Cari amici buongiorno. Ho sempre distinto tra la dimensione delle persone e la dimensione delle idee, delle ideologie o delle religioni.
Le persone vanno rispettate in quanto depositarie dei valori assoluti e universali della vita, dignità e libertà, in un contesto di reciproco rispetto.
Le idee, ideologie o religioni possono essere valutate e criticate nei loro contenuti, quindi accettate o rifiutate, senza che si traduca in un pregiudizio nei confronti delle persone.
Non dobbiamo commettere l’errore di sovrapporre la dimensione delle persone con la dimensione delle idee, ideologie o religioni. È sbagliato sia partendo dal doveroso rispetto delle persone che ci rispettano, legittimare aprioristicamente e acriticamente le loro idee, ideologie o religioni; sia partendo dall’accettazione o rifiuto delle idee, ideologie o religioni, assolvere o condannare le persone.
Ho sempre distinto tra musulmani e islam, tra immigrati e immigrazionismo, tra omosessuali e omosessualismo, rispettando le persone e criticando le idee, ideologie o religioni che confliggono con la morale naturale, il bene proprio e altrui, l’interesse della comunità.
Ciascuno di noi è il frutto di natura e cultura. Noi siamo il patrimonio genetico che ereditiamo, ma siamo anche la cultura che acquisiamo.
Ebbene, da decenni, la cultura egemone educa i nostri figli al relativismo religioso e valoriale, all’immigrazionismo, all’omosessualismo.
Amadeus, pseudonimo di Amedeo Umberto Rita Sebastiani, 60 anni, Direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, ieri in una conferenza stampa ha detto:
«Ai bambini va spiegato che esiste una persona diversa da un’altra, che esiste una donna che ama una donna, un uomo che ama un uomo e che tutto ciò è normale, l’amore non deve essere etichettato, e questo messaggio va portato ovunque, sul luogo di lavoro, in tv, nello spettacolo, con il rispetto di tutti, i bambini capiscono eccome, non mi pare siano mai stati sconvolti. L’importante è che non si sconvolgano i genitori, perché se tu non capisci un messaggio, non sai spiegarlo a tuo figlio».
Ebbene, mentre il rispetto del diritto alla vita, dignità e libertà della persona omosessuale non deve venir meno, nel contesto del reciproco rispetto, sostenere che «è normale» che «una donna ama una donna e un uomo ama un uomo», si traduce nella legittimazione dell’omosessualismo, di un’ideologia che concepisce che il rapporto omosessuale vada equiparato al rapporto eterosessuale tra un uomo e una donna.
L’omosessualismo conduce alla legittimazione sia del matrimonio tra persone dello stesso sesso, sia dell’adozione di figli o della “commissione” di figli tramite la “maternità surrogata” da parte di donne, che in cambio di denaro, prestano il proprio utero per i mesi della gestazione.
Per Amadeus l’ostacolo all’accettazione dell’omosessualismo non sono i bambini, ma sono i genitori: «I bambini capiscono eccome, non mi pare siano mai stati sconvolti. L’importante è che non si sconvolgano i genitori, perché se tu non capisci un messaggio, non sai spiegarlo a tuo figlio».
A questo punto, dopo aver premesso il rispetto della persona, il fatto che ciascuno di noi è il frutto di natura e cultura, va chiarito che l’insieme dei nostri valori e delle nostre idee necessariamente si contestualizzano in una prospettiva, di cui possiamo esserne i consapevoli artefici o le inconsapevoli vittime. Questa prospettiva condiziona il nostro presente e forgia il futuro dei nostri figli.
Ebbene, prendendo atto che il nostro presente evidenzia che siamo una popolazione condannata a estinguersi perché gli italiani non fanno più figli e perché i nostri figli tendono a emigrare in cerca di una migliore qualità di vita all’estero, in questo contesto propagandare l’ideologia dell’omosessualismo corrisponde a impartire il colpo di grazia alla popolazione italiana.
