Registrazione della videoconferenza di PAOLO DIOP su “Da immigrato africano a italiano di destra” (Mercoledì 29 marzo 2023)

Cari amici buongiorno. Vi propongo la registrazione della videoconferenza di Paolo Diop “Da immigrato africano a italiano di destra”, svoltasi ieri mercoledì 29 marzo. Erano presenti 30 tra gli iscritti alla Casa della Civiltà e gli amici ospiti.

Paolo Diop incarna una storia personale di successo nel processo di integrazione. Da immigrato africano nero, arrivato in Italia in tenera età, ha saputo emergere come un protagonista della politica nazionale come “Responsabile nazionale dell’Immigrazione” nel partito “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni, dopo un’esperienza in seno alla Lega di Matteo Salvini.
Potete leggere una breve biografia in calce al comunicato.

La conferenza di Paolo Diop è stata molto apprezzata per il coraggio e la saggezza mostrati da suoi genitori e da lui stesso nel percorso da emigrati africani in Italia, scegliendo di integrarsi in modo pieno e costruttivo, andando controcorrente rispetto alla tendenza a auto-isolarsi pur di salvaguardare delle tradizioni e dei comportamenti anche se incompatibili con i valori, le regole e le leggi vigenti in Italia.

Alla relazione di Paolo Diop ha fatto seguito un intenso dibattito sia con richieste di approfondimento sul suo percorso personale come immigrato, sia con valutazioni sulla scelta di Paolo Diop di militare politicamente prima nella Lega e poi in Fratelli d’Italia.
Hanno partecipato al dibattito, con domande e interventi orali e scritti, Magdi Cristiano Allam, Marialuisa Bonomo, Francesco Violini, Renato Noris, Dhurata Sheshaj, Grazia Manuele, Giorgio Bongiorno, Elio Cabib, Susanna Romani, Euro Rossi, Ivo Ramella, Stefania Celenza, Gilda Altea Francescoli.

Gli iscritti alla Casa della Civiltà che non hanno partecipato, sono vivamente invitati a vedere la registrazione della videoconferenza.

Trattandosi di un tema di interesse generale, così come abbiamo fatto precedentemente, la registrazione di questa videoconferenza verrà resa pubblica anche all’esterno della Casa della Civiltà.

A tutela della nostra Comunità e di tutti i partecipanti, gli iscritti alla Casa della Civiltà e gli amici presenti alla videoconferenza sono vivamente pregati di inviarmi il Modulo sulla riservatezza dei dati compilato e sottoscritto. Potete farlo tramite la e-mail adesioni@casadellacivilta.it o anche tramite il mio Whatsapp personale, corrispondente al cellulare 335.234430 Grazie.

Marialuisa Bonomo
Assistente personale di Magdi Cristiano Allam

Giovedì 30 marzo 2023

Paolo Diop, nasce il 14/10/1987 a Dakar in Senegal. Nello stesso anno, all’età di due mesi, si trasferisce in Italia, a Torino, con la famiglia per poi approdare qualche tempo dopo nelle Marche, dove oggi vive con la moglie Franca e la figlia Luna.
Lavora stabilmente nella logistica del gruppo Amazon ed è arbitro presso l’AIA FIGC.
Ha frequentato l’Ipseoa “G. Varnelli” di Cingoli (MC) ed è laureando in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Macerata.
Ha iniziato la sua carriera politica nel partito “Futuro e Libertà” di Gianfranco Fini per poi approdare al “Movimento nazionale” di Gianni Alemanno, in cui ha ricoperto il ruolo di Responsabile per l’Immigrazione.
Nel 2019 ricopre lo stesso ruolo, su volontà di Giorgia Meloni, all’interno di Fratelli d’Italia fino al 2021.
Nel 2022 aderisce a “Italia Al Centro”, partito co-fondato da Giovanni Toti e Gaetano Quagliariello, all’interno del quale è attualmente Coordinatore regionale per le Marche.

