MAGDI CRISTIANO ALLAM: “La disinformazione sui “vaccini” nonostante i morti e gli invalidi”

Cari amici buongiorno. Mi auguro di cuore che stiate tutti bene in famiglia e che vi siate risvegliati colmi d’amore per la vita.

Due giorni fa, l’8 agosto, l’agenzia giornalistica Agi, ha pubblicato una notizia, a firma di Paolo Giorgi, dal titolo “I vaccini anti Covid efficaci anche dopo 18 mesi”. Il sottotitolo recita: “Uno studio rivela come chi abbia ricevuto tre dosi sia ancora protetto dagli effetti gravi della malattia. Le differenze più evidenti nella popolazione over 60”.
Vi si legge: «A 18 mesi di distanza dall’ultima somministrazione, e anche contro le varianti Omicron, i vaccini anti Covid-19 continuano a mostrare un’elevata capacità di protezione contro le forme più gravi della malattia. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Vaccines e coordinato da Lamberto Manzoli, medico epidemiologo e professore al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna.
La ricerca – che ha coinvolto anche studiosi dell’Università di Ferrara e dell’Asl di Pescara – è la prima a valutare a due anni di distanza dall’inizio della campagna vaccinale l’efficacia dei vaccini contro il coronavirus. Per farlo, gli studiosi hanno seguito in questo arco di tempo l’intera popolazione della provincia di Pescara.
dati raccolti hanno così permesso di analizzare diversi aspetti, tra cui le differenze tra vaccinati con due e tre dosi, la persistenza della protezione a 18 mesi dall’ultima dose, l’efficacia dei vaccini contro le varianti Omicron e le differenze tra popolazione giovane e anziana.
“I risultati che abbiamo ottenuto confermano innanzitutto che, anche a distanza di oltre un anno dall’ultima vaccinazione, chi ha ricevuto tre dosi di vaccino ha un rischio di ospedalizzazione o decesso per Covid-19 di circa l’80% inferiore rispetto a chi non è vaccinato”, spiega il professor Manzoli. “E abbiamo visto che la protezione di coloro che hanno ricevuto tre dosi è significativamente superiore a quella, pur buona, di coloro che hanno ricevuto solo una o due dosi”.»

Vediamo invece l’ultimo “Rapporto sulla sorveglianza dei vaccini anti Covid-19”, dell’Aifa (Agenzia Italia del Farmaco), copre il periodo tra il 27 dicembre 2020 e il 26 dicembre 2022. Vi si afferma che il totale delle “dosi somministrate” è stato di 144.354.770; il totale delle “sospette reazioni avverse” è stato di 140.595; che le “sospette reazioni avverse” sono state all’81,3% “non gravi”, mentre al 18,7% “gravi”. In valori assoluti, delle 26.291 “sospette reazioni avverse gravi”, «971 segnalazioni hanno avuto esito fatale», tradotto nel linguaggio ordinario 971 persone sono morte. Di questi 971 casi di morte correlate alla somministrazione dei vaccini, 631 (64,9%) sono attribuiti ai vaccini Cominarty della Pzifer.

I dati ufficiali pubblicati al 28 dicembre 2022 sul sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, attestano che il 75% dei decessi attribuiti al Covid-19 e alle varianti Omicron sono avvenuti in Europa e nelle Americhe e che, proprio in queste macro-aree, le popolazioni sono state maggiormente sottoposte alla somministrazione dei sieri a terapia genica sperimentali a mRNA della Pfizer-Biontech e di Moderna, ufficialmente denominati vaccini anti Covid-19.
In tutto il resto del Mondo si è registrato solo il 25% dei morti per Covid-19.
Ribaltando radicalmente l’infelice sortita dell’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi che disse «Non ti vaccini, ti ammali, muori. Oppure fai morire», la verità è che più ti vaccini, più ti ammali, più muori e più fai morire.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e l’Aifa, «Il vaccino è un farmaco che stimola il sistema immunitario a produrre anticorpi, deputati a combattere i microrganismi causa di malattia. I vaccini inducono una risposta del sistema immunitario della persona vaccinata (immunizzazione) simile a quella causata dall’infezione naturale o più in generale dal contatto con il virus o il batterio presente in natura, senza innescare i meccanismi che portano a segni e sintomi della malattia naturale.»
Di conseguenza, i farmaci sperimentali a tecnologia genica non possono essere indicati come “vaccini” perché non danno immunità, non bloccano l’infezione, non prevengono la malattia e la morte, all’opposto causano morti e malattie invalidanti. Sempre più stanno emergendo segnali preoccupanti. L’aumento dei casi di miocardite e pericardite nei giovani è l’evento più eclatante tanto che sono stati richiesti alle aziende ulteriori studi in tal senso. Ma sempre più emergono problemi legati all’insorgenza di tumori, problemi neurologici, trombosi, malattie autoimmuni, ictus, aborti spontanei e problemi di fertilità.

