STEFANIA FARAONI: “Non avevamo i cellulari, ma il tempo di stare insieme”

2 commenti su “STEFANIA FARAONI: “Non avevamo i cellulari, ma il tempo di stare insieme”

  1. Proprio così! Io e i miei figli che adesso hanno 36 e 38 anni abbiamo avuto il piacere di vivere quanto scritto da Stefania ?? tempi diversi, valori diversi, i miei figli adesso che sono genitori mi ringraziano per esserci stata e per aver dato loro questa educazione ! La mia mamma faceva ogni domenica tavolate di 20 persone tra amici figli generi e nuore , era festa… era la festa della domenica dove la convivialità era l’ospite principale, dove bambini e adulti crescevano insieme in armonia di famiglie riunite per amore e con amore !

  2. Condivido tutto quello che hai scritto Stefania!
    Tutto questo progresso in realtà ci sta imprigionando: una prigione fintamente dorata fatta di vari canali ad accesso “gratuito”, internet, social… e poi? Siamo sempre connessi ma sempre da soli.
    Ho avuto le tue stesse esperienze e la mia infanzia l’ho passata a casa dei nonni materni poiché entrambi i miei genitori lavoravano ma ricordo esattamente le stesse cose: merenda con pane burro e zucchero (qui al nord l’olio si usava poco..), il profumo del pranzo preparato dalla nonna che mi accoglieva già a qualche decina di metri di distanza arrivando a casa dei nonni, il tempo per giocare … ora vedo bambini sempre più “spenti”.
    Anch’io mi sono fatta travolgere da tutto questo “progresso” per un po’, e poi ho capito che mi toglieva la vita. A mio modo mi sono vendicata: utilizzo il “progresso” solo per quello che mi può essere utile per il lavoro professionale e per il lavoro domestico. Per il resto posso fare a meno di tutto e preferisco ancora starmene seduta a leggere o a creare con il mio hobby preferito, che è l’uncinetto oppure farmi delle belle passeggiate.
    Sopra ho messo la parola “gratuite” tra virgolette perché quando una cosa che ti viene offerta da questi sistemi è gratuita significa che il prezzo sei tu. E quando ho capito questo ho imparato a farne a meno.
    Rallentare ci permette anche di gustare quanto ci è attorno: un bel paesaggio riempie gli occhi ma anche l’anima.
    Allora direi di seguire il consiglio di Stefania: rallentiamo un pochetto che ci farà solo bene!!

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