Immezzo a comunicati allarmistici di ogni tipo, oggi c’è una nuova e reale emergenza, di cui le istituzioni ed i media nazionali ci tengono, non casualmente, all’oscuro: si tratta delle morti e dei malori improvvisi.
L’eccesso di mortalità che i più importanti istituti statistici internazionali stanno registrando, dal 2021 in poi, in tutto il mondo occidentale, riguarda, in modo spaventoso, i giovani ed i bambini.
Già nel maggio 2022 il quotidiano “La Verità” raccoglieva e diramava i dati Oms sui morti under 40 dopo il vaccino Covid.
Tale ricerca condusse a scoprire che nel 2021, specialmente a partire dal mese di maggio, si era verificato un consistente eccesso di mortalità tra gli under 40 (ovvero un aumento di circa il 7% rispetto a quanto sarebbe stato lecito attendersi, sulla base dei dati dei dieci anni precedenti). Gli stessi Dati Oms registrarono un aumento di più di 480 morti under 40, dopo vaccino Covid”, ovvero più del 7%, tra maggio e novembre 2021.
Secondo l’interpretazione di tali dati, per il Professor Antonello Maruotti, docente di
statistica, queste 480 morti under 40 risultavano apparentemente inspiegabili.
Peraltro, l’anomalia permaneva anche eliminando dal conteggio i decessi attribuibili al Covid e ad altre cause, come gli incidenti stradali. I sospetti, già all’epoca, ricadevano sul vaccino, la cui massima diffusione corrispondeva proprio al periodo temporale esaminato.
Il deputato della Lega Claudio Borghi, a seguito della pubblicazione di tali statistiche, riferendosi alla vaccinazione anticovid, dichiarò: ”È l’unico elemento di novità intervenuto allora. Guarda caso, è a maggio 2021 che le vaccinazioni sono state aperte agli under 50”.
Atteso che, da un punto di vista puramente statistico, l’incremento dei morti under 40, dopo il vaccino Covid si verificò tra maggio e novembre 2021, dunque, astrattamente collegabile al vaccino, la conclusione fu che si poneva come assolutamente necessario avviare un esame approfondito, in merito. Occorreva, cioè, analizzare “il numero cumulato di decessi per fascia di età”, ovvero, per una fascia specifica, come quella 15-44 anni, dal che si poteva constatare che c’era stato un picco in tutta Europa alla fine dell’anno precedente, ben superiore rispetto al periodo relativo alla fase più acuta dell’emergenza Covid.
Oggi, i dati EUROMOMO ci riportano dati ancora più significativi di morti in aumento tra giovani e bambini. I grafici di Euromo sono stati generati nella settimana 2023-25 con dati provenienti dai 27 paesi partner di EuroMOMO: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Germania (Berlino), Germania (Assia), Grecia, Ungheria, Irlanda, Israele, Italia, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito (Inghilterra), Regno Unito (Irlanda del Nord), Regno Unito (Scozia) e Regno Unito (Galles). Ucraina, Germania (Berlino) e Germania (Assia) non sono state incluse nei dati aggregati.
I Grafici Euromo mostrano, dunque, il numero totale settimanale aggregato di decessi nei paesi partner di EuroMOMO e nelle regioni subnazionali, di tutte le età e per fasce d’età.
Per quanto riguarda, invece, la fascia 0-14 anni, il grafico mostra un rialzo significativo nella settimana 24 del 2022, leggermente superiore a quello di fine anno 2021.
Nico Liberati, portavoce dell’abruzzese comitato DifesaMinori, a seguito di un caso di morte intrauterina, avvenuto il 6 maggio 2023, nella UOC di Ostetricia e ginecologia di Teramo, così ha scritto all’ Avv. Fallivene, quale Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, della Regione Abruzzo “Risulta attraverso l’esame dei dati statistici forniti da EUROMOMO un aumento della mortalità nella fascia 0-14 anni. Chiediamo che Ella nella Sua qualità di Garante nella sua veste di Autorità istituzionale della Regione Abruzzo, che ricordiamo, ha come scopo precipuo della sua attività di servizio, la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, di farsi parte attiva per ottenere il modo più concreto per esprimere una forma di aiuto alle famiglie ed ai minori. Nello specifico chiediamo che, nei casi nei quali, si vedessero in futuro vittime i minori della nostra Regione, il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza disponga ed ottenga attraverso il Suo ruolo istituzionale un accertamento sulle cifre della mortalità neonatale e perinatale [Tasso di mortalità neonatale, Tasso di mortalità neonatale precoce, Tasso di natimortalità: Perinatal mortality rate], ed in particolare accerti se tali cifre risultino in aumento rispetto alla media decennale precedente”. Nico LIBERATI ha sollevato altresì un’altra dirimente proposta istituzionale, ovvero la costituzione, presso la Regione Abruzzo, oltre del registro delle morti improvvise,
“di uno strumento di avanguardia che nessuno stato europeo finora ha adottato, cioè un sistema di monitoraggio attivo che sappia prevenire gli effetti della proteina spike sull’organismo dei bambini da 0 a 14 anni”.
Sempre il Presidente del comitato DifesaMinori, in una lettera aperta alla Giunta Regionale Abruzzo, ha scritto: “Egregio Presidente/Consigliere, con la presente desidero attirare la Sua attenzione sui dati preoccupanti riguardanti l’incremento della mortalità nella fascia di età 0-14, che emergono dalle rilevazioni dell’istituto statistico europeo EUROMOMO. Tali dati risultano stazionari e significativi dal punto di vista statistico, pertanto sarebbe opportuno approfondirli sotto il profilo epidemiologico attraverso screening mirati. In particolare, sarebbe importante verificare l’eventuale aumento delle complicazioni cardiache, come le miocarditi e le pericarditi, all’interno della popolazione compresa tra 0 e 14 anni. La scelta di questa fascia di età non è casuale, poiché, nel caso venisse confermata l’ipotesi di un aumento di queste patologie, sarebbe necessario diagnosticarle tempestivamente per prevenire eventuali complicanze che potrebbero compromettere la crescita e lo sviluppo dell’organismo, con conseguenze molto gravi per la salute. Per questi
motivi, lanciamo un appello per una iniziativa di carattere popolare finalizzata alla
presentazione di una risoluzione/progetto di legge che preveda uno screening cardiaco nella fascia di età tra 0 e 14 anni. Non appena avremo ricevuto un riscontro positivo sulla fattibilità dell’iniziativa, saremo lieti di fornire tutte le informazioni logistiche, organizzative e amministrative necessarie per la sua realizzazione. Ci auguriamo di poter contare sul Suo sostegno e La ringraziamo anticipatamente per l’attenzione dedicataci.”
La strage degli innocenti perpetrata attraverso gli avvenimenti degli ultimi tre anni ci mostra uno Stato che non ha avuto pietà della sua gioventù, che non ha protetto i suoi figli.
Queste pregevoli, innegabili iniziative istituzionali locali, come quella di Nico Liberati,
ancora sparute e rare, devono essere prese di esempio non solo nei Consigli Regionali, di tutta Italia, ma anche nei singoli Consigli Comunali, affinché, quella terribile Verità che il sistema nazionale ancora tenta impudentemente di celare, emerga poco alla volta, nelle realtà territoriali, fino a diventare un coro unanime e, finalmente, solidale.
Firenze, 23.06.2023
Stefania Celenza