Chi ci governa dovrebbe assumere come massima priorità nazionale la crescita della natalità degli italiani, sostenendo le famiglie naturali che si fondano sul sodalizio tra un uomo e una donna in grado di procreare; riconoscendo la valenza economica del lavoro domestico che significa corrispondere un adeguato stipendio mensile alle madri che scelgono di occuparsi a tempo pieno o parziale alla propria famiglia e alla propria casa; assicurando la stabilità e dignità lavorativa ai giovani affinché siano messi nella condizione di mettere su le proprie famiglie.
Per contro, promuovere l’omosessualismo e, in parallelo, promuovere l’immigrazionismo, si traduce nella condanna a morte della popolazione italiana e nella sostituzione etnica e islamizzazione demografica, considerando che gran parte dei clandestini che facciamo entrare, indicati come “migranti” nel lessico politicamente corretto, sono musulmani.
Infine mi domando: perché il Festival di Sanremo, anziché offrire il meglio della musica leggera italiana, è diventato il megafono dell’ideologia relativista, omosessualista e immigrazionista?
Non vedo il Festival di Sanremo da oltre trent’anni. Provo orrore per suoni e parole che vengono spacciati per composizioni musicali. Per me è spazzatura musicale e perversione morale. Il Festival di Sanremo è lo specchio della nostra civiltà decaduta e del nostro Stato collassato.
Ma se intervengo è solo perché sono più che mai preoccupato per il futuro dei nostri figli e nipoti. Tutti gli italiani consapevoli e responsabili, hanno il dovere di mobilitarsi per salvaguardare la crescita sana dei nostri figli e nipoti.
Cari amici andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Giovedì 9 febbraio 2023
Di anno in anno Sanremo ovvero quello che dovrebbe essere il Festival della canzone italiana riesce a fare sempre peggio, sempre più volgare, sempre più scadente, sempre più la punta del pensiero unico, il Festival del gender, la fluidità come ideologia dominante e da imporre e non soggetta a critiche. Sempre più personaggi senza arte ne parte e senza alcuna competenza musicale o artistica la fanno da padrone proponendo non musica ma scandalo e diseducazione. Uno spettacolo scadente e scandaloso pagato dal canone quindi da tutti noi anche se non ci sentiamo per niente rappresentati. La presenza del Presidente della Repubblica ha reso il Festival una vergogna nazionale con benedizione. Degrado morale e politico.
Amadeus è il perfetto replicante istruito per formattare altri milioni di replicanti.
Ovviamente, gli esseri umani che si lasciano omologare e non capiscono che subiscono un plagio mentale, sono vuoti di valori e di pensiero, perché se possedevano una propria cultura – magari anche sbagliata – respingevano la formattazione di massa.
Una massa, beninteso, la cui ammirazione e devozione per ogni forma di potere è sacra. Per loro, il mezzo televisivo è una entità rispettabile, un esempio di verità da imitare. Le voci non televisive, oltre a non trasmettere autorità, vengo percepite come indegne.
Il Potere che gestisce i partiti e le comunicazioni di massa lo sa bene. E sa che la vetrina canora di Sanremo può inculcare messaggi e forgiare una mentalità meglio di un telegiornale.
I grandi pazzi che muovono la politica mondiale hanno puntato sulla “libertà” sessuale per creare un regime senza che i sudditi se ne accorgano. Spacciano per libertà una malattia anarchica dei sensi e delle pulsioni sessuali. Spingendo le masse alla moda omosessuale e transgeder pensano di distruggere l’istituzione familiare e ottenere un duplice risultato: il contenimento delle nascite e l’eliminazione del vincolo familiare che è il cemento di milioni di piccole imprese, la cui autonomia economica porta ad una autonomia politica. E il potere non vuole autonomia politica ma un automa dipendete , anzi servo dei centri di potere politico.
