LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Stelle cadenti”

Sono meteore
Fulminei pensieri
Frammenti di stelle
Sciami di desideri affidati al capriccio del cosmo
Disegnati ai confini infiniti del cielo
Colorati
Luminosi fantasmi
Sinfonie cristalline
Come i sogni che costellano le nostre notti
Rifulgono di nostalgia
Risacche di sentimenti
Sull’orlo d’argento della battigia
Brillano di vigore e di audacia adolescente
Tracce scintillanti
Di un sentiero radioso
Dipingono una veloce scia nello spazio
Accendono per un attimo
Soffi di delicata e pallida speranza
Paiono poi inchinarsi in preghiera
Vestite di umile velo
Per andare a spegnersi d’improvviso
Alla vista
Come tenere illusioni
Fra le fugaci faville dell’umano rimpianto

*

“Guardavamo anche le stelle cadenti, per vedere dove finivano. Per Jim erano stelle venute male che venivano buttate via dal nido.”
(Mark Twain – Le avventure di Huckleberry Finn, 1884.)

*

Cosa sono le comete se non l’orma scintillante e veloce di un desiderio nel cielo?

“E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!”
(Giovanni Pascoli)

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