Cari amici buongiorno. Nel paesino dove risiedo, all’ingresso della nuova sede degli studi dei “medici di base”, come vengono perlopiù indicati, mentre un tempo erano “medici di famiglia”, ed ora sono ufficialmente “medici di medicina generale” (MMG) o “medici di assistenza primaria (MAP)”, è stata affissa in evidenza la frase:
«La medicina è la scienza dell’incertezza e l’arte della probabilità». La frase è di William Osler (1849 – 1919), medico canadese considerato “il padre della medicina moderna”.
Da profano che, come altri, ho fatto ricorso alle prestazioni mediche, apprezzo l’onestà e l’umiltà intellettuale del pensiero medico che distingue, da un lato, tra l’oggettività, assolutezza e universalità della scienza che comprende nella sua formulazione teorica la Medicina, e dall’altro, la soggettività, specificità e contingenza del malato di cui si occupa concretamente la Medicina.
Proprio per questo, leggendo «La medicina è la scienza dell’incertezza e l’arte della probabilità», esibita come il faro che illumina l’operato dei medici, mi sono domandato perché da circa tre anni continuano a imporre a miliardi di persone in tutto il Mondo la rigorosa, inflessibile e impietosa sottomissione ai “Protocolli”, dettati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e recepiti dai Ministeri della Sanità degli Stati, spogliando il medico del dovere di operare secondo “scienza e coscienza”, assistendo il proprio paziente, elaborando una diagnosi personalizzata, pervenendo a una cura appropriata e definendo una prognosi particolareggiata.
E perché tutti noi, pazienti o potenziali pazienti, siamo stati trasformati da persone depositarie dei valori assoluti e dei diritti inalienabili della vita, dignità e libertà, a cavie umane asservite agli interessi criminali delle multinazionali della farmaceutica e alla strategia disumana del “Nuovo Ordine Mondiale”, che mira alla drastica riduzione dell’umanità, decimando soprattutto le popolazioni del “Vecchio Continente”, ovvero dell’Europa, e alla nostra trasformazione antropologica in “transumani”.
Mi sarebbe piaciuto che i medici avessero esibito pubblicamente l’affermazione «La medicina è la scienza dell’incertezza e l’arte della probabilità», sin da quando il Ministero della Sanità impose ai medici e sottopose i pazienti all’ordine perentorio, pena la condanna a morte per sospensione dal lavoro e dallo stipendio, di curare la procurata pandemia di Covid-19 con «Tachipirina e vigila attesa» e, successivamente, di obbligare tutti a farsi inoculare dei sieri a tecnologia genica sperimentale fraudolentemente spacciati per “vaccini anti Covid-19”.
Mi domando perché la quasi totalità dei medici per tre anni ha rinunciato, e molti continuano a rinunciare, a operare in «scienza e coscienza», conformemente al “Giuramento di Ippocrate”, vincolante per accedere all’Ordine dei Medici?
Ed è sufficiente esibire la scritta «La medicina è la scienza dell’incertezza e l’arte della probabilità» per cancellare con un colpo di spugna il più grave crimine contro l’umanità della nostra Storia contemporanea?
Cari amici, il profondo degrado morale prima ancora che professionale della classe medica, che si accompagna al collasso della Sanità pubblica, sono una grave realtà che non si risolve ostentando un esplicito o implicito “mea culpa”, manifestando pubblicamente delle buone intenzioni.
Tutti noi, cittadini italiani che amano l’Italia, siamo chiamati a mobilitarci per ricostruire dalle fondamenta un nuovo modello di etica personale, di civiltà e di Stato, che contempla anche un nuovo modello di Sanità che metta al centro la persona concepita olisticamente nell’integralità della sua dimensione come corpo, mente e anima, più propriamente un nuovo concetto di “Salute” finalizzato a una migliore qualità di vita.
Andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà sulla retta via. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità «Casa della Civiltà»
Martedì 7 marzo 2023
Il cartello visto da Magdi esprime un concetto primario dell’essere medici. La Medicina non è una scienza esatta, è incertezza e probabilità, perché il suo oggetto di lavoro è l’individuo, unico, particolare, diverso l’uno dall’altro, le cui risultanze alle malattie e relative cure sono singolari e personali, non massificabili e classificabili solo con la probabilità e la statistica medica, come mi insegnavano i professori a Medicina. Ai tempi di Ippocrate non c’erano università né tantomeno Ordini medici, ma l’arte si apprendeva da un Maestro medico, spesso a pagamento, a cui dovevi riservatezza di quanto appreso e obbligo morale di insegnare l’Arte ai suoi figli gratuitamente, come dovere verso un padre.