Il 10 ottobre 2022, in un’audizione al Parlamento Europeo, Janine Small, Responsabile per i mercati internazionali della multinazionale farmaceutica Pfizer, ha ammesso: «Il vaccino anti Covid della Pfizer non è stato testato per prevenire l’infezione anche perché nessuno ce lo ha chiesto e in ogni caso non c’era tempo». «Non si sapeva se avrebbe interrotto o no la trasmissione del virus», perché i produttori «si stavano muovendo alla velocità della scienza».
Janine Small è stata sentita dopo il rifiuto di Albert Bourla, Presidente e Amministratore delegato di Pfizer, di rilasciare dichiarazioni alla Commissione d’inchiesta istituita dal Parlamento Europeo per indagare sulla trattativa riservata per una partita di vaccini. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è stata coinvolta in uno scandalo dopo che il suo ufficio era riluttante a rendere pubblici gli sms che lei ha scambiato con Albert Bourla sull’acquisto di 1,8 miliardi di dosi di vaccino anti Covid-19.

La verità che emerge è che si è obbligata la stragrande maggioranza degli italiani, degli europei, degli americani, canadesi, australiani a farsi inoculare dei sieri genici, cominciando dagli anziani fino ai bambini e ai feti custoditi nel grembo materno, senza una minima valutazione seria del rischio/beneficio e la minima idea di quali potessero essere le conseguenze a breve e lungo termine.

Cari amici, la disinformazione del pensiero unico egemone persiste, nonostante che ciascuno di noi tocchi con mano le tragiche conseguenze di quella che è stata effettivamente la prima guerra biologica mondiale.
Andiamo avanti sulla retta via a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a realizzare il miracolo per far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.

Magdi Cristiano Allam
Fondatore e Presidente della Comunità “Casa della Civiltà”

Giovedì 10 agosto 2023

1 commento su “MAGDI CRISTIANO ALLAM: “La disinformazione sui “vaccini” nonostante i morti e gli invalidi”

  1. Sono d’accordo con Magdi. La disinformazione persiste, in certi personaggi. Ma questo recente studio, sempre che i dati siano genuini e non manipolati od etichettati a piacere, in realtà ci conferma quanto sempre detto. E cioè :
    1. questi c. d. vaccini, sono farmaci ad induzione immunitaria, creati e somministrati in via emergenziale senza studi veri e nascondendo gli effetti avversi che ne avrebbero impedito l’uso.
    2. Questi non impediscono la infezione né la malattia anche grave e mortale né la trasmissione del virus. Anzi in certi casi potrebbero favorirla.
    3. Hanno qualche effetto protettivo negli anziani e per un tempo limitato, però il rischio morte nell’anziano aumenta anche perché sebbene abbassino il rischio grave per il Covid, ne aggiungano altri altrettanto gravi per gli effetti avversi.
    4. Oltretutto non credo lo studio in oggetto consideri gli eventi avversi, anche quelli a distanza che vengono tolti come correlabili al vaccino, come causa di morte da Covid.
    Per cui i dati assumerebbe ben altre dimensioni.
    5. Non considerano di certo quello che la vaccinazione considerata a mRNA, provoca a distanza, come malattie trombotiche, emorragiche, cardiache, neurologiche, cerebrali, ecc. fino a reazioni immunitarie, tumori favoriti ed indotti, ecc. Non ne indaga nemmeno la correlazione, nemmeno in bambini e gravide.
    6.Non si considera l’inutilità dei sieri nei giovani e nei bambini, anzi i troppi avventi avversi compresa la morte.
    Come non si pone nemmeno il dubbio sulle morti improvvise, il cui unico filo rosso che le lega spesso è l’inoculazione dei sieri genici.
    Avere fatto a tappeto sieri genici a tutti senza sapere cosa erano e come avrebbero agito nei diversi organismi, compresi bambini e donne incinte, ed anche a distanza di tempo, è stata la più grande porcata degli ultimi secoli. Gli effetti della Covid 19 erano curabili, con cure tempestive e farmaci che avevamo, i sieri potevano avere qualche significato negli anziani con pluripatologie, ma al massimo per due dosi, ora ci dicono con tre è meglio. Ma sappiamo anche da altri studi Seri che soprattutto da tre dosi in poi c’è un abbassamento della reattività del sistema immunitario, per cui facile è prevedere per questi pazienti, effetti avversi gravi e patologie aumentate comprese quelle oncologiche.
    Quando si dice una ‘presunta vittoria di Pirro!’

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