Mi sveglio spesso
Attratto da quel sublime tenue segreto
Sedotto dalla luce iridata dell’arcobaleno
Lo racconto alla ritmata danza delle stagioni
Alle bianche distese di nevi perenni
Alle severe colonne di quel portico antico
Al lamento velato delle stelle
All’eco di una melodia consueta
Ai capricci magici del vento
Al profumo dei primi fiori del giardino
Lontano dai sospiri curiosi degli uomini
Disperso fra le tenebre del sogno
Non importano a nessuno la mia ansia
Lo spartito di quest’angoscia non è mai stato scritto
È presto per celebrare la festa dei miei pensieri
Affidati ai colori della follia
Posati sul davanzale dei desideri
Eppure risuona in questa baia d’argento
La lieve carezza di un sospiro
Il canto ameno
Distante
Immateriale
Di tante dolci anime sorelle
Voci del coro
Testimoni
Della mia tentazione astrale
Chi mai saprà scoprire lo scrigno
Di queste verità
Perle nascoste dalla polvere degli anni
Chi potrà
Svelare l’arcana pulsione dell’amore
Salpare con il leggero naviglio delle emozioni
Al di là dei confini angusti della carne
Volare più in alto dei gabbiani del mare
Nel dominio incontrastato degli angeli
Inchinarsi al cospetto dell’universo
E ricostruire
Nel trionfo del cielo
Il senso immortale
Irripetibile
Della vita
Foto di copertina: “Il mio segreto” dal web