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Registrazione della videoconferenza di Andrea Yaakov Lattes su “Il concetto di democrazia in Israele: tradizione passata e problemi attuali” (Mercoledì 3 maggio 2023)

Cari amici buongiorno. Vi propongo la registrazione della videoconferenza di Andrea Yaakov Lattes su “Il concetto di democrazia in Israele: tradizione passata e problemi attuali”, svoltasi ieri mercoledì 3 maggio. Erano presenti 35 tra gli iscritti alla Casa della Civiltà e gli amici ospiti.

La conferenza del Professor Andrea Yaacov Lattes, storico e politologo, è stata particolarmente apprezzata per averci aiutato a comprendere la realtà intrinseca allo Stato e alla democrazia di Israele, evidenziando le criticità ed individuando delle possibili prospettive. Ci ha chiarito il fatto che, conformemente alla Storia del popolo ebraico e all’ispirazione della Bibbia, la democrazia in Israele si sostanzia di un “Patto” tra le sue varie comunità.
Il Professor Lattes ha ricordato la strutturazione della società israeliana fatta dall’ex Presidente Reuven Rivlin, in un discorso pronunciato alla conferenza di Herzliya del giugno 2015, in quattro «tribù»: «La tribù sionista-laica, la tribù sionista-religiosa, la tribù ultraortodossa e la tribù araba». Rivlin spiegò che «in passato la tribù sionista-laica era la più numerosa e includeva oltre metà della popolazione di Israele. Era una sorta di grande centro intorno al quale ruotavano tre piccoli satelliti, il maggiore dei quali rappresentava circa un quinto della popolazione. Gli altri due erano ancora più esigui. Ma questo centro dominante sta scomparendo. Le quattro tribù si stanno avvicinando per dimensioni, pur rimanendo distanti nelle loro percezioni sociali. Restano fondamentalmente diverse l’una dall’altra».
Al riguardo il Professor Lattes ha sottolineato che questa “fondamentale diversità” tra le componenti della società israeliana arriva al punto che hanno culture diverse, ordinamenti scolastici diversi, talvolta lingue diverse.
Ha chiarito che oggi «lo scontro è tra una visione laica e globalista e una visione tradizionalista e conservatore». Ha denunciato che il potere giudiziario, indicato espressamente nella Corte Suprema d’Israele, ha usurpato del suo potere, invadendo il campo del potere legislativo e di quello esecutivo, facendo venire meno le fondamenta dello Stato di diritto.
Ha ricordato che le prime elezioni a suffragio universale nel 1949 furono indette per l’elezione di un’Assemblea Costituente, con l’incarico di elaborare una Costituzione. Ma che questo obiettivo non fu raggiunto e l’Assemblea Costituente si auto-trasformò nel Parlamento ordinario. Da allora Israele non ha una Costituzione.
Lo scontro in atto tra il Governo presieduto da Benjamin Netanyahu e la Corte Suprema, si deve essenzialmente al conflitto sul ruolo, le competenze e le prerogative del potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Un conflitto degenerato in manifestazioni e scontri di piazza, che Netanyahu ha placato ritirando la sua proposta di legge per la riforma del sistema giudiziario, prendendo atto che Israele rischiava una «guerra civile».

Alla conferenza del Professor Lattes ha fatto seguito un intenso e partecipato dibattito a cui hanno partecipato, con domande e interventi orali e scritti, Magdi Cristiano Allam, Grazia Manuele, Stefania Celenza, Elio Cabib, Marialuisa Bonomo, Susanna Romani, Euro Rossi, Ivo Ramella, Luca Berti.

Gli iscritti alla Casa della Civiltà che non hanno partecipato, sono vivamente invitati a vedere la registrazione della videoconferenza.

Trattandosi di un tema di interesse generale, così come abbiamo fatto precedentemente, la registrazione di questa videoconferenza verrà resa pubblica anche all’esterno della Casa della Civiltà.

A tutela della nostra Comunità e di tutti i partecipanti, gli iscritti alla Casa della Civiltà e gli amici presenti alla videoconferenza sono vivamente pregati di inviarmi il Modulo sulla riservatezza dei dati compilato e sottoscritto. Potete farlo tramite la E-mail adesioni@casadellacivilta.it o anche tramite il mio Whatsapp personale, corrispondente al cellulare 335.234430 Grazie.

