Cari amici, buongiorno e buon fine settimana. Auspicavo una maggiore partecipazione degli iscritti alla Casa della Civiltà alla prima Assemblea degli iscritti nel 2023 svoltasi ieri in videoconferenza. I presenti erano 41 su 108 iscritti. Prendo atto che la maggioranza degli iscritti non ha maturato un convincimento solido sulla natura e la finalità della nostra Comunità.
Comprendo le tante difficoltà legate agli impegni lavorativi e familiari, nonché il poco tempo libero, la fatica e la concentrazione. Ma ho l’assoluta certezza che se chiunque di noi, tiene veramente a una persona o una causa, può trovare dentro di sé le risorse e il tempo per donarsi o partecipare dando il meglio di se stesso.
Questo fatto si collega con l’interrogativo cruciale sollevato ieri dall’amica Simonetta Ercoli: noi chi siamo? Qual è l’identità della Casa della Civiltà?
Simonetta ha detto che oggi, considerando i contenuti che diffondiamo, molti ci concepiscono come un partito. Il che si rivela controproducente e frustrante per chi potrebbe essere indotto a aderire, ma poi scopre che non ci sono le prospettive della scalata al potere attraverso il consueto percorso elettorale proprio dei partiti.
Sempre nel contesto dell’identità, rilevo che molti interventi hanno insistito sulla necessità di fare “massa critica”, ovvero di individuare degli interlocutori a noi affini sul piano dei valori e delle idee, e concordare delle iniziative culturali, sociali e politiche che ci consentano di contribuire a “smuovere le acque”, “dare uno scossone al sistema di potere”.
Ebbene, chiarisco che noi siamo una “comunità”, non siamo né un “partito”, né un “movimento” e neppure un “circolo culturale”. La specificità della “comunità” è lo stare insieme per consolidare una “fraternità” umana, per essere in nuce una micro-dimensione che testimoni il cambiamento radicale che si auspica, non solo nella condivisione di valori e idee, ma soprattutto nella convergenza su una prospettiva concepita come una “retta via” da cui non si devìa, che comporta l’ottemperanza a delle regole, l’accettazione di una disciplina mentale, l’osservanza di un rigore comportamentale. L’impegno essenziale della “comunità” è nei confronti dei suoi stessi aderenti, nella convinzione che solo se ciascuno di noi cambia radicalmente testimoniandolo attraverso la fede interiore, il rapporto con il prossimo e le azioni concrete, tutti insieme da “Protagonisti” potremo cambiare radicalmente questo sistema di potere disumano e criminale che ha preso il sopravvento e a cui siamo sottomessi.
Il nostro essere un soggetto che, di fatto, è culturale, civile e politico, si colloca nel contesto del nostro essere “comunità”.
Di conseguenza la nostra partecipazione per fare “massa critica” con soggetti affini, deve necessariamente tenere conto non solo della compatibilità sul piano dei valori e delle idee, ma anche sul piano della prospettiva.
Ad esempio, ci sarebbero state delle fondate ragioni, sul piano dei valori e delle idee, per convergere con i soggetti partitici cosiddetti “antisistema” che alle ultime elezioni legislative del 25 settembre 2022 hanno registrato un totale fallimento elettorale (Italexit, Italia Sovrana e Popolare, Vita, Alternativa per l’Italia). Ma sarebbe stato un clamoroso errore perché è netta la differenza sulla prospettiva e sul metodo per conseguire la prospettiva, essendo la prospettiva quella di entrare a far parte del Parlamento, ritenendo che la realizzazione delle idee di un sistema alternativo si potesse avverare dall’interno delle istituzioni del sistema denunciato e che si vorrebbe cambiare radicalmente.
Non condivido la tesi, attribuita a Macchiavelli, del “fine giustifica i mezzi”. Il fine e i mezzi sono correlati. Se i mezzi sostanziano la rinuncia ai propri valori e se il fine sostanzia un compromesso rispetto alle proprie idee, ebbene l’insieme dell’identità del soggetto partitico viene lesa e stravolta.