1 commento su “Registrazione della videoconferenza di PAOLO DIOP su “Da immigrato africano a italiano di destra” (Mercoledì 29 marzo 2023)

  1. Prima di tutto mi voglio scusare per il caloroso intervento all’incontro di ieri sera quando Paolo Diop dopo essersi presentato agli amici della C.d.C. è scivolato su un terreno prettamente politico e di parte.
    Paolo Diop ha parlato di sé come di un ragazzo nigeriano di colore cresciuto da genitori senegalesi, immigrati, in una realtà di provincia del Sud.
    Devo riconoscere che non è facile vincere i pregiudizi di chi cresce in ambienti chiusi se non ostili e potenzialmente carichi di pregiudizi che talvolta rasentano nei confronti dello straniero, forme di razzismo con l’aggravante del colore della pelle.
    Tanto che Paolo raccontava, mi è venuto da pensare ai bambini, ai ragazzi, ai giovani che appartengono a quella generazione nata e cresciuta immediatamente dopo la guerra e i cui genitori facevano parte di una sterminata popolazione di immigrati dal profondo Sud al Nord in cerca di migliorare le proprie condizioni di vita e sfuggire dalla miseria.
    Capisco bene e per questo apprezzo il percorso di Paolo d’integrazione culturale perché pure io provengo da una famiglia d’immigrati e il fatto che sia nato in Italia non mi ha pesato meno lo studiare e crescere quando ancora in Italia l’immigrato meridionale non era benvoluto e accettato dal nordista autoctono per varie ragioni.
    Eppure, tutti, giovani e meno giovani, con sacrificio, privazioni di ogni genere abbiamo ricostruito l’Italia del boom economico.
    Do’ merito a Paolo quando riconosce che gli italiani non sono razzisti, ci mancherebbe, e condivido il suo pensiero sul grande tema politico e sociale dello Ius soli-cittadinanza.
    Quello dello Ius soli è un tema che davvero meriterebbe una serata di approfondimento culturale.
    So soltanto che riguarda persone nate in Italia e che per questo giuridicamente acquisiscono la cittadinanza italiana.
    Ora ricordo Giorgia Meloni quando spiegava la contrarietà di dare la cittadinanza italiana ai figli nati in Italia da genitori non italiani.
    Principalmente e sostanzialmente il Presidente Meloni è contrario a dare la cittadinanza al minore proprio per la difesa e tutela dello stesso minore.
    Lo si può interamente ascoltare su uno dei tanti video su You tube.
    Paol Diop poi fa riferimento all’immigrazione stranieri economici clandestini in Italia. Dice stop all’arrivo degli immigrati in Italia: come non essere d’accordo? Poi però attacca le politiche su immigrazione di Giorgia Meloni.
    E qui non mi trova assolutamente concorde.
    Voglio soli ricordare che realisticamente quello che sta avvenendo non è affatto integrazione.
    Possiamo integrare solo piccoli numeri, ma non voglio aggiungere altro a quanto già detto ieri sera e vi assicuro che ho argomenti di cui potrei scrivere a lungo, perché giustamente come ha detto Magdi dobbiamo evitare di entrare nelle logiche di partito perché non siamo un partito: parliamo di argomenti ovviamente trattati dai politici ma vogliamo ascoltare le esperienze di chi ha vissuto sulla propria pelle e sa cosa vuol dire vivere da immigrato in un paese che quotidianamente vive il dramma immigrazioni stico sotto tutte le sue forme: sfruttamento economico al limite della schiavitù, sfruttamento sessuale, spaccio di droga, occupazione ed abusivismo abitativo, commercio di organi, una piaga di cui a mio avviso si parla poco, etc.etc.
    Una cosa non voglio però lasciare passare al signor Paolo quando dice: sono stato responsabile nazionale presso FdI e pertanto dovrei approvare il comportamento di Giorgia Meloni in politica immigratoria.
    Ho imparato a conoscere un po’ meglio il percorso politico di Paolo e ho letto che è uscito da FdI ed attualmente ricopre lo stesso incarico in Italia al Centro, il partito fondato dall’attuale Presidente della mia Regione, Toti.
    Con questo voglio dire che trovo il suo giudizio politico su Giorgia Meloni e FdI assolutamente allineato e conseguente con il suo più recente percorso politico.
    Per il resto anche io mi unisco agli amici della C.d.C. che hanno dimostrato a Paolo molta stima per il suo vissuto da cittadino italiano perfettamente integrato, consapevole e convinto sostenitore, queste sono le sue parole, di una cultura d’integrazione portatrice allo stesso tempo di una cultura del paese di provenienza ma sempre nel rispetto della cultura autoctona.

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