Condivido la visione di Magdi su Sanremo, che è anche parte del programma della Casa della Civiltà. E condivido anche il bel commento di Gualdo Anselmi.
Sanremo iniziò con la RAI, era una vetrina per la musica italiana, bella o brutta che fosse, ed una prima promozione per questa musica e anche per il Comune di Sanremo.
Era una gara e per vincere si doveva essere in linea col sentimento popolare. Grandi voci melodiche, musiche adeguate, temi classici o anche un po’ di governo.
Poi, dal momento che faceva vendere dischi in vinile, le case discografiche ed il profitto che subentro’ in primis e la promozione e marketing, fecero la parte del leone.
Il ’68 portò anche qui la contestazione, così che scandali e provocazioni, per vendere, divennero ordinari, i risultati finali più o meno pilotati, la politica intervenne più direttamente per portare ideologia e pilotare un primo main stream favorevole al potere. Il Comune di Sanremo, da sempre di sinistra, aveva sempre più un suo peso ideologico.
Così si cavalco’ la protesta con inserimento di cantautori e contestatori che mettevano fiori nei cannoni, e si venne anche al suicidio di Luigi Tenco. Il profitto faceva le sue vittime.
Poi tutto andò degenerando verso l’attuale, dove il vinile non c’è più, ma c’è internet e tutta la spazzatura in esso e dove contano esserci, anche a costo del ridicolo e creare casi per farsi notare, però anche a costo della propria salute e dell’abiura dei propri genitori, come ha fatto la cantante Madame, beccata a farsi falsi certificati di vaccinazione. Ma oggi è a Sanremo, perché il conformismo sembra sempre vincente.
Sanremo è uno specchio ormai del peggio della società italiana. È il marketing e la propaganda di ideologie esiziali, anti vitali, anti italiane, servili e falsamente moderne se non in senso deteriore e distruttivo. Come ben spiega Magdi. Amadeus da buon lacchè, in quanto afasico nonché ignorante funzionale, dice le menate pro gender. Spaccia per normalità filie e dice che l’amore non ha etichette, quindi va bene tutto, le pulsioni, le aberrazioni, omofilie, pedofilie, zoofilie, ed ogni altra compulsione ‘naturale’ o indotta.
E le chiama normalità?
I bambini ‘capiscono’? O più realmente subiscono l’ambiente e i genitori da cui dipendono? Ma il problema sono i genitori ‘sconvolti’ secondo lui. Meno male che ci sono, altrimenti sarebbe sdoganata ogni perversione degli adulti ed ogni pecorume. E ci avviamo a distruggere il futuro sano e vitale e l’esistenza dei nostri figli e nipoti.
Io sono nato con la TV, a tre anni avevamo una delle tre scatole catodiche presenti in paese.
Allora ho imparato molto dalla tv, documentari in bianco e nero, film uguali, teatro con grandi attori d’allora, musica ‘classica’ in concerti, romanzi e sceneggiati storici della grande letteratura, persino il buon maestro Alberto Manzi che insegnava a scrivere e leggere ad una Italia ancora semi analfabeta e un po’ di cultura a tutti, da vero insegnante.
Allora la tv era cultura. Poi crescendo a parte qualche pregevole sprazzo, divenne mezzo di diffusione politica e di controllo del potere. Oggi ci obbliga ancora a pagare il canone, una tassa in realtà, dove paghiamo per spettacoli propagandistici, main stream, politici e da interpreti venduti a padroni esterni, per dominarci, come analfabeti disfunzionali. E qui non basta più un maestro Manzi.
Ci vuole opposizione personale ed umana, sempre, ci vuole una alternativa decisa civile e culturale
Ci vuole una serata contrapposta a Sanremo, magari alla stessa RAI, come quella di ieri sera offertaci dal nostro grande Amico il Maestro Stefano Burbi.
Allora sarei in gran parte felice di pagare il canone!
Critica acuta e serrata!