Certamente il tema dell’identità della Casa della Civiltà va ulteriormente argomentato e approfondito. Fermo restando che sui fondamentali non si può transigere, pena la sconfessione della missione della Casa della Civiltà. Invito tutti gli iscritti a farlo, commentando questa mia riflessione. Grazie.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Sabato 28 gennaio 2023
Concordo anch’io con la bella e giusta riflessione di Silvia, ed apprezzo anche il commento ed il proverbio di Euro .E’ importante quello che scrive Silvia, realizzare la Comunita’,il senso di fratellanza, che cementi l’impegno della comune missione, che e’ una missione di vita, di Verita’, non distruttiva ne’ chiusa in se’ stessa,ne’ banalmente culturale .E ci vuole rigore, credere in se stessi e nella strada da compiere , plasmando innanzitutto noi stessi. Un amico maestro di yoga quando lo frequentavo mi disse: e’ inutile pretendere di cambiare il mondo,con la politica,le belle idee,le marce, se prima non riesci a cambiare te stesso, dentro di te, realizzarsi in quello che veramente vuoi e va fatto. E per questo devi importi una liberta’ dai desideri,dal materiale che ci domina dalle passioni. Vuoi una regola ? Se ti pice una cosa , non farla. Se non ti piace un’altra, falla ,imponiti di farla,finche’ non diverra’ piu’ un peso ne’ un dispiacere.
Allora il tuo IO potra seguire la sua strada senza fardelli e avrai cominciato a cambiare il Mondo, cambiando te stesso. Spesso ho seguito questa regola , e mi sono sempre sentito piu’ forte.
Comunque Simonetta ha posto delle domande essenziali su chi siamo, sulla nostra identita’.
E’ una difficolta’ vera, perche’ la gente da decenni se non secoli e’ condizionata a delegare alla politica il posto delle idee del governare ed ai politici il ruolo professionale dei delegati e gestori della cosa pubblica,dimenticando che e’ il singolo cittadino il primo politico che deve decidere e delega il politico per motivi numerici . Oggi nemmeno piu’ questo ma si limita ad una croce e domani un clic su si o no, da cui dipendera’ magari la sua esistenza controllata da microchip e computer biometrici che se sgarri con un clic ti cancella, nell’era del transumano.
Dire politica dicevo = partito. Difficile spiegare in profondita’ che siamo Comunita’, politica ma non partitica, movimento ma non a 5 stelle, ma a tutte nell’Universo; culturale ma non circolo di puri intelletti fini a se stessi.
Siamo credo in un limbo ,in una posizione ATOPICA idealmente, ma UTOPICA, non nel senso di irrealizzabile o fantasiosa, ma nel senso di “senza un luogo prefissato”, “fuori dalle etichette,dal main stream” diremmo oggi.Ma una Utopia non velleitaria ma che segue la Verita’ la Vita ed il suo senso determinante ed il senso di essere Uomini.Di Fede e Ragione col cuore che batte nel Futuro nella realizzazione della missione umana che coincide con la nostra.
La massa critica la concepisco come l’assieme di persone atte a ricevere il fermento per far lievitare una societa’positiva, giusta, fiduciosa in se’ e nel proprio ruolo esistenziale.
Magdi ha ragione quando parla di Comunita’. Questa pero’ non deve avere un Grande Fratello unico pensante, ne’ alcun piccolo Fratello, perche’ la Verita’ deve essere in noi e la condividiamo come fratelli, per questo osservando regole,disciplina, rigore.
