepolo del chiacchiericcio che divide e divide? Il chiacchiericcio è un’arma letale, uccide, uccide l’amore, uccide la società, uccide la fratellanza».

Cari amici, chi semina vento raccoglie tempesta. Papa Francesco sta pagando le conseguenze dello scontro frontale assunto nei confronti di tutti i prelati e gli ordini religiosi che non si sono sottomessi alla sua strategia politica, improntata al relativismo religioso, al nichilismo valoriale, all’omosessualismo, all’immigrazionismo, al globalismo, rivelandosi uno strumento importante per l’affermazione del Nuovo Ordine Mondiale che nulla ha a che fare non solo con il cristianesimo, ma neppure con la nostra umanità.

Noi ci auguriamo che la Chiesa cattolica e, più in generale, la cristianità, ritrovino una saldezza interiore e una unità sostanziale nella fede in Gesù Cristo e nell’adesione ai valori non negoziabili della vita, della dignità e della libertà della persona umana.

Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Presidente e Fondatore della Casa della Civiltà

Lunedì 9 gennaio 2023

3 commenti su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Il vero problema è che una parte dei cattolici non riconoscono Francesco come Papa e considerano la Chiesa «sede vacante». Solo con le sue dimissioni si potrà scongiurare lo scisma”

  1. Mi riferisco al mio commento , perché mi è rimasta fuori la parola Non.
    Il primo periodo deve essere letto così: le dimissioni di Francesco senza una approfondita e vera inchiesta canonica sulle dimissioni di Benedetto XVI NON potranno evitare lo scisma…

  2. Le dimissioni senza una approfondita e vera inchiesta canonica sulle dimissioni di Benedetto XVI potranno evitare lo scisma.
    Ed anche, oserei dire, una chiarezza sulla cosiddetta “mafia di san gallo”, poiché nel caso in cui si dovessero confermare le dichiarazioni del defunto cardinale Danneels, non si porrebbe nemmeno la questione delle dimissioni, atteso che tutti i partecipanti a quel complotto sarebbero già tutti fuori dalla chiesa, per effetto dell’automatica scomunica sancita dalla costituzione apostolica Universii Dominici Gregis

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto