MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Liberiamoci dal colonialismo economico della Cina”

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Ieri ho comprato un tostapane di una nota marca italiana, perché voglio sostenere la produzione italiana, in un negozio che fa parte di una catena di distribuzione italiana, perché voglio sostenere le aziende italiane. Però con mio grande rammarico, una volta a casa, ho scoperto che il tostapane è prodotto in Cina.
Due settimane fa una cara amica, in occasione del mio compleanno, mi ha regalato una camicia elegante, di un noto marchio europeo, anch’essa prodotta in Cina.
Il computer, il tablet e il cellulare, di un celebre marchio statunitense, acquistati per mio figlio, sono ugualmente prodotti in Cina.
Gran parte dell’abbigliamento e delle scarpe sportive che abbiamo in casa sono prodotte in Cina.
Ormai in tutte le città italiane, dalle più grandi alle più piccole, ci sono gli empori cinesi dove si trova tutto, esclusi i beni alimentari, tutti prodotti in Cina.
Ovviamente, in tutte le città italiane ci sono i ristoranti cinesi, con tutti beni alimentari provenienti dalla Cina.
Ma ormai i cinesi dilagano ovunque in Italia, controllano la produzione e la distribuzione dell’abbigliamento, del cuoio, della ceramica. Detengono quote societarie in grandi aziende, tra cui Fca, Telecom Italia, Enel, Generali, Terna, Poste Italiane, Ansaldo Energia, Cdp Reti. Più nota è l’acquisizione delle società calcistiche dell’Inter e del Milan. Importiamo dalla Cina il doppio di quanto esportiamo.
L’economia della Cina è quella dalla crescita più rapida al mondo; è il primo maggiore esportatore; è il primo più grande importatore di merci; è la seconda economia più grande al mondo sia come Pil totale nominale sia per parità di potere d’acquisto; è il produttore e consumatore di prodotti agricoli più grande al mondo.
Questi dati attestano che, per un verso, la Cina è la vera superpotenza economica mondiale, per l’altro, che l’Italia è di fatto una colonia economica della Cina. Abbiamo aperto il nostro mercato alla produzione cinese perché era meno cara, e il risultato che importiamo dalla Cina gran parte dei prodotti industriali, tecnologici, artigianali e in parte agricoli.
All’inizio della criminale gestione della procurata pandemia di Covid-19, abbiamo scoperto che in Italia non si producono nemmeno le mascherine ad uso sanitario. Anche queste sono prodotte in Cina.
È stato un grave errore, per risparmiare del denaro nell’immediato, condannare a morte le nostre produzioni d’eccellenza in ogni settore. Se vogliamo salvaguardare la nostra libertà, prima di finire nelle fauci del sistema di potere capital-comunista della Cina, dobbiamo tornare a produrre in Italia tutto ciò che è fondamentale per vivere dignitosamente. La libertà non ha prezzo.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Venerdì 5 maggio 2023

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