La PROSPETTIVA e’ importante. Penso sia chiaro a tutti che le convergenze esterne non si possano limitare a convergere con simili che possano condividere solo un aspetto od un tratto del nostro percorso, anche perche’ dentro un sistema marcio da cambiare totalmente non ha senso. E’ stato giusto, come CASA DELLA CIVILTA’ non convergere con movimenti che pur antisistema per certi temi, non avevano ne’ unita’, ne’programmi veri e completi da proporre , ne’ obbiettivi globali cui tendere. Colpa di personaggi che avevano altre mire,gelosie, e accettavano comunque il sistema. C’erano pero’ anche molti personaggi ed amici degni ed onesti, idealisti , che continuano la battaglia nel loro campo, e li ho votati ben sapendo che non sarebbe servito ,ma un segno ,una spallata in piu’ alle porte marce dovevo darla. Peccato, ma nessuno era pronto. Nemmeno noi, invero. In questo sistema ogni posizione ed ogni scelta mi sembravano ugualmente inutili. quando non c’e’ ne un programma completo ne’ una unita’ di obbietivi ed intenti, il risultato e’ sempre il fallimento, ed il campo libero ai signori del vapore.
Quale proposta diversa che non sia letta come partitica? Dove applicare il Programma, che non sembri Utopico etichettato ? Come farci capire se non ci identifichiamo bene noi stessi ?
Il proverbio citato da Euro e’ estremamente vero e saggio. Avremo tutti contro, come profetizzo’ anche Gesu’mai discepoli. Ma ieri come oggi, la Fede,l’esempio, e i Valori Umani universali superarono e ancora lo faranno, il Tempo. Il Monachesimo diede un rigore interiore morale e di fede che si tradusse in ORA ET LABORA, FEDE, Rigore con se’ stessi e gli altri, seguendo cervello e cuore, uniti a impegno e fatica nel combattere ogni giorno la battaglia.
Certo il fine non giustifica i mezzi, se il fine e’ il potere personale,i propri interessi e di gruppo,o il dominio del danaro o le ingiustizie o schiavitu’ degli altri. Ma se i nostri figli,il nostro futuro,sono direttamente minacciati, la Verita’ e Liberta’ e’ veramente minacciata o tolta, si combatte per difenderli con tutto l’utile ed il bastevole. Con ogni mezzo.ASSIEME CE LA FAREMO.!!
Mi scuso per la lunghezza, ma non basterebbe un giorno a parlarci. Mi accontento della vostra pazienza fin qui.
Ciao Gianni, ho apprezzato molto la tua riflessione. Sono pienamente d’accordo con te e con il tuo amico maestro di yoga su quanto sia fondamentale il lavoro interiore su noi stessi. Buona domenica del Signore.
Magdi e amici della Casa carissimi. A proposito della nostra comunità, ieri sera durante la videoconferenza mi è tornata in mente una frase letta tanto tempo fa in un libro di Paulo Coelho: “quando desideri fermamente qualcosa, tutto l’universo cospira affinché si realizzi.” La strada è tortuosa e incerta, ma la nostra missione ha intenti buoni, disinteressati. La coerenza con i nostri valori e il non scendere a compromessi sono ciò che ci distingue e ci dà la fermezza di non perdere di vista il nostro obiettivo. Il nostro impegno muove anche dal pensiero che il giorno in cui la situazione dovesse arrivare alle estreme conseguenze e i nostri figli, i nostri nipoti ci chiederanno conto di ciò che abbiamo fatto per fermare questa deriva, potremo ancora guardarli negli occhi e dire loro che non siamo rimasti indifferenti e con le mani in mano, ci siamo attivati per il loro bene, avendo a cuore il loro futuro, abbiamo cercato di crescere in cultura e consapevolezza, abbiamo stretto legami di amicizia con chi sentiamo di avere una comunione di valori e prospettive e ci siamo esposti per cercare di scuotere dalla pigrizia e dal sonno della coscienza le persone intorno a noi.
Concordo Silvia con il tuo pensiero bella riflessione. Sappiamo che sarà dura ma ci conforta il nostro coraggio anche se consapevoli che ci opponiamo a un titanico potere. E non è solo questione di lotta con i poteri forti perché oltretutto avremo contro ” tutti coloro che fanno la stessa cosa, tutti coloro che fanno il contrario e tutti coloro che non fanno niente (proverbio cinese).”
Grazie Euro del tuo pensiero. Contro il titanico e tirannico potere noi traiamo la forza e il coraggio anche nella nostra amicizia, dall’essere una comunità. Buona domenica del Signore.
Grazie a te e confidiamo in Dio.