LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Parole”

L’uomo è un essere capace di pensare, di ridere e di mentire
(Harald Weinrich)

Perché non centellinare quelle parole
Con il senso di allora
Come nettare dell’anima
Perché non riascoltare
L’eco dei loro suoni
Esili e vaghi frammenti
Di sentimenti e passioni
Desideri e sogni
Profumi e immagini
Lasciati su un foglio
Testimoni del passato
Eterei segnavia della speranza
Nel bosco ventoso della vita
Perché non danzare intorno al miraggio del ricordo
Fino all’ebbrezza della carne
E perdersi adagio
Nell’esteso deserto della bugia
Sono spesso parole di giornata
Emozioni e sentimenti
Colori e profumi
Rumori e sensazioni
Immaginate
Con i suoni di oggi
La narrazione di oggi
Quando leggo le mie cose di ieri
Sento addosso
Il pesante mantello di tutti quegli anni
L’incedere nobile e altero
Di questa mia lenta vecchiezza
Il sapore speziato di accenti remoti
L’amaro fardello degli inganni
Recitato
Nella lingua di una volta
Nel gergo di allora
Come in quelle fotografie
Rese opache dall’ingiuria malvagia del tempo
Un altro modo
Per far rifiorire quei lontani giovani petali
Con la verità
Con la luce
Con le tinte
Con lo splendore di allora
E con il fascino dei sogni giovani
Nella mente e nel cuore
Patrimonio dell’anima
Di questa corolla appassita
Sequenze di sospiri
Vagano sperdute
Su vecchie pagine smunte
Per poi restare in disparte
Con la dignità degli epigoni
E non turbare
Le macchie cromatiche
Del disordinato chiasso
Di questo nostro tempo
*

Il linguaggio traveste il pensiero (Ludwig Wittgenstein)


“Dio mio, le lingue degli uomini sono piene di inganni”
(W: Shakespeare)


Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l’animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco
perduto in mezzo a un polveroso prato.
(Eugenio Montale)

Foto di copertina: “Parole” dal web

3 commenti su “LA POESIA DI GIORGIO BONGIORNO: “Parole”

  1. Cara Graziella,
    compito di quella che io uso chiamare “riflessione poetica” è anche quello di porre un freno alla corsa organizzata dal sistema pianeta e dai sostenitori della crescita all’infinito (costi quel che costi) a detrimento di quei valori irrinunciabili a cui noi crediamo e di cui professiamo la sopravvivenza. L’accenno al chiasso di questo nostro tempo è solo un discreto invito alla riflessione e al piacere di poter , malgrado tutto, fruire di un momento di tregua. Per poter accompagnare la panacea del ricordo con il silenzio, l’ascolto sapiente e la preghiera. Sono contento di aver suscitato la consapevolezza o contribuito quantomeno a sottolineare il beneficio di questa pausa soprattutto nei riguardi del “distretto” dell’anima…talvolta dimenticato se non vilipeso. La virtualità dell’abbraccio non ne sminuisce la stretta e solidale fisicità.

  2. Giorgio caro, ancora una volta nelle tue poesie i versi e le frasi che usi toccano momenti dimenticati del passato e mettono pace nell’anima!
    A volte le parole possono ferire più di un coltello, lasciano cicatrici che non si chiudono mai e rovinano i rapporti umani.
    Hai scritto bene il chiasso disordinato di questo tempo potesse lasciare spazio al silenzio e alla preghiera ??
    Spero tu stia bene e anche tua moglie sia guarita, ti abbraccio virtualmente.

Lascia un commento

error: Questo contenuto è protetto