La Banca d’Italia ha comunicato che a Giugno 2023, il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo livello record, a 2.843 miliardi di euro.

Il tasso con cui viene remunerato questo debito è circa il 3%, ovvero quasi 90 miliardi d’interessi l’anno, in continua salita.

Il 25% circa del debito pubblico italiano è in mano a soggetti non residenti, il che significa che ogni anno gli italiani vengono tassati per garantire una rendita a stranieri cui vengono pagati quasi 18 miliardi d’interessi.
Il restante 75% del debito pubblico è invece in mano a Banca d’Italia, intermediari bancari residenti ed una quota residuale è direttamente nei portafogli di famiglie ed imprese.

Quello che si vorrebbe mettere in evidenza, è che il debito pubblico ed il suo ammontare, non sono di per sé preoccupanti. Anzi: il debito pubblico costituisce la RICCHEZZA DEI PRIVATI ( ovvero di famiglie ed imprese), quindi più il debito è alto, maggiore sarà la ricchezza ed il benessere delle famiglie.
Inoltre, il fatto che il debito pubblico non sia un nemico da azzerare, ce lo fornisce la seguente tabella, in cui si vede che i Paesi con bassissimo debito pubblico ( quindi paesi virtuosi secondo la dottrina neo liberista dominante), sono i realtà i paesi più POVERI AL MONDO.
I paladini dell’austerità, dei conti pubblici da tenere a freno a qualsiasi costo come Cottarelli, Giannino, Bini Smaghi, Boldrin, Giavazzi, Marattin…pensate che vorrebbero andarci a vivere in queste nazioni?…credo di no.

Il VERO problema legato al debito pubblico consta essenzialmente nel fatto che viene collocato sui mercati e che quindi è soggetto alle valutazioni delle agenzie di rating, alla speculazione finanziaria ed alle “raccomandazioni” del sistema finanziario globale.
Dove è scritto che ci si debba indebitare SOLO emettendo BTP, BOT e CCT e che invece non si possano usare strumenti diversi, migliori, pensati per tutelare davvero il risparmio privato, garantire un adeguato rendimento, senza il rischio di subire attacchi speculativi in grado di produrre perdite significative per i sottoscrittori?
I CONTI CORRENTI DI RISPARMIO che abbiamo proposto al Governo Meloni da emettere al posto dei BTP, rappresentano una grande innovazione in grado di raggiungere tutti quegli obiettivi in termini di sicurezza, tutela reale dei risparmi, rendimento e semplicità di gestione; tutte qualità che oggi i tradizionali titoli di Stato non riescono a fornire.
Il tempo ci darà ragione.