MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Possibile che Papa Francesco scelga la morte anziché la vita?”

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.
Anche la Chiesa cattolica partecipa oggi alla “Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia, la transfobia”, riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, che si celebra dal 2004 il 17 maggio di ogni anno.
In tante parrocchie si terranno delle veglie di preghiera e di riflessione “per il superamento della omotransbifobia”, da intendersi come la discriminazione e l’avversione di coppie dello stesso sesso, di bisessuali che si accoppiano con entrambi i sessi, di transessuali che assumono il sesso diverso dal proprio.
Le veglie “per il superamento della omotransbifobia” si terranno all’insegna del versetto evangelico «Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato» (Matteo 10, 40).
Quest’anno le veglie sono iniziate in una parrocchia di Montesilvano (Pescara) il 5 maggio e si concluderanno il 7 giugno con la veglia di Cosenza che sarà presieduta da monsignor Giovanni Checchinato, vescovo dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.
Nel 2020 le veglie nelle parrocchie cattoliche scelsero di ispirarsi al passo della “Lettera ai Galati” di San Paolo «Non c’è qui né giudeo né greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3, 28).
Nel 2018 l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, in occasione della Giornata internazionale per il superamento dell’omofobia e della transfobia, esortò i fedeli a unirsi in preghiera facendo questa riflessione: «Il Crocifisso risorto che libera dal peccato e dalla morte, ha fatto dell’accoglienza e del riconoscimento dell’altro il paradigma e il segno dell’irruzione del regno di Dio nel mondo».
Il vescovo di Reggio Emilia, monsignor Massimo Camisasca, presiedette la veglia e bocciò la richiesta dei fedeli di organizzare una contro-veglia di “riparazione”, sostenendo: «Una proposta del genere serve all’unità della Chiesa?».

Cari amici, questa deriva relativista e omo-trans-bi-sessualista della Chiesa si fonda sul “precetto” di Papa Francesco «Chi sono io per giudicare?», riferendosi agli omosessuali, del 29 luglio 2013, a soli quattro mesi dalla sua elezione, evidenziando da subito che la legittimazione dell’omosessualismo sia uno dei cardini ideologici del suo papato, unitamente all’immigrazionismo.
L’omosessualismo, intesa come ideologia che, nel nome del rispetto della dignità della persona, parifica le coppie dello stesso sesso, bisessuali o transessuali, con le coppie eterosessuali, ha contribuito allo scardinamento dell’istituto della famiglia naturale come fulcro della costruzione sociale e della rigenerazione della vita.
L’omosessualismo inculcato ai bambini nelle scuole ha destrutturato l’identità sessuale dei giovani, al punto da far ritenere loro che possono scegliersi il sesso che preferiscono, anche se diverso da quello con cui sono nati.
Oggi il genitore che afferma che la famiglia è solo quella naturale formata da un uomo e da una donna che si amano e che possono mettere al mondo dei figli, viene deriso persino dai propri figli, viene accusato dalla società di essere “omofobo”, di discriminare chi non è eterosessuale.
La Chiesa dovrebbe fare le veglie di preghiere per la salvaguardia della famiglia naturale, per la tutela della maternità delle donne, per la promozione della natalità, per la crescita sana dei figli con un padre e una madre. È questo che manca ed è per questo gli italiani e gli europei sono condannati all’estinzione. Possibile che Papa Francesco scelga la nostra morte anziché la nostra vita?

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Mercoledì 17 maggio 2023

1 commento su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “Possibile che Papa Francesco scelga la morte anziché la vita?”

  1. Alla tua domanda caro Magdi rispondo: possibilissimo. E non mi stupisce affatto.
    Egli, e come sempre mi assumo la responsabilità di quello che dico, non è il Papa (e non lo sarebbe canonicamente nemmeno se fosse il campione dei tradizionalisti), essendo stato “eletto” (????? o meglio sarebbe dire imposto) in assenza di valide dimissioni di Benedetto XVI. Egli quindi non è assistito dallo Spirito Santo nel suo agire.
    Detto questo un conto è “non emarginare” un altro è manipolare i Vangeli e le Sacre Scritture al fine di piegarli alle proprie voglie. Perché di questo si tratta, secondo me: assecondare l’io e le proprie voglie come denunciato da Benedetto XVI.
    Mi chiedo se Bergoglio non abbia intenzione di sostituirsi a Dio.
    Sta picconando la fede adoperandosi per distruggerla.
    Che Dio abbia pietà di noi

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