E gli obblighi verso i malati, stringenti, non nuocere, non insidiare né imbrogliare, ecc. perseguire sempre e comunque prima l’interesse dei pazienti, era tassativo per non incorrere in punizioni divine ed umane.
Non c’era allora un S. S. N. ma il medico si pagava, anche se doveva aiutare i poveri. Era un vero libero professionista che dipendeva solo dalle sue capacità e dedizione e dalla sua fama. Ora i medici di medicina generale non sono e non potrebbero essere liberi professionisti, ma convenzionati, perché non vivrebbero con soli pazienti paganti, medicine comprese. Solo i dentisti in gran parte lo sono. Ma appartenere ad un Albo assieme a quello dei medici li parifica normativamente ed in doveri.
Ormai medici ospedalieri e di base sono come dei dipendenti pubblici, specie da quando con la Lorenzin ministro della Sanità, qualifico’ gli Ordini, come ‘organi ausiliarii dello Stato’, quindi strettamente dipendenti dallo stesso e in definitiva dalla politica e dai ministeri relativi.
In cambio gli Ordini hanno assunto uno scudo penale e coercitivo verso gli stessi associati, potendo sospenderli e radiarli qualora sollevino dubbi o critiche sull’operato di ministeri e Governo. Molti medici anche non ben informati, hanno preferito credere a ciò che veniva dall’alto, usi ad obbedire alla Scienzah suggerita, senza ragionarci, fidandosi delle false motivazioni. Altri ricattati e minacciati per sopravvivere hanno accettato e taciuto. Altri in scienza e coscienza hanno parlato e rifiutato i c. d. vaccini, pagando con sospensioni, radiazioni, disoccupazione, ecc. accusati di non avere né scienza(quella prona alle big pharma), né coscienza, perché anche non facevano il vaccino salvifico e protettivo, come falsamente propagandato.
I medici DOVEVANO vaccinarsi per primi per dimostrare la buona fede e spingere i vaxx per vaccinare tutti. Guai a sgarrare. Pena la morte o come medico o da vaccino, se eri sfortunato.
E non è finita, perché agli alti piani ordinistici e non, hanno già in cantiere il nuovo Codice Deontologico, che prevederà l’obbligo vaccinale, per qualsiasi vaccino decideranno, per poter iscriversi a Medicina, per esercitare, e lavorare e l’obbligo di non mettere in dubbio alcun vaccino, né sconsigliarli, e anche di partecipare alle campagne vaccinali. Puro schiavismo medico, altro che scienza e coscienza! Oltre ad implementazione digitale e uso di I. A..
Creare protocolli, esami fissi e Intelligenze artificiali, che faranno esami, diagnosi e cure standard da protocolli, uguali per tutti, renderanno le cure a più basso costo, e non serviranno quasi più i medici. Tutto, anche l’empatia e responsabilità saranno appannagio di una macchina. Non servirà più un medico, e nemmeno un magistrato. Basterà un programma informatico. Il medico servirà per un mero controllo formale, un magistrato neanche per quello. Una macchina non è imputabile.
Giusta e triste considerazione, Magdi, sull’operato dei “medici” negli ultimi tre anni. Purtroppo la loro obbedienza ad un ministro totalmente ignorante della materia, ha fatto sì che milioni di pazienti abbiano a loro volta obbedito, facendosi iniettare il siero, alla loro presunta scienza. Personalmente mi sono dimessa dal club Lions di Spezia, di cui ero socio fondatore, allorché, nel 2020, le dottoresse hanno iniziato una propaganda senza scampo per i cittadini, spiegando che a fronte di cotanta epidemia, Tachipirina e vigile attesa fossero le armi migliori. Mi sono dimessa anche da Fidapa, quando le stesse, più alcune tornate alla professione dopo la pensione, hanno iniziato la solita persuasione al vaccino, convincendo quasi tutta la città. Ad oggi, alla luce di tante informazioni, non hanno l’umiltà di ammettere l’errore, anzi…sono stata invitata ad una sfilata di moda a Spezia, dove sfileranno le dottoresse e le vaccinatrici, quale onore per aver combattuto il covid. Ovviamente ho risposto NO, ma questo evento non aiuta a crescere di un centimetro la coscienza di chi ha subito e di chi ha obbedito alla politica. È molto deludente.
Sarebbe piaciuto molto anche a me che i medici si fossero ricordati nell’ultimo triennio sia di quella frase che del giuramento di Ippocrate. Il problema è che, per quanto ne so, sono finanziati dalle case farmaceutiche sia le università che i corsi di laurea specialistica. Vengono quindi abilmente “formati” secondo i desiderata dei finanziatori, con buona pace di Ippocrate.