Marialuisa Bonomo
Assistente personale di Magdi Cristiano Allam

Giovedì 4 maggio 2023

Andrea Yaakov Lattes, è nato a Roma.
Ha studiato storia ebraica e scienze politiche prima all’Università “Bar Ilan”, e quindi a quella Ebraica di Gerusalemme, ed ha conseguito il dottorato di ricerca (PhD).
È stato docente prima presso il Centro per gli studi basilari di ebraismo dell’Università Bar Ilan, ed in seguito presso il Dipartimento di storia ebraica sempre nella stessa università. Inoltre ha insegnato come Adjunct Professor presso il Gratz College di Philadelphia. Attualmente insegna presso lo Yaad Academic College di Tel Aviv.
Il Dr. Lattes, ha pubblicato diversi studi sulla storia degli ebrei in Italia, l’ultimo suo volume “Una società dentro le mura”, sulla comunità ebraica di Roma durante il ‘600 è uscito l’anno scorso per l’Editore Gangemi. Inoltre, vanno menzionati: l’edizione critica del Registro della Comunità di Roma del ‘600 e quella del Registro della comunità di Lugo. Ha pubblicato oltre quaranta articoli scientifici di carattere storico come anche analisi socio-politiche sulla situazione attuale degli ebrei italiani e delle loro comunità.

1 commento su “Registrazione della videoconferenza di Andrea Yaakov Lattes su “Il concetto di democrazia in Israele: tradizione passata e problemi attuali” (Mercoledì 3 maggio 2023)

  1. Interessantissima la conferenza del Prof. Andrea Yaakov Lattes sulla struttura democratica vigente in Iran e sui vari rapporti di forza tra il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
    Da un po’ di tempo seguo la politica israeliana nel contesto Medio Orientale ed internazionale.
    A me piace conoscere ed approfondire la posizione geopolitica di Israele e il professore ha risposto in modo esauriente ad una domanda su questo tema e allo stesso tempo ha stimolato la mia curiosità di approfondimento storico.
    Nel conflitto israelo-palestinese sono convinto che gli americani, ma anche gli europei fanno poco per contrastare i leader palestinesi e i terroristi nel continuare a lanciare i loro attacchi sul popolo d’Israele.
    Se l’Amministrazione Biden e gli europei credono che Abbas o qualsiasi altro leader palestinese impedirà a un terrorista di uccidere gli ebrei, si illudono in modo sconcertante.
    L’Autorità Palestinese, che conta centinaia di agenti di sicurezza, non adotta alcuna misura per tenere a freno i terroristi contro soldati e civili israeliani.
    Neppure la comunità della Chiesa greco ortodossa vive tranquilla, perché attacchi da parte di musulmani sono frequenti e al solito l’Autorità palestinese è latente..diciamo così.
    La geopolitica mi interessa particolarmente perché poi alla fine si arriva a toccare l’Europa e quindi l’Italia.
    Se Israele si è spinta ad attaccare obiettivi così lontani dalla sua tradizionale area di operazioni militari vicino ai suoi confini, è indice dell’allarmante escalation che ha avuto luogo negli ultimi mesi e della minaccia che l’Iran pone alla sicurezza israeliana.
    Si ricorderà che in Libano un drone israeliano ha bombardato una base palestinese che si dice sia finanziata dall’Iran e che aerei da combattimento israeliani hanno bombardato basi militari iraniane, alla periferia della capitale siriana Damasco.
    Sappiamo che l’Iran fornisce ai russi i droni con cui questi bombardano l’Ucraina.
    Gli esperti di politica internazionale dicono che i russi ripagano, non con denaro, ma dando la propria assistenza al programma nucleare iraniano.
    Questo preoccupa fortemente Israele perché l’Iran è il nemico principale e giurato che vuole distruggere Israele.
    E più recentemente si pensa che la Cina si sia fortemente adoperata perché fosse giunto un accordo tra Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo, con l’Iran.
    L’accordo saudita-iraniano per ripristinare le relazioni diplomatiche è un duro colpo per l’amministrazione Biden e un segno delle fallimentari politiche di Washington in Medio Oriente e conseguentemente in Israele crescono preoccupazioni per il futuro.
    Voltando le spalle all’Arabia Saudita, l’amministrazione Biden ha conferito potere agli arabi che si oppongono alla pace con Israele e ha distrutto ogni possibilità di espandere gli Accordi di Abramo per includere più Paesi arabi.
    Accordi di Abramo, una serie di trattati che normalizzano le relazioni diplomatiche tra Israele, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Kosovo, Sudan e Marocco.
    Ringrazio l’intervento del professore Andrea Yaakov Lattes per averci intrattenuto su Israele e sua Democrazia Parlamentare e Magdi per avermi stimolato ad approfondire la situazione geopolitica di un Paese straordinario che è Israele e che va ricordato è la sola democrazia vigente in Medio Oriente.
    Francesco Violini

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