LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Mani ruvide”

Sfioravano lievi
I nostri visi bambini
Quelle mani ruvide di un tempo
Parevano tutti uguali
Affaticati e solenni
Negli occhi
Qualche lampo di gioia
Difficile scorgere l’aria di festa
Nei colori sbiaditi della piazza
L’afa del solleone
L’attesa impaziente delle messi
La profonda sottile malinconia dei loro sguardi
Dipingono ancora il quadro
Confuso
Di quei teneri ricordi

Foto di copertina: “Mani ruvide” dal web

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