LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Passione”

Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei»
(Vangelo di Giovanni)

I sacerdoti conducono
Un uomo sulla spianata del tempio
Da Pilato ad Erode
Poi di nuovo da Pilato
Un lungo calvario
Al giudizio della gente
Fino al sole di mezzogiorno
Trascina il peso della croce
Su per la via aspra
E alla sommità del Golgota
Dopo tre ore di agonia
L’uomo muore
Si è compiuto ciò che fu scritto
La folla si disperde
Indifferente
Nell’Aprile intriso di sangue innocente
Qualcuno piange
Allo scherno di INRI
Il cielo si copre di nuvole scure
Tuoni e lampi
Accompagnano il divino antico dramma
Della fine
Tempestoso uragano
Sommo tormento
Piaga della vergogna
Angoscioso incubo
Dell’umana passione
*
Il crocifisso è il segno del dolore umano. La corona di spine, i chiodi, evocano le sue sofferenze. La croce che pensiamo alta in cima al monte è il segno della solitudine nella morte. Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo.
(Natalia Ginzburg)

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