LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Ricordi quattro”

Sarà la muffa ad uccidere i ricordi
Questa inesorabile
Crudele
Filiforme
Traditrice
Patina del tempo
Che invade i fogli ingialliti delle passioni
E le confina
Nel buio piatto
Infinito dell’oblio
Sento già l’acre odore di anni lontani
Di vecchie lettere abbandonate
Mi tornano in mente
Frotte di immagini
I muri scrostati di quelle case
Il fascino dei tramonti dorati sul grande fiume
Il volo radente dei cormorani
La danza discreta degli aironi
La solitaria capanna dei pescatori
I contorni sfumati di quegli incontri furtivi
Pareva non dovessero finire mai
Quelle giovani storie
Ardenti irripetibili
Sento ancora le note di quel commiato
Corde appena accarezzate
L’eco di quegli istanti che hanno accompagnato i miei sogni
Insistentemente
La favola tenue di quegli occhi incantati
Il luminoso topazio di quelle pupille
la magia dei sorrisi
I tuoi baci così teneri
Impalpabili
Quasi la fine velata di un sospiro
Per non distruggere quell’attimo di paradiso
Il colore rosa di quel ciuffo di nuvole
Alte nel cielo di un giorno
Di primavera
E le lacrime di speranza
Memorie
Sulla carta dei versi adolescenti
Cancellate per sempre
Difficile tramandare il canto della gioia
La fedele armonia della felicità
Il fascino del libro della vita
Tutto ritorna piano nell’abisso scosceso del silenzio
Muore senza alcun richiamo
Nel mare senza le onde della burrasca
E i pensieri di quello scrigno
Svaniscono
Pochi stracci di vele che si perdono nel vento
Altre stelle
Altri amori
Altri moti dell’anima
Altri universi di luce
Forse neanche del faro
Di quell’altera sfida in fondo al molo
Del profilo dolce della baia
E degli ultimi gabbiani della sera
Rimarrà più
Alcuna traccia

Foto di copertina: Ricordi quattro:”Muffa”

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