LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Luce sui corpi”

Sfiorarsi piano sotto il velo limpido del desiderio
Fremere al richiamo di passioni nascoste
Giardini inesplorati dell’anima
Odorare il velluto della tua pelle morbida
Sorridere dietro la maschera di luce
Bramare
Nobile sovrano della carne
L’armonia dei tuoi gemiti
Il calore della graticola
Il gelido brivido della tempesta
Godere la danza incrociata del piacere
Il candido respiro dei tuoi lunghi silenzi
Sentire il timbro della tua voce
Mormorare gioie inattese
Dipingere antiche storie di amplessi
Con le tenui tinte del ricordo
Giacere
Giullari appagati fuori dal mondo
Lontano dagli inganni del tempo
Volare alti oltre le nuvole chiare
Liberi dal rumore della metropoli
Senza le vuote lusinghe della gente
Senza applausi
Inseguire curiosi nel cielo i gridi di gabbiani distratti
Le festose picchiate sul molo
La magica altalena di ali spiegate nel vento
Addormentarsi poi adagio
Posseduti dall’ebbrezza dei sensi
Schiavi di questo dolce
Ameno
Impeto di follia

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