AGI, 30 maggio 2023 – «Credere in ciò che siamo è la benzina più potente che possiamo mettere nel motore della nazione. È il carburante di cui abbiamo bisogno per tracciare nuove rotte e tornare protagonisti in Italia e nel mondo». Lo ha detto il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un videomessaggio trasmesso al convegno “Nazione e Patria, idee ritrovate”, che si è tenuto al Senato.
«Definirsi patrioti è oggi elemento condiviso e rivendicato da tutte le forze politiche, anche da quelle che in passato le consideravano un’infamia», ha proseguito Meloni sottolineando che «troppe volte dimentichiamo il contributo che l’Italia ha dato alla storia dell’umanità».
«Non ce ne rendiamo mai pienamente conto, probabilmente perché siamo assuefatti alla bellezza, alla cultura nelle quali siamo immersi. Ma quando si va all’estero il punto di vista cambia immediatamente. Ci si accorge subito di quanto la nostra nazione sia considerata un faro di civiltà, di quanto essere italiani sia sinonimo di bello, di prezioso, di innovativo, di geniale e di quanta domanda ci sia di Italia».
Ringraziando il presidente Marcello Pera «per aver riunito storici, politologi e giuristi per un confronto su due idee che mi stanno a cuore particolarmente e che hanno prodotto una letteratura sterminata», la Meloni ha affermato: «Non voglio e non posso competere con gli studiosi, ma voglio fornire qualche spunto di riflessione. Non è un fatto scontato che oggi si discuta di nazione e patria, non è irrilevante che siano diventate parole centrali e siano uscite da una marginalità in cui era state relegate per anni».
Le idee di nazione e patria, ha detto Meloni, «sono state considerate a torto idee retrograde, obsolete se non, a tratti, pericolose. Sono qualcosa che esistono naturalmente nel cuore degli uomini e dei popoli. Nazione e patria sono società naturali che prescindono dalle convenzioni, così come è una società naturale la famiglia, che Mazzini definiva la patria del cuore». «Il mio sogno – ha proseguito il Presidente del Consiglio – è vivere in una Italia in cui tutti, seppure nelle differenze, possano dirsi e agire da patrioti».
«Per anni, forse per decenni, noi abbiamo dimenticato di cosa siamo stati capaci, di cosa siamo capaci, di quanto l’Italia sia capace di stupire e di innovare, di essere la guardia, di insegnare, di quanto la nostra identità, la nostra nazione, la nostra patria siano ammirate e stimate. Ma non possiamo fare innamorare gli altri di noi se non amiamo per primi noi stessi».
«Non ho mai pensato che l’idea di patria fosse morta. L’idea di patria ha continuato a fluire nella coscienza del popolo e adesso è tornata a manifestarsi alla luce del sole, spetta a noi alimentare quella coscienza», ha continuato.
«Ernest Renan diceva che l’idea di patria presuppone un passato, ma si riassume nel presente attraverso il consenso. L’esistenza di una nazione è un plebiscito di ogni giorno. I legami non sono catene, quei legami ci rendono più forti e aperti l’uno all’altro. Sulla solidità di quelle radici una nazione può trarre forza, coraggio per essere protagonista del suo tempo», ha concluso Meloni.