LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Era di quando”

Era di quando
Si faceva Natale alla maniera dei vecchi
I riti della cena
La messa di mezzanotte
I cori commossi della festa
Il giro dei banchetti
Gente felice
Di un cono di caldarroste
E di un assaggio di zucchero filato
Magari sotto la neve
Che spesso cadeva a fiocchi
C’era poi quell’odore di incenso che ti inseguiva fino a casa
E ti rimaneva addosso per la notte
Niente luminarie
Solo candele
Le stelle in alto nel cielo e il fuoco del camino
Non c’era alcun babbo natale
I doni li portava solo Gesù Bambino
Era di quando
I bambini ancora sognavano Biancaneve
E i grandi
Non impiccavano abeti nelle piazze
E neanche li riempivano di palline colorate
Per celebrarne il prossimo abbattimento
Era di quando
Non c’erano viaggi organizzati
Gli aerei ricordavano i bombardamenti
E il sibilo acre delle sirene
E non venivano usati
Per andare a cercare l’estate
Da qualche altra parte del globo
Era di quando
Qualcuno proprio a Natale
Andava a prendere il piroscafo
Per lavorare lontano
Oltre oceano
Era di quando
Le radici erano salde
E alla gente non bastava il cuore
Di abbandonare la propria terra
Si allontanavano all’alba
In punta di piedi per non farsi vedere
Quasi stessero fuggendo dalla vita di tutti
E volessero nascondersi
Alla vista del paese
Era di quando
La nostalgia del passato
La punta di quel campanile
Qualche segno di commozione e
La speranza del futuro
Erano in quella stalla
In quella piccola mangiatoia
Con quel tenero virgulto venuto in terra
Nella nostra campagna
Dalle stelle più lontane
Con le ali trasparenti degli angeli
Insieme al vento di tramontana
A pregare con noi
A soffrire per noi

Foto di copertina: “”Era di quando” dal web

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto