E tutto insieme, tutte le voci,
tutte le mete, tutti i desideri,
tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male,
tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica della vita.
“ Hermann Hesse – Siddharta ~
Cosa fosse il mondo me lo disse
La malinconica nenia del commiato
Di quel giorno lontano
Pieno di sogni
Di stupita speranza
Ricordo quella nebbia fitta
Il gelo di quell’alba
Gli odori dell’inverno
Fra i pioppi spogli della campagna padana
Il fiume grande e pigro
Imperturbabile compagno di mille storie
I miei
Sul marciapiedi della stazione
Orgogliosi di quel ragazzo che se ne andava
A vivere in collegio
All’università
Mi pareva di portare via un pezzo di carne
Alla mia gente
Di incidere dentro nel loro cuore
Da quel treno lento
Di quelli ancora che sbuffavano come vecchie fucine
Sferraglianti
Indifferenti
Senza pietà
Senza emozioni
Cosa fosse il mondo me lo disse la prima valigia
Esageratamente ricolma di tutto
Quei libri che mi ero portato appresso
A farmi compagnia
Tante maglie per paura del freddo
Un barattolo di miele
E qualche fetta biscottata
Per la colazione del mattino
Mescolati alla biancheria
Cosa fosse il mondo me lo disse
Ancora
Quell’interminabile abbraccio
Così intenso
Così tenero
Così semplice
E quell’ultima lacrima di gioia
Prima di correre via
Solo
Senza voltarmi indietro
Per il lungo viaggio della vita
*
Restano con me per sempre da allora “quell’interminabile abbraccio” e “quell’ultima lacrima di gioia” e forse anche l’eterno rimpianto per quei giorni e quelle sensazioni.
Foto di copertina: Un cielo dal web