IL PENSIERO di GIORGIO BONGIORNO: “Il gioco (non) vale la candela”

Continuando il nostro viaggio di conoscenza delle “espressioni multi- parola “, altrimenti dette “combinazioni usuali” oppure “lessemi complessi” oppure ancora “unità lessicali superiori” mi è capitato di incontrare una “frase fatta” molto nota e usata nel linguaggio comune ma della quale non si conoscano esattamente l’origine e il significato da parte del grande pubblico

IL GIOCO (NON) VALE LA CANDELA

Ai tempi in cui si doveva illuminare un locale con le candele, l’oste recuperava eventuali ritardi o semplicemente il tempo di durata della partita tramite una tassa corrispondente più o meno al costo della candela o delle candele utilizzate dai giocatori.

E quando detto costo fosse stato superiore alla posta in gioco non sarebbe valsa evidentemente la pena di continuarne l’esecuzione.

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